Yoga Nidra: quando il sonno è apparente e yogico

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Esiste una pratica yogica estremamente piacevole e rilassante. A patto che il praticante sia in grado di mantenere l’immobilità assoluta in posizione distesa per un tempo che può variare fra i 30 e i 60 minuti. E non è affatto così scontato.

La pratica si chiama Yoga Nidra (nidra in sanscrito è il sonno) ed è tradotto come il “sonno degli yogi” o “sonno yogico”, uno stato di rilassamento profondo guidato, in cui si galleggia fra rilassamento profondo e dormiveglia mentre il cervello oscilla fra onde alpha (associate a stato meditativo, rilassamento, ricettività, ascolto, connessione fra conscio e subconscio) e theta (rilassamento, sonno, ipnosi).

In verità il sonno è apparente, quasi come se il praticante avesse assunto la stessa pozione magica bevuta da Giulietta per farsi credere morta, nella Shakespeariana tragedia Giulietta e Romeo, poiché il corpo nella assoluta immobilità e rilassamento sembra dormire, ma la mente è attiva e vigile, seppur in uno stato diverso dall’ordinario stato di veglia, in cui il cervello è perlopiù in onde beta.

È una pratica studiata, sviluppata e poi diffusa in tutto il mondo da Swami Satyananda Saraswati e che affonda le proprie radici nel Tantra yoga e in particolare nella pratica del Nyasa (letteralmente “portare la mente su di un punto”).

Si svolge similmente ad un rilassamento guidato. La voce del conduttore, dopo un’introduzione, guida un viaggio all’interno del corpo, punto per punto, la così detta rotazione della coscienza all’interno del corpo che porta immediato senso di rilassamento e scioglimento delle tensioni muscolari e mentali… ottimo per chi ha difficoltà ad addormentarsi. Altri punti cardine della pratica sono consapevolezza del respiro, risveglio di sensazioni opposte, visualizzazioni.

A livello spirituale porta armonizzazione fra maschile e femminile interiori, favorisce il risveglio della kundalini, la potente energia a carattere sessuale che giace in potenza alla base della colonna vertebrale e che nella tradizione yogica è raffigurata come un serpente avvolto su sé stesso in due spire e mezzo; quando l’energia si attiva e il serpente si risveglia, risale lungo la colonna vertebrale e conduce all’espansione della consapevolezza e all’evoluzione spirituale.

Yoga Nidra è utile per favorire e sviluppare la concentrazione ed accedere consapevolmente all’inconscio, recuperare ore di sonno, mezz’ora di yoga Nidra infatti equivale a 3-4 ore di sonno.

Durante la pratica, uno spazio speciale è dedicato al Sankapa, che traducendo dal sanscrito possiamo chiamare risoluzione, desiderio dell’anima (ad esempio un aspetto della tua personalità che vuoi lasciare andare oppure una qualità che desideri coltivare o ancora una nuova direzione di vita da intraprendere…), come un seme che viene creato e poi piantato nel terreno fertile della mente rilassata e pronta a riceverlo.

L’invito alla pratica questa volta è un evento in cui potrai praticare Yoga Nidra, da me guidato, e che terrò mercoledì 22 giugno in occasione del solstizio d’estate.

L’esperienza sarà davvero magica perché la pratica sarà accompagnata dai Gong (e di altri strumenti) suonati dal vivo dall’amica e collega Elisa Pondi.

Brevemente, il Bagno di Gong, “bagno” per la sensazione di essere immersi in un mare di vibrazioni, è un massaggio sonoro molto profondo, che usa le vibrazioni per riarmonizzare e riequilibrare il corpo fisico, energetico ed emozionale, portando a un rilassamento profondo, durante il quale il cervello produce onde celebrali nell’ordine di 8 hz tra onde alfa e tetha, lo stato che permette di entrare in connessione con le dimensioni più profonde e sottili. I Gong hanno il potere di vibrare entrando in risonanza col corpo umano fino a livello cellulare, massaggiando delicatamente ogni cellula, aiutando a liberare ed eliminare tossine e blocchi energetici, restituendo la armonia perduta.

Una perfetta sinergia fra le due pratiche.

Qui le informazioni per partecipare.