Lòm a Mêrz, la festa della Romagna contadina

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Le giornate cominciano già ad allungarsi e le temperature a farsi più miti. L’avvicinarsi della fine del mese di febbraio porta con sé quella serenità che anticipa l’arrivo della primavera. La stagione forse più amata dalla maggior parte delle persone e certamente la più attesa dai lavoratori della terra che per festeggiare il suo imminente arrivo hanno istituito i Lòm a Mêrz, la festa popolare della Romagna contadina che torna alla Torre di Oriolo di Faenza domenica 27 febbraio.

Antichi riti campagnoli, sapori tipici del territorio e la verde natura incontaminata saranno i protagonisti di un’intera giornata dedicata alla biodiversità della campagna faentina che avrà inizio con un percorso di degustazione. Il sommelier Gilles Coffi Degboe e l’enologa ed esperta in biodiversità viticola Marisa Fontana inviteranno i partecipanti ad assaporare alla cieca una selezione di bottiglie di Centesimino di Oriolo, Ruchè di Castagnole Monferrato del Piemonte e Lacrima di Morro d’Alba delle Marche. Profumi e sapori legano infatti questi tre vini, sebbene ognuno di essi sia allo stesso tempo profondamente legato al proprio territorio di provenienza.

Le specialità della cucina romagnola saranno poi le protagoniste di una tavola imbandita presso il parco della Torre con i prodotti delle aziende agricole di Oriolo. Un pranzo che sarà accompagnato dalle performance musicali del duo femminile Emisurèla: un viaggio nel repertorio folk romagnolo a suon di violino e fisarmonica. Al termine del pranzo i partecipanti saranno invitati a godersi le bellezze della natura in una passeggiata lungo il Sentiero dell’Amore, dal titolo Le erbe di Oriolo. Con Luciana Mazzotti come guida i partecipanti impareranno a riconoscere le erbe spontanee di stagione e il loro possibile utilizzo nella vita quotidiana. In alternativa, le famiglie potranno godersi i giochi popolari della tradizione romagnola o decidere di dedicarsi all’arte e visitare le mostre e gli allestimenti della tradizione ospitati all’interno della Torre.

Il tempo delle degustazioni però non è finito: il resto del pomeriggio sarà infatti dedicato al Centesimino con la degustazione verticale Il Centesimino a spasso nel tempo, un percorso in cui sarà possibile, dopo aver assaggiato le differenti interpretazioni d’annata dei produttori del territorio, scoprire l’evoluzione nel tempo del rosso di Oriolo lungo dieci diverse annate abbinate a un tris di formaggi locali. Squisitezze del territorio che si potranno anche trovare nella vicina oasi del gusto dove i visitatori potranno acquistare vini, succhi di frutta, confetture, farine di grani antichi, olio, formaggi e altri golosi prodotti.

Infine, al calar del sole, la magia avvolgerà tutta la natura che circonda la Torre: in un grande falò propiziatorio fatto di rami secchi e resti delle potature saranno bruciati simbolicamente i freddi e le fatiche dell’inverno, invocando con il tradizionale scongiuro una primavera benevola per la campagna. La musica di Quinzàn e i balli della tradizione romagnola chiuderanno una giornata di festa in allegria.

27 febbraio – Faenza, Torre di Oriolo – info@italianelbicchiere.it