Otto e mezzo all’Arena Borghesi a ingresso gratuito

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Il mondo non sarebbe com’è, se non fosse esistito Federico Fellini”: così Woody Allen ha sempre celebrato il cinema del regista riminese. A due anni dalle celebrazioni del centenario della nascita di Fellini, il Cineclub Il Raggio Verde continua a omaggiare il lavoro della figura probabilmente più rappresentativa del cinema italiano nel mondo: lunedì 25 luglio sarà proiettato all’Arena Borghesi di Faenza il suo capolavoro , l’opera immediatamente successiva a La dolce vita (non contando Boccaccio ’70, film collettivo realizzato insieme a Monicelli, De Sica e Visconti), con la quale Fellini esplorò la propria esistenza e la propria professione.

Inizio proiezione alle 21.30. Ingresso gratuito.

Il film rientra all’interno della rassegna dedicata al metalinguaggio ideata quest’anno dal cineclub: i film che raccontano il cinema nel suo farsi o che indagano ed esplorano lo stesso linguaggio cinematografico e le sue potenzialità.

Fin dalla sua uscita in sala, il film fu accolto come l’apice della filmografia di Fellini: “Il capolavoro che lascia tutti senza fiato”, “Fellini dieci e mezzo” scrivevano i vari giornali. E aver realizzato quella che indiscutibilmente era la propria “opera maestra” a soli 42 anni, creò non pochi travagli nei pensieri dello stesso regista, che per anni visse come una sorta di peso per la propria carriera, un film per il quale dover essere sempre all’altezza.

In realtà tutta la storia di è la storia di un travaglio interiore. Dopo La dolce vita, Fellini si isola a Chianciano, suo soggiorno preferito, dove era solito rimuginare e meditare i suoi progetti. Pensa al suo prossimo film, ma non riesce ad imbastire un progetto che lo soddisfi. Inizia quindi a pensare di costruire una storia attorno alla lavorazione di un film, dall’inizio alla fine della fase produttiva. Poi cambia idea e si convince a focalizzare il racconto sulla lavorazione di un film incompleto. Una storia sulle modalità di creazione di un regista del suo tempo.

Moltissimi i progetti che si susseguono, lo scheletro di diventa ogni giorno sempre diverso, Fellini cambia costantemente idea, seguendo le proprie  illuminazioni, così come farà il suo nuovo protagonista:

Premio Oscar al Miglior Film Straniero e Premio Oscar per i miglior Costumi a Piero Gherardi, conquisterà anche il Nastro d’argento al regista del Miglior Film, al Miglior Produttore (Angelo Rizzoli), alla Miglior Attrice Non Protagonista (Sandra Milo), al Miglior Soggetto, alla Miglior Sceneggiatura, alle Migliori Musiche e alla Miglior Fotografia.

La settimana all’Arena Borghesi Cinema si completerà con quattro importanti appuntamenti dedicati ai film dell’ultima stagione cinematografica.

Mercoledì 27 luglio è presente in calendario Hill of Vision, l’ultima fatica di Roberto Faenza che ripercorre la vita del Premio Nobel alla Medicina Mario Capecchi, sviluppatore della tecnica del gene targeting (in collaborazione con i colleghi Martin Evans e Oliver Smithies), rivelatasi utilissima nello studio di molte malattie, in particolare del cancro.

Giovedì 28 luglio il grande schermo di viale dello Stradone ospiterà la nuova missione del Capitano Pete “Maverick” Mitchell, iconico ruolo nella carriera di Tom Cruise. Top Gun: Maverick, sequel del popolare del 1986, torna ad accompagnare gli spettatori durante l’addestramento dei migliori piloti statunitensi in vista di una missione impossibile

Venerdì 29 luglio toccherà alla vita di Elvis Presley, nella trasposizione diretta da Baz Luhrman, Elvis, che racconta la carriera del re del “rock and roll” attraverso gli occhi del controverso manager Tom Parker.

Domenica 31 settembre infine spazio al debutto da regista di Giulia Steigerwalt, apprezzata sceneggiatrice di film come Moglie e marito, Croce e delizia, Il campione, Marilyn ha gli occhi neri. In Settembre viene raccontata la storia di tre ragazzi che si accorgono che la vita che stanno vivendo non è quella che avevano sognato.