Uno sguardo agli altri

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«Ognuno di noi, nel suo piccolo, con le proprie doti, può aiutare chi ha bisogno, anche, ad esempio, con un semplice paio di occhiali». Gruppo Africa è un’associazione fondata per aiutare e sostenere la popolazione etiope. Alessandro Borchi, componente faentino di questo sodalizio, è un optometrista, e dà il suo contributo, anche professionale, alla causa.

Come è nata Gruppo Africa?

«Tutto è nato 35 anni fa, quando Padre Bernardo, un frate cappuccino di Bellaria, è andato in Etiopia. L’associazione è sorta come sostegno a ciò che fa lui e attraverso incontri, mercatini e altre attività si raccolgono fondi per aiutare, per dare da mangiare, ma anche per fondare scuole, dando così aiuti pratici e opportunità a chi ha bisogno».

Quanti siete operativamente all’interno di questo team? «I volontari e gli aiuti sono tanti ma diciamo che l’associazione vera e propria è formata da coloro che, di persona, solitamente nel mese di gennaio, scendono in Africa e aiutano da vicino».

Quali sono esattamente i progetti e i fini dell’associazione?

«Sia per le persone che vanno in Etiopia sia per quelle che sostengono il Gruppo dall’Italia tutto l’anno, partecipare significa principalmente preparare e svolgere attività per una raccolta fondi. Gli intenti sono tanti, perché purtroppo le popolazioni non hanno molto, quindi si cerca di dare una mano partendo in particolar modo dal necessario per vivere. Il progetto di scavare pozzi, ad esempio, è partito per questa mancanza di acqua a loro disposizione, se non quella di un fiume o di un laghetto che, molto spesso, si trova a chilometri di distanza ed è poco igienico. Altri progetti possono essere quello delle stufe pirolitiche, modelli particolari per riscaldare poiché i villaggi si trovano ad alte quote; la fondazione di scuole per i bambini e adozioni a distanza per lo studio; campagne di vaccinazione, medicinali, visite oculistiche e donazioni di occhiali. Chiaramente tutto questo evolve in base alle necessità che possono emergere».

Qual è la situazione attuale in Etiopia, anche parlando di questa pandemia in mezzo alla quale diventa complicato andare in Africa?

«A prescindere dal Covid sarebbe molto difficile andarci adesso, perché è in atto da un po’ di tempo una sorta di guerra civile. L’Etiopia è un’area molto vasta e di conseguenza vivono in quel territorio varie popolazioni ed etnie diverse. Ci sono periodicamente scontri e ultimamente la situazione è molto tragica, tanto che anche l’esercito si è messo in mezzo».

 

di Elena Borchi, 3ªBU Liceo Torricelli-Ballardini, Faenza

 

ASSOCIAZIONE GRUPPO AFRICA – INSIEME NOI POSSIAMO

Info: 339 6003900, ass.gruppoafrica@libero.it