ASCOLTARE BELLEZZA 2020

0
208

Dal 2018, quattro artisti contemporanei, quattro importanti pittori hanno salutato l’arrivo delle stagioni: Giovanni Frangi, Luca Pignatelli, Daniele Galliano, Daniela Alfarano, Giovanni Manfredini, Arnold Mario Dall’O e Nicola Samorì.
Il primo intervento pittorico per questo 2020 è Hanabi flowers of fire realizzato da Santi Moix, che ha aperto lo scorso 20 giugno, solstizio d’estate, il momento in cui il sole raggiunge il valore massimo di declinazione, il giorno più lungo dell’anno. L’artista, presente al momento inaugurale, verrà introdotto da un altro artista di rilievo: Luca Pignatelli, autore anche di un testo inedito contenuto nel catalogo. Come in un momento di raccoglimento, ogni giorno dell’inizio della nuova stagione si apre con un omaggio alla natura attraverso l’arte; la più miracolosa espressione della creatività umana, la stessa che ci permette di esteriorizzare ciò che è racchiuso dentro di noi e ristorarci nell’ascolto della bellezza. Per questo, in ogni solstizio od equinozio, nella Sala del Mosaico della Biblioteca Classense di Ravenna viene presentato in parete un apposito intervento d’arte, un’opera pittorica realizzata in dialogo con questo spazio meraviglioso.

L’ARTISTA
Santi Moix è nato a Barcellona nel 1960, vive e lavora a New York City dal 1985. La natura che ci circonda è il principale interesse di Santi Moix. Così come l’immaginario letterario costituisce un considerevole bagaglio di informazioni per la sua pittura. Non è un caso che tra le sue mostre più note segnaliamo quella di Barcellona del 2011 e dedicata alle avventure di Huckleberry Finn, l’immortale personaggio di Mark Twain.
Moix è considerato oggi una delle figure di riferimento della pittura newyorchese contemporanea e tra le tante produzioni nella sua città si segnala in particolare l’enorme pittura muraria per lo Spazio Prada progettato da Rem Koohlas a SoHo. Nel 2017 ha completato il suo lavoro fino a oggi più monumentale: 1.200 metri quadrati di affreschi che coprono la chiesa di San Vito nel villaggio catalano di Saurí.
Tra le più recenti mostre personali ricordiamo “A Moment”, allestita a New York; “Una favola fluente” a Shanghai; “Brooklyn Studio” a Milano. Suoi dipinti sono presenti in numerose collezioni private e pubbliche tra cui il Brooklyn Museum, New York City; Museo de arte Moderna di San Paolo, Brasile e il Weatherspoon Art Museum di Greensboro, Carolina del Nord.

LA SALA DEL MOSAICO DELLA BIBLIOTECA CLASSENSE
La Sala del Mosaico prende nome dall’antico pavimento musivo che la orna: i tre pannelli che lo compongono furono rinvenuti nelle vicinanze di Classe nel 1875 e successivamente trasferiti in Classense. Le vicende legate al recupero e al trasporto del mosaico hanno comportato il rifacimento di ampie porzioni, ricostruite sulla base dei disegni realizzati sul sito di provenienza: la stesura del mosaico originale può essere assegnata alla seconda metà del VI secolo, per la raffinatezza e la complessità della composizione, caratteristiche dei mosaici di quel periodo. I simboli della vite e del pavone, presenti nel pannello centrale, riconducono ai temi religiosi di Cristo e della Resurrezione e confermano l’ipotesi che si tratti di un pavimento in origine destinato ad un luogo sacro, probabilmente la Basilica di San Probo che sorgeva nella zona di ritrovamento del mosaico.

Fino al 31 Agosto 2020

Biblioteca Classense, Ravenna, via Baccarini, 13. Info & Orari: classense.ra.it