Buon compleanno 9 ½!

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© Sguardi in camera - Pellicole 9,5mm – Fondo Silverio Rivalta

 

Per Guardare nella stessa direzione, abbiamo pensato di proporre a qualcosa di diverso, rispetto alle riflessioni delle precedenti uscite, vogliamo raccontarvi un progetto, e lo facciamo con un caro amico Mirco Santi, che abbiamo incontrato in questi giorni, registrando la nostra conversazione, fatta di informazioni, spunti, riflessioni, rimandi e anche passioni comuni.

Se dovessimo presentare Mirco con poche parole potremmo definirlo un geniale archeologo delle pellicole amatoriali, un attento studioso e tecnico del restauro dei formati ridotti, è infatti responsabile del restauro tecnico e della digitalizzazione dell’Archivio Nazionale del Film di Famiglia, ma non solo.

È da circa 20 anni che lo conosciamo, perché è stato un precursore assieme a Paolo Simoni nello studio e valorizzazione in Italia del cinema di famiglia, fondando Home movies, primo archivio italiano sul cinema amatoriale e di famiglia, con cui anche Sguardi in camera collabora da sempre.

Mirco è stato anche ricercatore presso l’Università di Udine, e collabora al laboratorio di restauro “La camera ottica” di Gorizia nell’ambito di un progetto di ricerca sul trattamento, conservazione e documentazione dei formati ridotti (8 mm, Super8, 9,5mm, 16mm).

Attualmente è Presidente di INEDITS Films Amateurs / Mémoire d’Europe.

Insomma, una grande fonte di informazioni, di conoscenze approfondite e di saperi!

Lo incontriamo per scrivere di un importante anniversario, una sorta di compleanno, quello delle pellicole 9,5 mm, un formato rivoluzionario, come Mirco stesso lo definisce, ‘le cinéma chez soi’, il cinema a casa tua!

 

© Home Movies_Laboratorio – Mirco Santi

 

Mirco ci puoi raccontare il progetto internazionale a cui Home Movies Archivio nazionale del film di famiglia partecipa in occasione del centenario della nascita (1922 – 2022) del formato 9,5mm Pathé Baby?

Home movies fa parte di INEDITS – un’associazione europea nata nel 1991 – che raccoglie archivi filmici che hanno finalità comuni, in particolare incoraggia la raccolta la conservazione lo studio la salvaguardia dei film amatoriali. Sono le stesse finalità di Home movies (nata nel 2002). Noi siamo iscritti a INEDITS da undici anni. E proprio nella valorizzazione e nello studio dei materiali che hanno permesso la registrazione delle memorie private delle persone del ‘900 che si è concentrato lo sforzo in questo ultimo triennio nel progetto.

Ci si è focalizzati sul centenario della nascita del formato 9,5mm, noto anche come Pathé Baby, pellicola nata dalla prassi del cinema praticata in Francia dalla società Pathé che era uno dei grandi colossi della produzione di pellicole e di contenuti, ma anche di tecnologie.

In realtà, ha dei trascorsi precedenti, perché i formati ridotti, nascono con la nascita del cinema alla fine dell’800, quando si intuisce che per avere una maggiore diffusione del cinema bisogna cercare di semplificare e di ridurre le dimensioni del formato, che si è oramai standardizzato, il 35mm.

E la società Pathé crea questo nuovo marchio per diffondere il cinema nelle case: distribuisce in formato 9,5mm, film di edizione, film che erano già nel catalogo. Quindi le famiglie a casa propria possono vedere il cinema, una piccola ma significativa rivoluzione!

Perché il 9,5mm è un formato che ha rivoluzionato la diffusione del cinema amatoriale?

