‘Cosa ti sei messo in testa?’

0
4
JIGEN_PE21_Doria1905

Primavera, estate, autunno, inverno. Ogni stagione è il momento giusto per sì coprirsi il capo per difendersi dal sole o dalle intemperie ma è anche il pretesto per manifestare il personale estro creativo e sfoggiare il cappello che da accessorio, quale fedele servitore, è diventato capo di abbigliamento e amico sincero e rappresentativo di chi lo indossa, versatile e per tutte le occasioni.

È così che da semplice ornamento ben presto si è affermato, nei più avanguardisti, in un alleato inseparabile e segno caratterizzante la personalità nel quotidiano privato, e l’identità artistica nel pubblico.

Di quest’ultima il cinema ci regala innumerevoli esempi che rievocano nell’immaginario collettivo epoche storiche e stili di vita. Immagini iconiche che ancor oggi fanno sognare: Humphrey Bogart e Ingrid Bergman in Casablanca, Robert Redford ne Il grande Gatsby e – nel suo remake con Leonardo DiCaprio – gli sfavillanti copricapo delle Flapper girls; tanti altri gli esempi come la bombetta, indossata da Charlie Chaplin, Totò, Stan Laurel e Oliver Hardy, da Henri de Toulouse-Lautrec e dall’autorevole Winston Churchill, che forse ancor di più rispetto a tanti altri copricapo è riuscita a caratterizzare sia un’epoca che il personaggio.

Casablanca_@gettyimages

Oggi il cappello si rinnova, segue nuovi trend, strizza l’occhio alla sostenibilità, è il risultato di studio, ricerca e innovazione. È un processo che parte dal basso attraverso la scelta oculata delle materie prime, fibre naturali ad impatto zero, dove i cicli di lavorazione e produzioni tendono ad assicurare il minimo impatto sull’ecosistema e l’impiego dell’artigianalità valore del Made in Italy.

Tra le aziende manufatturiere italiane, fiore all’occhiello della lavorazione rigorosamente hand made, Doria 1905 – storico marchio di cappelli che affonda le sue radici nella tradizione sartoriale di inizio secolo scorso – già da qualche stagione ha orientato la produzione sulla ricerca di materiali ecosostenibili e rispettosi dell’ambiente.

Qual è, dunque, la moda sostenibile secondo Doria 1905 e quali le proposte per la collezione primavera-estate 2021?

Le risposte ci giungono dal mare e dalla terra: Paglia di Mare e Cotone Organico sono i materiali che la natura dona e che Doria 1905, coniugando la ricerca e l’innovazione con le lavorazioni ecosostenibili, restituisce attraverso la realizzazione di modelli che caratterizzano la nuova collezione green.

La paglia di mare, o Seagrass è un intreccio grezzo e leggerissimo, traspirante per eccellenza. Si tratta di un materiale innovativo e al 100% ecocompatibile. E’ realizzato utilizzando e sfruttando le caratteristiche naturali della Posidonia senza l’aggiunta di trattamenti chimici. La “Posidonia oceanica” o “erba di Nettuno” è un’alga molto diffusa nei mari mediterranei che tende a depositarsi lungo gli arenili, considerata come rifiuto è destinata al macero. Il salvataggio dell’alga da un destino inesorabile è il frutto dell’intuizione di Doria 1905 che grazie ad un particolare trattamento che sfrutta il vapore dell’acqua e del calore ha saputo recuperare la fibra e, attraverso un processo di lavorazione ad intrecci, assicurare il mantenimento della sua rinomata leggerezza e freschezza e l’aspetto particolarmente lucente della paglia.

JIGEN_PE21_Doria1905

Due i modelli espressione di questa lavorazione: JIGEN, il primo, la particolare forma Drop o cappello con testa a goccia, conferisce al look di chi lo indossa una connotazione molto sportiva ma allo stesso tempo elegante. Tipicamente americano, nato nel primo ventennio del 1900, è una rielaborazione delle forme più classiche, come il Fedora. E’ la forma del cappello indossato da Indiana Jones durante le sue fantastiche avventure; HATTON, il secondo, dal gusto squisitamente country-chic, perfetto per lui o per lei in qualunque occasione di tempo libero o vacanza, rivistita il modello classico e snob del Fedora e diventa moderno, fruibile e senza tempo.

HATTON_PE21_Doria1905_

Il Fedora, diventata negli anni la forma di cappello classica da uomo, la più utilizzata e conosciuta in assoluto, conferisce al cappello eleganza e classe una volta indossato. Tipicamente italiano, nato a cavallo tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 come cappello femminile dall’ala larga, intorno al 1920 si trasformò in un must del guardaroba degli uomini appartenenti alla classe agiata. In una società contraddistinta da classi sociali ben distinte e dalle abitudini di vita differenti, il cappello comunicava chiaramente al prossimo il proprio status sociale e la propria collocazione all’interno della società.

Di Cotone organico proveniente dalla Spagna, invece, i modelli TENDER, e ORANO. La fibra molto fresca, pratica e facilmente trattabile, già in uso sin dall’antichità, con il tempo la sua composizione si è modificata nella trama e ordito per arrivare a creare effetti più leggeri, bicolori e spesso sofisticati. Il cotone organico (biologico) è un cotone coltivato con metodi e prodotti che hanno un basso impatto sull’ambiente, così, anche nella fase di produzione è eliminato l’impiego di pesticidi e fertilizzanti chimici, tossici e persistenti nel cotone stesso e nell’ambiente.

BILLY_PE21_Doria1905

Entrambi i modelli hanno una lavorazione molto sartoriale fatta di varie fasi artigianali e come nel passato, il taglio, la stiratura senza l’ausilio di macchine a pressa e il finale passaggio di formatura su legno vengono eseguite manualmente da un operatore.
TENDER si rivela un perfetto capo green. Nelle forme si ispira al Baseball, uno dei copricapo più versatili e interpretati del momento, nasce nel 1860 indossato dalla squadra dei Brooklyn Excelsior e all’inizio veniva chiamato berretto Brooklyn style.

ORANO Rev_PE21_Doria1905_

ORANO è un perfetto compagno di viaggio per la sua versatilità, freschezza ed eleganza senza tempo. Il gioco di fantasie e il fatto che sia reversibile lo rendono unico e trasformista. ORANO è un “bucket hat”, “Fisherman Hat” o “cappello alla pescatora” all’italiana, affonda le sue radici nell’Irlanda di inizio novecento, grazie alla sua composizione in lana o tweed divenne un cappello tradizionale indossato da agricoltori e pescatori per prevenire la pioggia, altresì rappresentava il massimo che la classe meno abbiente poteva permettersi. Col passare del tempo fu rapidamente adottato dalle classi più agiate e dell’aristocrazia britannica per camminare in campagna, andare a caccia e pescare poiché, una volta piegato, poteva entrare in una tasca.

Cappelli Doria1905 ce n’è per tutti i gusti e le occasioni. Divertenti, eleganti e freschi sia per i materiali che per le forme e le nuance che li caratterizzano e alla domanda: ‘cosa ti sei messo in testa?’. Ora lo so, paglia di mare e cotone organico.

www.doria1905.com