I vincitori di Ce L’ho Corto Film Festival

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"Searching for the Perfect Gentleman - An Investigative Journey" di Lena Windisch

Ce L’ho Corto Film Festival si è concluso con le premiazioni dei cortometraggi in concorso: i cinque vincitori saranno ancora visibili sulla piattaforma OpenDDB nelle serate di domenica 29 e lunedì 30 novembre a partire dalle ore 21.

Partendo dalla sezione principale del festival, vincitrice della sezione Ce l’ho corto è Lena Windisch con il suo Searching for the Perfect GentlemanAn Investigative Journey. Le immagini di Google Street View, lo schermo del computer e le schermate delle chat e dei siti fungono da fili conduttori di un viaggio virtuale attorno al mondo alla ricerca di un poster. Un documentario che spicca per originalità di soggetto e di realizzazione, riflettendo sulle possibilità di connessione nel mondo del web e sulle dinamiche che legano le condizioni di originalità con quelle di copia e riproduzione.

Passando alla sezione Internazionale, si aggiudica il primo premio Archibald’s Syndrome di Daniel Perez. Una serie di flashback calano lo spettatore nella vita di Archibald prima del suo incontro con Indiana. Un problema lo affligge fin dalla sua nascita: qualsiasi movimento delle sue mani viene immediatamente e ugualmente imitato da chi gli sta attorno. Un film che in maniera delicata e divertente affronta il tema della fiducia negli altri, della paura del giudizio e dell’istinto di protezione che ne consegue.

Per la nuova sezione Animazione nata quest’anno, il cortometraggio premiato è Bear with me di Daphna Awadish: un’operazione estremamente interessante e complessa che unisce immagini riprese dal vivo, modificate in postproduzione, unite all’estetica del disegno che si inserisce nella storia tratteggiando i personaggi, protagonisti di una profonda riflessione sulle distanze che ci dividono fisicamente ma che nulla possono sugli affetti.

Infine, tre premi per la sezione Ce l’ho porno curata da Inside Porn: un doppio premio per Mes Chéris di Ethan Folk, Ty Wardwell e Jamal Phoenix, che si aggiudica il premio del pubblico e quella della giuria, e una menzione speciale della giuria a Foreign Body di Dušan Zorić. Il corpo e la relazione che abbiamo con esso è il tema portante di Mes Chéris: un film che unisce una parte documentaristica, dove Jamal Phoenix racconta se stesso, preparandosi a dare l’addio al suo seno, e film di finzione, che racconta la storia di Chéri, un personaggio modellato dalle esperienze di Jamal come sex worker. Un’interessante opera metacinematografica che riflette sulla realtà transessuale, sulla trasformazione del corpo e sull’amore per se stessi e su come portare queste grandi tematiche sul grande schermo del cinema. Corpo ed identità tornano anche in Foreign Body di Dušan Zorić, l’altro corto premiato: Marko, nel tentativo di dimostrare la propria mascolinità ai suoi amici, decide di passare una notte con una ragazza. Un’esperienza che gli farà scoprire una parte di sé violenta che non conosceva.