Darsena di Ravenna, tra mostre e cineteatro

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Uno spazio dall’ampio respiro posto al centro della città. Un luogo che è anche simbolo di speranza, collegandosi all’infinità del mare. Questa è la Darsena di Ravenna. Ed è questo il luogo scelto dal Circolo degli Scrittori per allestire la mostra Nel vuoto / Il tempo della restituzione, affiancata dal Piccolissimo Cineteatro per due soli spettatori alla volta.

«Dopo tre anni di attività come Circolo degli Scrittori, abbiamo deciso di trovarci insieme ad altri appassionati per parlare di scrittura e da questi incontri è nata l’idea di lanciare dei concorsi letterari», racconta Deda Fiorini. «Il mondo in cui viviamo sta andando a rotoli e i concorsi letterari divengono una voce di sfogo per i partecipanti. “Nel vuoto / Il tempo della restituzione” nasce insieme a una classe sperimentale a partire da una riflessione su quest’ultimo periodo: abbiamo immaginato il vuoto che ha accompagnato la vita delle persone durante i lockdown e il tempo in cui le cose sarebbero finalmente tornate al loro posto. Ci immaginavamo un tempo di respiro, di sollievo e abbiamo immaginato il tempo della restituzione all’aperto in una passeggiata di rilascio».

Ecco dunque la Darsena come spazio di apertura verso l’esterno, un rivolo d’acqua che corre verso il mare aperto. Un simbolo di speranza. Ed il luogo più adatto per la mostra si è rivelata la rete fronte molo della Darsena pop up. Le produzioni dei tre vincitori del concorso – Grazia Togni, Francesca Mazzoni ed Elena Vignoli – si trovano pubblicate su tre pannelli di tre metri, affiancati dalle altre sessanta stampe di tutti gli altri selezionati. «L’idea era quella di mettere delle scritte che fungessero da strattoni per i passanti, interpellandoli in prima persona e chiedendogli ‘Tu che cosa ne pensi?’», continua Deda Fiorini. «In mostra sarà inoltre ospitata una riflessione di Eraldo Baldini, parte della giuria del Concorso insieme a Ivano Marescotti. Lo scrittore ci regala parole eccezionali: parla di vetri in frantumi come metafora di questa epoca e si interroga sulla capacità di costruire un mondo e dei mondi nuovi».

A fungere da chiusura del percorso espositivo spicca infine un chiringuito trasformato in una piccola scatola nera, il Piccolissimo Cineteatro, con all’interno uno schermo sul quale verranno proiettati i monologhi degli allievi di Ivano Marescotti, frutto del percorso formativo svolto durante il lockdown. «Un cinema con sole due sedie è un atto provocatorio: seppur privati degli spazi e del grande pubblico non smetteremo di portare il nostro messaggio di arte e cultura».

info: 342 3019159, info@ilcircolodegliscrittori.it