Io ho un sogno

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Ho un sogno. Molto, ma molto, superiore a quello di Martino Lutero. Il quale parlava di uomini e donne capaci di vivere insieme, senza barriere di qualunque guisa, ideologica o pragmatica che fosse. Però Martino, in fondo, si sa, parlava di discriminazioni razziali. No. Io ho un sogno più ampio. Certo non ghandiano, posto che Ghandi, è arcinoto, non puntava manco per niente all’equità sociale integrale. Ecco. L’ho detto: il mio sogno si chiama equità sociale integrale.

Adesso possiamo farcela. Questa splendida onda planetaria di senso civico, di responsabilità civile, destata dalla pandemia globale, non deve disperdersi. Non deve! Deve, assolutamente, sopravvivere e vivere e progredire, anche quando (chissà quando) l’emergenza epidemica mondiale svanirà. Perché l’equità sociale è un’emergenza essa stessa! Sì. Molto più del Covid! Perché è un’emergenza incancrenita, che la comunità civile si trascina da secoli. Millenni!

Ma adesso c’è il sentimento giusto. Lo sento! Finalmente il senso civico ha preso il sopravvento sugli egoismi narcisistici, solipsistici, che contaminano le nostre aggregazioni sociali. Forza, ora possiamo farcela.

E allora diciamo, ripetiamo insieme cosa è necessario fare per salvare il pianeta sociale, in pericolo quanto il pianeta climatico-ambientale:

a) Azzeramento dei diritti meramente personali per chiunque possieda un capitale immobiliare superiore a due unità abitative; l’eccedenza verrà totalmente redistribuita alla comunità, che le suddividerà, attraverso un algoritmo scientifico perfettamente oggettivo, non sindacabile, a seconda delle necessità microcomunitarie e/o individuali.

b) Azzeramento dei diritti meramente personali per chiunque possieda un capitale mobiliare superiore al milione di euro sotto qualunque forma; il 30% dell’intera eccedenza verrà redistribuita alla comunità che le suddividerà nelle modalità scientifiche di cui sopra.

c) Azzeramento dei diritti meramente personali per chiunque percepisca una pensione che superi la soglia dei 4mila euro mensili; le eccedenza andranno redistribuite a seconda delle esigenze sociali nelle modalità esposte sopra.

Al momento mi fermo qui. Ma è già un’ottima base di partenza. E sono certa che, data questa meravigliosa onda civica destata dalla pandemia, questa base diverrà un’altezza che dilaterà in altitudine, da dove vedremo un mondo finalmente accarezzato dalla brezza dell’equità sociale integrale, terreno della salute sociale in cui tutte le ideologie tiranniche dei tempi scorsi, prima fra tutte il comunismo e tutte le sue nefandezze (superiori in quantità di vittime ma eguali in orrore a nazismo e fascismo, per citare le due forme autocratiche più note, e per tacere solo un po’ della dittatura finanziaria, ancora poco nota tra i più, e che speriamo muoia al più presto, prima che infesti ogni angolo di pianeta)… terreno sul quale tutte le ideologie… dicevo… hanno tragicamente fallito.

Io ho un sogno… sì… me lo sento… stavolta ce la faremo…