Perché è riuscito a condensare in un unico oggetto: una pellicola che misura in larghezza 9,5mm   con una perforazione centrale e una serie di caratteristiche che sono mancate nei tentativi precedenti, cioè di ridurre i costi e rendere il cinema più accessibile alle persone comuni e non ai professionisti. E questi presupposti sono la sicurezza, il fatto che la pellicola non sia infiammabile, (il supporto del film è a base di acetato di cellulosa, non quindi in nitrato, infiammabile e pericoloso!). L’altra caratteristica è la maneggevolezza, che si lega alle dimensioni e alle facilitazioni tecniche quindi all’abbattimento dei costi. Quindi lo sforzo ingegneristico del team Pathé è stato notevole e in grado di coniugare soluzioni tecniche e astuzie per facilitare anche il cineamatore inesperto, come le cassette per poter vedere un film, le tacche che bloccano il fotogramma sui titoli per risparmiare la pellicola, il proiettore semplice e piccolo e poi un lavoro sulla grafica e sul marketing promozionale, come lo chiameremmo oggi. Il messaggio era: “Questo strumento  vi premetterà non solo di registrare i ricordi, come faceva la fotografia, fissandoli, ora questi ricordi potranno essere in movimento”. Infatti, l’anno successivo, nel 1923 la Pathé fa uscire una cinepresa portabile con una manovella e un treppiede per garantire la stabilità delle immagini.

Quindi nasce prima il cinema portato a casa, con pellicole e film di edizione in 9,5mm e successivamente invece, la possibilità per gli appassionati, i cineamatori, di creare loro stessi contenuti?

Sì, tra l’altro il fatto di pensare di distribuire film che si vedevano in sala non era casuale, aveva una duplice funzione: il colosso Pathé riutilizza film che avevano già avuto una distribuzione in sala, l’idea di riproporla alle famiglie. Quindi rimettono in circolo le vecchie library disponibili ma al contempo danno la possibilità anche a chi non frequentava le sale cinematografiche, di poter vedere il cinema a casa propria. Chiaramente, seppur economico, il formato era indirizzato ad una classe borghese benestante.

Avete realizzato un censimento del patrimonio 9,5mm nelle cineteche, archivi filmici nazionali (come Centro Sperimentale di cinematografia, Archivio nazionale cinema d’impresa, Cineteca del Friuli, Cineteca di Milano, Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, Museo nazionale del cinema di Torino, ecc.) avete in programma altre iniziative?

Questo censimento realizzato su scala nazionale con Home Movies, e su scala europea con INEDITS, nasce appunto per il centenario della nascita del 9,5mm. La mappatura è parte di un progetto complesso che si articola su più linee di sviluppo:

La prima ha un titolo molto evocativo: 100 anni 100 film ovvero si mostreranno, mostreranno grazie all’associazione europea, i film 9,5mm delle varie cineteche e archivi coinvolti, ogni selezione avrà una durata di 1 minuto fino ai 4 minuti. L’idea è quella di poter accedere e mostrare questi 100 film realizzati nel formato 9,5mm nei 40 archivi che aderiscono a INEDITS.

Un secondo progetto è legato all’idea di un montaggio di circa 45 minuti di film che provengono da archivi del mondo intero, musicati grazie all’apporto compositivo ed esecutivo originale del Conservatorio “G.B. Martini” di Bologna. Un film intitolato 9 ½ che nasce dall’idea di mostrare la grande diffusione del formato il formato 9,5mm non solo in Europa ma anche in altri paesi non europei, come Cile, Brasile, Giappone ad esempio.

Home Movies è anche il produttore esecutivo di questo progetto.

Sul territorio nazionale, come Home movies, siamo attivi nella ricerca, nello studio e nella catalogazione dei materiali in formato ridotto, incluso il Pathé Baby. I materiali che oramai da vent’anni costituiscono il nostro archivio filmico. Da qualche anno è stata integrata la messa in rete di film 9,5mm attraverso MemoryScapes, il portale del cinema privato.

Un secondo asse di sviluppo è la valorizzazione: come far conoscere questi film, si creerà un sito web nel portale di INEDITS. A questo si aggiungeranno articoli, saggi e le iniziative locali dei singoli archivi.

Infine, tre convegni, uno ha già avuto luogo a Southampton (UK) a giugno, poi a novembre in Svizzera a Berna e infine a Parigi nella casa madre della Pathé, e sarà quello che chiude i festeggiamenti del centenario della Pathé.

 

©Home Movies – Fondo Vecchi, 9,5mm

 

Nel censimento che avete realizzato presso gli archivi italiani e cineteche, Home movies risulta tra gli archivi che conserva più pellicole 9,5mm non film di edizione, ma film famigliari? Lo confermi?

