“Sotto le stelle fredde”, il film di Stefano Giacomuzzi

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Accedendo alla Red Room di Ibrida Live, la sezione online di Ibrida Festival dedicata alla rassegna Scolpire il Tempo, si ha accesso a una riflessione di rara bellezza e profondità. Il suo titolo è Sotto le stelle fredde e il suo regista Stefano Giacomuzzi: un connubio perfetto di immagini e suoni in grado di comunicare al di là delle parole.

Un film che testimonia la vita tra le montagne della Carnia: un’esistenza che ha il sapore del passato, di qualcosa che non c’è più o meglio che esiste ancora ma si è dimenticato, perso tra queste montagne in un tempo diverso, parallelo. Ed è proprio il tempo il vero protagonista del film: un tempo narrativo incastrato in un tempo filmico di un’ora, ma che la eccede, intrecciando insieme le tre dimensioni del passato, del presente e del futuro. Per realizzare questo, Stefano Giacomuzzi sceglie la via della doppia estetica, quella del bianco e nero e quella a colori. Il bianco e nero è il tempo della vita umana, scandita dalle piccole azioni quotidiane, come prendere un caffè o addormentarsi sulla sedia, e dal lavoro in stretto rapporto con gli animali e la natura, mungendo le capre, producendo il formaggio, portando il gregge al pascolo e producendo miele. Azioni ripetitive di un tempo presente vissuto da uomini e donne che vivono tra queste montagne, ma che ha il sapore del passato, conferito dal bianco e nero, il sapore di un tempo e di uno stile di vita che non ci appartengono più. Dall’altro lato il colore, con il sole che illumina le montagne, gli infiniti spazi verdi, un albero germogliato in mezzo al nulla, le nuvole che lentamente attraversano il cielo. Immagini accompagnate dal silenzio o da un flebile suono nelle quali si cristallizza l’eterno, il tempo del mondo che sembra non avere mai fine e che contemporaneamente sembra legarsi a una dimensione futura di qualcosa che resta oltre il nostro tempo umano.

In un tempo di un’ora, lo spettatore compie l’esperienza del Tempo nelle sue tre dimensioni. Passato, presente e futuro si intrecciano tra loro sotto un cielo illuminato da migliaia di stelle che aprono e chiudono il film come un ciclo e sotto di esse, giorno dopo giorno, si consuma la vita umana.

info: ibridafestival.it, il film è disponibile fino al 27 novembre