Continuano gli eventi che celebrano il settecentesimo anniversario della morte di Dante: anche il Cineclub il Raggio Verde offre il suo speciale omaggio al Sommo Poeta con la proiezione di Inferno, il capolavoro teatrale della Socìetas Raffaello Sanzio firmato Romolo Castellucci la cui rappresentazione è stata filmata da Don Kent in occasione del festival di Avignone del 2008. Sabato 31 luglio il pubblico di piazza della Molinella e dell’Arena Borghesi avrà così l’occasione di godere di uno spettacolo che, dal vivo, ha avuto una diffusione limitata nei teatri del nostro Paese.
Romolo Castellucci giunge ad Inferno dopo un lungo percorso teatrale intrapreso dalla Socìetas Raffaello Sanzio ispirato al modello greco del tragico. La messa in scena della Divina Commedia porta così a compimento quel circolo dell’orizzonte teatrale e umano. Ciò che ne emerge è l’immagine dell’uomo europeo che vive nel disorientamento, che lo conosce profondamente e che per questo è in grado di fronteggiarlo, benché non gli sia ancora estranea una certa debolezza nel dire e nell’affermare il significato delle cose e dei sentimenti.
Un disorientamento e una debolezza che la figura di Dante incarna alla perfezione, trovandosi nella selva totalmente perso nel buio, fino all’incontro con Virgilio che lo conduce fuori per invitarlo a compiere un viaggio che lo porterà nel vero cuore delle tenebre, vale a dire l’Inferno. Lo spettacolo mette così in scena il disorientamento degli individui e delle masse e la frammentazione delle azioni, che divengono simbolo dell’esperienza artistica.
Nel portare in scena la prima cantica della Divina Commedia, Inferno riflette sul mondo dell’arte, sulla capacità delle parole di dare un senso e un significato alle cose, sulla forza delle visioni che, moltiplicandosi, portano l’essere umano allo smarrimento. Il buio, la pena, la solitudine che Dante vive nell’attraversare l’Inferno e i dannati divengono così metafora che riflette sul nostro presente.
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