Il filo invisibile, il film in sala e su Netflix

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Che cosa significa essere genitori? E cosa comporta l’essere figli? Quante forme è in grado di assumere l’amore? E la famiglia? Queste sono solo alcune delle domande da cui ha preso vita Il filo invisibile, il film di Marco Simon Puccioni prodotto da HT Film che sarà in programma in alcune sale cinematografiche fino al 23 febbraio, prima di approdare su Netflix a partire dal 4 marzo.

Sono domande profonde, esistenziali, strettamente legate all’essere umano nella sua dimensione più profonda quelle a cui Marco Simon Puccioni cerca di dare risposta. E lo fa scegliendo una strada differente da quella più tradizionale e affondando lo sguardo in quello di un bambino, Leone, dal cui punto di vista è filtrata l’intera storia. Leone ha 16 anni ed è figlio di due papà, Simone e Paolo. Proprio mentre si trova in procinto di scoprire che cosa sia l’amore, Leone deve fare i conti con l’unione della sua famiglia che va irrimediabilmente in crisi. 

«Il filo invisibile è un film costruito intorno alle implicazioni dei nuovi modi di venire al mondo e che pone delle domande su cosa ci definisce come essere umani», racconta il regista. «Che influenza ha l’orientamento sessuale del genitore sul benessere del bambino? I legami di sangue sono ancora il fondamento della genitorialità e della famiglia? Possiamo ancora affermare che per il bambino il legame genetico sia emotivamente più importante della cura di un genitore? Per riflettere su queste domande ho voluto scrivere la storia di questa famiglia in disfacimento dal punto di vista del figlio ovvero la persona il cui benessere dovrebbe importare più di ogni altra cosa».

Sono infatti gli occhi del giovane protagonista ad offrire l’indagine su una delle tappe familiari più tragiche per la vita di un figlio, affrontare il divorzio dei suoi genitori. Un dolore e una difficoltà che interessa tutte le famiglie che ne vengono travolte, ma in particolar modo quelle formate da una coppia omosessuale poiché le conseguenze, a causa delle attuali leggi, possono essere molto più complicate. 

Nel seguire le vicende che stravolgono la vita di Leone, Il filo invisibile mette in scena alcune delle infinite forme che l’amore può assumere: l’amore tra adulti, in questo caso conflittuale, il primo amore, come quello di Leone per Anna, e l’amore filiale che lega genitori e figli. Tante forme di amore differenti, ma di pari intensità ed importanza, che si legano insieme indissolubilmente e che altro non sono che la vera essenza dell’essere umano. 

Ed è proprio questa profonda essenza che Leone porterà alla luce realizzando insieme al suo migliore amico Jacopo un video che racconta la sua storia e nel contempo ricostruisce  tutti quei fili invisibili che lo legano a coloro che ama. 

Il film sarà in programma dal 21 al 23 febbraio nelle seguenti sale: Cinema Odeon (Bologna), Cinema Victoria (Modena), Cinedream (Faenza), Cinema Corso (Piacenza), Cinemacity (Ravenna) e Cinema Le Befane (Rimini)