Libri che dormono

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Siamo in vacanza, oppure in alto mare o impegnati ad aggiustare lo scarico o più semplicemente la nostra cucina, il luogo protagonista della nostra rubrica, quel luogo dove si intrecciano scambi di storie, riflessioni e racconti, in questo momento è un luogo silenzioso.

Siamo tutti immersi in mille cose, chi in tournée, chi in vacanza con i bambini, chi bambino in tournée con un adulto, chi al lavoro da casa e pranza in solitaria o con piccoli accompagnatori, chi in giro con una fisarmonica, chi al centro estivo come utente e chi come lavoratore volontario, ma in cucina, nella nostra cucina pluriabitata, avvengono molti meno scambi, molti meno incontri.

E’ come se ci fossero molte cose da mangiare in cucina ma nessuno le sta mangiando e finché le cose non sono mangiate allora non sono cose da mangiare e non abbiamo quindi “racconti” dalla nostra cucina.

 

 

Alla fine un libro è un libro quando lo leggi, fino a poco prima è un insieme di fogli di carta, un paesaggio sopra una libreria, un raccoglitore di polvere, un arredo o qualcos’altro ancora.

Eppure un libro è comunque un libro, non è la stessa cosa di una tazza, e a breve saremo carichi e felici di riprendere a leggere assieme, intanto auguriamo buon appetito a tutti.

 

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La Casa del Cuculo è una porzione di paesaggio abitata, una casa fisica un po' dispersa tra alberi e colline tra Meldola e Fratta Terme in cui vivono attualmente 6 adulti e 5 bambini, o meglio due famiglie più due presenze vaganti, o meglio una cooperativa che si occupa di partecipazione e rigenerazione sociale, un cantautore, un artista, un antropologo, un’aspirante progettista sociale, un cane ispettore che porta il nome di Kodi. Qui vi si trovano pareti in sasso, in mattoni, intonaci a cemento, a calce, in terra e pareti in paglia, un sistema di recupero delle acque piovane, le biciclette, gli alberi, gli animali selvatici e la voglia di mettersi in gioco.