Inutile dire che oggi siamo a lutto. Il nostro lavoro come quello di altri migliaia di lavoratori dello spettacolo dal vivo è di nuovo messo in un limbo. Ancora una volta tutto il settore della cultura, tranne i musei, è pesantemente penalizzato dal Dpcm del ministro Conte.
Ci sentiamo di aderire all’appello lanciato dall’associazione Cultura Italiae che ha superato – ad ora – le 80mila firme e che chiede di mantenere indistintamente aperti tutti i luoghi della cultura. Stessa richiesta arriva dagli assessori alla Cultura delle più grandi città italiane (Roma, Milano, Napoli, Genova, Torino, Bologna, Venezia, Ancona, Bari, Cagliari e Firenze) che in una lettera indirizzata al Governo sottolineano la necessità di una “revisione della disposizione” e di “un’immediata attivazione di ammortizzatori sociali”. C.Re.S.Co, il coordinamento delle Realtà della Scena Contemporanea, chiede “l’attivazione immediata di tavoli specifici di confronto” per lo spettacolo dal vivo, mentre per l’Associazione 100autori il nuovo stop è “un colpo che può diventare mortale”.
Ecco la petizione che se volete potete firmare e condividere.
Vi ringraziamo.