MARCO CERONI_SLAG

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“SLAG è un attacco alla realtà dove il panico cerca di arrampicarsi alla superfice delle cose.” M.C.

Quando è stato chiesto a Marco Ceroni di collaborare con il museo Carlo Zauli di Faenza per il progetto di residenza MCZ Territorio, Marco ha iniziato la ricerca nell’ambiente per lui più ovvio: quello della strada. Per prima cosa ha ripreso alcuni elementi ormai ricorrenti nella sua pratica, come i componenti dei motorini, in particolare pezzi di carena dell’iconico motorino Booster (MBK 1990). Conosciuto per il suo approccio altro nell’osservare ciò che gli sta accanto e lo attraversa quotidianamente nell’ambiente urbano, Ceroni per questa collaborazione con il museo Zauli si è per la prima volta confrontato con la ceramica e le sue infinite possibilità.

Ispirato dalle terre semi refrattarie, dalle infinite sfumature camouflage e dalla plasticità della materia, Ceroni ha iniziato uno stretto confronto con i tecnici del museo, dando vita ad una serie di pezzi unici in edizione limitata in grado di sovvertire la realtà, come spesso nei suoi lavori, restando in bilico tra l’esperienza tangibile e l’immaginazione.  Rifacendosi alla tecnica del “tuning” la carena anteriore del motorino viene alterata tramite innesti che richiamano il mondo organico, ibridi tra scorie e resti di animali. Queste sculture innescano un continuo cortocircuito tra quotidiano e perturbante, tra sogno ed incubo, tra lucido ed opaco.

GALLLERIAPIU per tutta la durata della mostra diventa un Temporary Store per il lancio di “SLAG”.

Prendendo come modello le tante collaborazioni esistenti nel campo musicale e della moda, “SLAG” vuole attivare questa modalità di scambio, diversi sono i featuring coinvolti nel progetto.
L’intera campagna digitale per il lancio della “limited ed.” è affidata al fotografo Toni Brugnoli, che annovera già importanti confronti con brand come NIKE e Napapijri. Il suo linguaggio chiaro e d’impatto si tramuta in scatti che raccontano la sua quotidianità come in un diario, senza nessuna formalità dell’immagine.
Il display della mostra vede il coinvolgimento per la parte murale dello street artist Giorgio Bartocci e dell’artista visivo Stefano Serretta. Bartocci, diviso tra urban-art e product-design, si fa portavoce semi-inconsapevole di una tensione creativa che scaturisce dai costanti input della società contemporanea. La ricerca di Stefano Serretta riflette sulla natura dei sistemi di potere e sui meccanismi di rimozione dei sistemi produttivi.
Il design del packaging e lo sviluppo del Brand Identity di SLAG è a cura del Graphic Designer Gabriele Colia. Il progetto grafico diventa parte attiva dell’opera, mettendo in discussione il confine tra design ed opera artistica, tra funzione ed estetica. In mostra il video della regista e curatrice Veronica Santi,in bilico tra documentazione e spot pubblicitario ripercorre il behind the scene della produzione di “SLAG” registrandone le atmosfere, uno sguardo dentro al processo artistico.

“Ci troviamo in una giungla urbana o meglio nella faccia nascosta di una metropoli. La jungle libera la libido soppressa nell’impulso distopico, rilasciando e amplificando il godimento che deriva dall’aspettativa di annichilimento di ogni attuale certezza. Nella jungle avviene una libidinizzazione dell’ansia stessa, una trasformazione  in  piacere  degli  impulsi di aggressione e fuga.”

Fino al 19 dicembre 2020

Bologna, Gallleriapiù, via del Porto 48 a/b. Info & Orari: gallleriapiu.com