Con Soudscreen Film Festival si torna al cinema

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Spesso si compie l’errore di credere che solo i più accaniti cinefili siano in grado di apprezzare la bellezza del cinema delle origini. Si pensa che siano gli unici capaci di coglierne le sfumature e le caratteristiche che sfuggono invece agli occhi di un pubblico di massa, abituato ad un altro tipo di immagini spettacolari, ricche di suggestioni ed effetti speciali. Eppure, a ben guardare, non esiste nulla di più spettacolare del cinema delle origini e lo shock provato dai primi spettatori del cinema davanti all’immagine del treno in arrivo alla stazione di La Ciociat è ancora lo stesso di quelli che oggi si siedono davanti a un maxi-schermo con il preciso obiettivo di lasciarsi sconvolgere dalle immagini che lo attraversano. Chi infatti non ha mai sperimentato quella sorta di turbamento, uscendo dalla sala, quel connubio di emozioni talvolta indicibili, talvolta troppo forti per non essere condivise? Il cinema è in grado di attivare uno sconvolgimento del nostro stato interiore e lo fa unendo la potenza del visibile a quella dell’udibile. In questo modo, le note si agganciano alle immagini e insieme fanno vibrare la coscienza dello spettatore di ieri e di oggi.

Soundscreen Film Festival da anni si impegna a far vibrare le coscienze dei suoi spettatori, portando sul grande schermo i vecchi film della prima metà del Novecento e sonorizzandoli dal vivo grazie alla collaborazione di diversi musicisti della scena indie italiana che hanno sperimentato sulla loro pelle che cosa comporta abbinare due grandi arti come il cinema e la musica. Due arti che in questi mesi sono mancate e che si trovano finalmente riunite all’interno del Palazzo del Cinema e dei Congressi dal 26 settembre al 3 ottobre.

Eventi Satellite è il nome dato alla sezione dedicata ai cine-concerti che apre il Festival, sabato 26 settembre, con il kolossal del muto italiano L’Inferno (1911), musicato dal vivo dall’energico duo noise-rock OvO. Il programma prosegue nei giorni successivi ospitando un grande capolavoro della settima arte come Vampyr (1932) di Carl Theodor Dreyer sonorizzato dal compositore e chitarrista Paolo Spaccamonti e dal trombettista Ramon Moro, a cui si aggiungono gli esempi più rappresentativi delle avanguardie artistiche, quali Meshes of the Afternoon (1943), At Land (1944) di Maya Deren e Arabesque (1928) di Germaine Dulac, accompagnati dalle note dei bolognesi, e il post-apocalittico La Jetée di Chris Marker musicato da Alessandro Baris. A chiudere la sezione e il Festival una grande pietra miliare della storia del cinema, Nosferatu, eine Symphonie des Grauens di Friedrich Wilhelm Murnau, sonorizzato dal quartetto alt-rock di Bologna Earthset.

La grandezza del cinema del passato si intreccia poi con quella del presente grazie al Concorso Internazionale per Lungometraggi e al Concorso Internazionale per Cortometraggi che portano sul grande schermo alcune delle più importanti e recenti produzioni cinematografiche, selezionate proprio per il valore che riconoscono a quel connubio di immagini e musica. In gara tra i lungometraggi il film ad episodi Chess Stories del filmaker, giornalista e professore di scacchi cubano Emmanuel Martin Hernandez, la black-comedy americana Dinner in America di Adam Rehmeier; il documentario White Riot di Rubika Shah; la commedia d’esordio dell’ucraino Antonio Lukich My Thoughts Are Silent; il francese film d’animazione The Swallows of Kabul di Zabou Breitman e Eléa Gobbé-Mevellec; la storia del rapper ed attivista Serge Bambara, Time is On Our Side di Katy Léna Ndiaye; il primo film dello scozzese Dave Mclean, Schermers; e i due italiani La macchia mongolica di Piergiorgio Casotti, sul viaggio in Asia del 1996 di Massimo Zamboni, e il docufilm Gli anni che cantano di Filippo Vendemmiati, le cui proiezioni godranno della presenza dei propri registi.

Infine, nell’anno di due grandi centenari, un omaggio è d’obbligo: con Vitelloni (1953) Soundscreen Film Festival celebra un grande regista come Federico Fellini e un indimenticabile attore come Alberto Sordi, incontratisi nella realizzazione di questo film. Due grandi nomi che hanno fatto la storia del cinema, entrando a far parte per sempre dell’immaginario nazionale e internazionale.

Info: soundscreen.org,  prenotazioni consigliate al 351.6129421, info@soundscreen.org. Il festival si svolgerà dal vivo e in modalità streaming, per raggiungere un pubblico più vasto