Esatto, nella ricerca che abbiamo fatto, attraverso la compilazione di un questionario, è risultato che home movies è la struttura che ha più 9,5mm ovvero 1700 pellicole in totale e di queste ben 1200 sono materiali originali, su pellicola invertibile, con contenuti inediti realizzati da cineamatori. Un patrimonio cospicuo che stiamo facendo conoscere, che merita di essere studiato e valorizzato.

Home movies è un archivio che conserva ma anche che valorizza, trattando tutte le pellicole con estrema cura e trasferendole in digitale. Quali procedure adottate?

Tutti i materiali che arrivano in archivio ad Home movies, non solo i 9,5mm ma anche 8mm Super8 e 16mm vengono ispezionati e poi si decide il tipo di intervento. Abbiamo un  protocollo che è stato elaborato con l’Università di Udine, il Laboratorio “La Camera Ottica” di Gorizia, si parte dal presupposto che la pellicola va trattata con cautela, nel caso particolare poi del 9,5mm va estratta dai contenitori metallici che la contiene, da 10 e 20 m, sono contenitori in ferro quindi soggetti a ossidazione, la rimozione del carter è il primo step, poi successivamente i film vengono assemblati su nuclei in formato 9,5mm aggiungendo una coda di pellicola bianca in testa e in coda. Una volta assemblati i materiali entrano in scatole nuove preposte per la conservazione. Si procederà quindi alla digitalizzazione con scanner specifici con risoluzioni molto alte, come quello di cui dispone home movies con un sensore 2,5K che lavora fino a 12 bit di profondità e di colore.

All’interno di MemoryScapes ci sono molti film in formato 9,5mm che possiamo vedere. Quali sono i fondi che ritieni più interessanti per capire le peculiarità del cinema di famiglia?

Ce ne sono molti, un centinaio circa dentro il portale MemoryScapes.

Mi viene subito in mente un fondo entrato come “anonimo” perché Danilo Antonini che lo ha acquistato in un mercatino dell’antiquariato ad Ancona, l’ha preso a scatola chiusa, film anonimi orfani di una famiglia che pertanto era esistita e aveva prodotto un baule pieno di memorie personali fra gli anni Venti e i primi anni ’60 (148 bobine). Dopo qualche anno di caparbie ricerche e incroci di dati il donatore ha rintracciato il cognome della famiglia, ha contattato gli eredi del cineamatore e assieme si sono potuti stabilire con certezza date e luoghi prima misteriosi. Il fondo è stato rinominato aggiornandolo con il nome dell’appassionato avvocato Mario Cessi, che con la sua 9,5mm, ha filmato luoghi e persone di un’Italia molto diversa da quella di oggi.

Ce ne sono di molto belle su Lucera e la costa intorno ad Ancona (cartoline italiane)
Oppure potrei citare un altro fondo, anch’esso molto consistente, 95 elementi filmici, il fondo Guglielmo Baldassini, fatto da un cineamatore di origine genovese, pittore acquafortista di una certa fama, molto abile nelle arti grafiche. La cinepresa 9,5mm è stata utilizzata anche come studio sul movimento, per il suo lavoro di pittore. Ma nel fondo ci sono spesso momenti quotidiani, che sono i prevalenti, quelli che faceva nei luoghi da lui frequentati coni i figli, ognuno di questi ha la sua specificità. Era una persona indipendente e forte, non assoggettato alle regole, un anticonformista. I film negli anni Venti in Italia venivano sviluppati nei laboratori autorizzati dal regime fascista, e dovevano apporre il logo del fascio littorio, alla fine di ogni pellicola sviluppata. A Baldassini questo non piaceva. Così decide di svilupparsi da solo i film, quindi appone un suo logo personale alla fine dei film.

 

©Home Movies – Fondo Baldassini, 9,5mm

 

All’indomani della marcia su Roma realizzerà un’opera che raffigura un gregge di pecore che entra in città, che intitolerà La marcia su Roma. Questo quadro decreterà la fine della sua carriera.

Una bella storia personale di grande indipendenza creativa e resistenza politica.

Non ci resta che aspettare l’uscita del film collettivo intitolato 9 ½ e seguire tutte le iniziative che lo accompagneranno.