Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca

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allestimento della mostra "Antonio Canova e Bologna - all'origine della Pinacoteca"Allestimento della mostra. Foto ©Roberto Serra / Iguana / Electa

La Pinacoteca Nazionale di Bologna presenta la mostra ‘Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca’ allestita nel Salone degli Incamminati con un percorso espositivo che vuole approfondire il tema dei rapporti tra Antonio Canova (1757-1822) e la città di Bologna, le sue istituzioni ed i suoi artisti, evidenziando inoltre il ruolo dello scultore nella storia della collezione della Pinacoteca. Il maestro del Neoclassicismo italiano contribuì infatti ad operazioni diplomatiche di straordinaria rilevanza per il patrimonio artistico della città, recuperandolo in larga parte dalla Francia, dove era stato accumulato dopo le spoliazioni napoleoniche.

Dipinti, sculture, manoscritti e documenti provenienti da diverse istituzioni museali, biblioteche e archivi affiancano le opere del museo, il cui percorso espositivo permanente sarà parte integrante del progetto. Di particolare rilevanza è il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e quello dei Musei Civici di Bassano del Grappa. Fondamentali sono stati anche i prestiti generosamente concessi da istituzioni bolognesi come le Collezioni Comunali d’Arte, la Biblioteca dell’Archiginnasio, l’Università di Bologna e la Fondazione Carisbo, oltre che dalla Pinacoteca Civica di Cento.

L’esposizione, che costituisce anche un’occasione per rievocare le origini della più vasta collezione pubblica di arte bolognese, s’inserisce come progetto pilota all’interno di una programmazione di iniziative con cui la Pinacoteca Nazionale di Bologna intende rinnovare la propria presenza nel tessuto culturale della città, rendendo esplicito il legame tra il patrimonio del museo e la storia del territorio e quindi rinsaldando il legame tra passato e presente.

 

allestimento della mostra “Antonio Canova e Bologna – all’origine della Pinacoteca” Foto ©Roberto Serra/ Iguana/ Electa

La mostra, divisa in tre sezioni, prende avvio a partire dal punto di vista dell’artista, con le testimonianze relative alle relazioni intessute da Canova e delle opere d’arte da lui maggiormente apprezzate durante il primo soggiorno a Bologna nell’autunno 1779; prosegue con la sezione dedicata al rapporto tra Canova e l’Accademia di Belle Arti di Bologna, maturato nel corso di oltre vent’anni, tra l’inizio dell’Ottocento e la morte dell’artista. Nella terza sezione, infine, si presenta al pubblico una scelta delle opere che Canova stesso selezionò per essere restituite alla città. Tra le opere “salvate” saranno esposti dipinti di Perugino, Ludovico Carracci, Giacomo Cavedone, la Pala di Santa Margherita di Parmigianino, nonché due straordinarie opere di Guercino che al ritorno dalla Francia transitarono da Bologna prima di essere restituite alla città di Cento. L’allestimento prevede inoltre alcuni esempi di oggetti trafugati, tra cui il Canon Maior di Avicenna, di cui per ragioni conservative si espone la copia anastatica, e un incunabolo del XV secolo delle favole di Esopo, entrambi provenienti dalla Biblioteca Universitaria di Bologna.

Il percorso espositivo termina con la rievocazione della storica esposizione che ebbe luogo nella Chiesa dello Spirito Santo a partire dal gennaio 1816 e che fu allestita con 18 tra i capolavori restituiti. L’evento dello Spirito Santo rappresentò non solo la celebrazione di una vicenda straordinaria, ossia il ritorno dei beni artistici precedentemente asportati, ma anche la prima grande mostra d’arte antica organizzata a Bologna dalle stesse istituzioni locali, un importante momento di aggregazione che rinsaldò il legame tra la cittadinanza ed il proprio patrimonio ritrovato. L’evento viene rievocato e fatto rivivere attraverso la proiezione in Pinacoteca di un modello virtuale 3D a grandezza naturale della chiesa, entro il quale sono stati dislocati i 18 dipinti nell’esatta sequenza trasmessaci dalle fonti.

Nel quadro delle attività inerenti l’esposizione il Museo propone al pubblico un ciclo di conferenze complementari al tema, tenute da illustri studiosi di chiara fama e che coinvolgono cinque città italiane (Bologna, Firenze, Perugia Napoli, Venezia) selezionate tra quelle che rivestirono maggiore importanza nella parabola biografica ed artistica di Antonio Canova, in ogni caso utili a restituire, seppur parzialmente, la straordinaria rete di contatti intessuta dall’artista a tutti i livelli, nella Penisola così come nel resto d’Europa.

Antonio Canova e Bologna. Alle origini della Pinacoteca
Bologna, Pinacoteca Nazionale
04 dicembre 2021 – 20 febbraio 2022