I documentari di Mondovisioni a Bologna

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The Last Shelter, il film di Ousmane Samassékou

Quando le potenzialità visive e narrative del cinema si mettono al servizio del disvelamento della realtà, allora la funzione sociale della settima arte raggiunge il suo apice. E questo spesso accade grazie al documentario che, offrendosi come finestra sul mondo, porta sul grande schermo realtà spesso ignorate. Mondovisioni, la rassegna cinematografica di CineAgenzia per il Festival della rivista Internazionale, si offre ogni anno come momento di osservazione e riflessione. Grazie a Kinodromo, la decima edizione è pronta a tornare al Cinema Europa di Bologna nelle serate di lunedì 21, lunedì 28 e martedì 29 marzo.

Writing With Fire di Sushmit Ghosh e Rintu Thomas apre il ciclo di appuntamenti lunedì 21 marzo alle ore 21: primo film indiano nominato agli Oscar per la cinquina dei migliori documentari, il film racconta le lotte dell’Uttar Pradesh, l’unico giornale gestito da donne Dalit, la casta più bassa della società, contro preconcetti e settarismi. A presentare il film in sala sarà Emanuela Mangiarotti, docente di Storia dell’India e del Sudest asiatico all’Università di Pavia, specializzata sulla storia politica e sociale dell’India.

La giornata di lunedì 28 marzo si apre alle ore 17.30 con Delphine, il pluripremiato cortometraggio di Chloé Robichaud: presentato in anteprima assoluta alla Mostra del Cinema di Venezia 2019, il film è l’adattamento di una breve opera teatrale, dove una banana maculata diventa simbolo della diversità emarginata. A seguire, il giornalista freelance e documentarista Andrea De Georgio presenterà The Last Shelter, il film di Ousmane Samassékou che racconta la storia di un’amicizia nata tra le mura della Casa dei Migranti, un rifugio al margine meridionale del deserto del Sahara per chi è in viaggio verso l’Europa o per chi ritorna. Andrea De Georgio coglierà l’occasione anche per presentare il suo ultimo libro Il grande gioco del Sahel. Dalle carovane di sale ai Boeing di cocaina scritto insieme a Marco Aime, seguito da Mario Pozzan che racconterà il progetto B.U.R.N – Health on the Move a cura di YaBasta! Bologna e Laboratorio di Salute Popolare. La serata si chiuderà sulle immagini di The Neutral Ground del regista e comico americano CJ Hunt che, tra umorismo e giornalismo investigativo, offre un’esplorazione del razzismo negli Stati Uniti di oggi. Ad introdurre la visione ci saranno Anthony Chima, un “Afropeo plurilocale” di origine nigeriana residente a Bologna, e Loretta Barsani, filosofa, HR ed esperta di politica.

Mondovisioni a Bologna si chiude martedì 29 marzo con le proiezioni di Dying to Divorce di Chloe Fairweather, The Monopoly of Violence di David Dufresne e Hadi di Filippo Ortona. Si parte alle ore 17.30 in compagnia di Orkide Izci, ricercatrice e attivista turca, Elsa Antonioni, fra le fondatrici della Casa delle donne per non subire violenza nel 1990 a Bologna, ed Elisa Battaglia, avvocata e specializzata in diritto internazionale, che presentano Dying to Divorce, un film che si offre come testimonianza della violenza, dei femminicidi e della misoginia nella Turchia contemporanea. A seguire Filippo Ortona presenterà il suo cortometraggio Hadi e presenterà The Monopoly of Violence di David Dufresne, un lavoro che indaga la sempre più brutale repressione delle manifestazioni di protesta da parte dello Stato, attraverso un gruppo di cittadini di diversa estrazione, invitati a rivedere le immagini realizzate durante le manifestazioni dei gilet gialli in Francia.

Tre serate, cinque documentari e due cortometraggi, per un viaggio di andata e ritorno attorno al globo che porta sul grande schermo realtà scomode e ancora oggi troppo ignorate.

21, 28, 29 marzo, Mondovisioni, Cinema Europa, via Pietralata 55 – Bologna