I cent’anni della Marcia su Roma incontrano l’attualità dell’Ucraina: al via a Forlì la nona edizione del 900fest

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Kiev, ph Palinchak

 

Nelle giornate che vanno da mercoledì 26 a sabato 29 ottobre si svolgerà a Forlì il 900fest, festival di storia del novecento organizzato dalla Fondazione Alfred Lewin in collaborazione con Anpi Forlì-Cesena, Arci Forlì, Ass. Culturale Tonino e Arturo Spazzoli, Ass. Luciano Lama, Ass. Mazziniana Italiana Sezione “G. Bruno” di Forlì, Ass. Olof Palme, Cgil Forlì, Circolo Acli Lamberto Valli, Cisl Romagna, Cooperativa Ricreativo Culturale Alessandro Balducci Forlì, Endas Forlì, Fiap Forlì, Fondazione Roberto Ruffilli, Forlì Città Aperta, Istoreco provincia di Forlì-Cesena, Rivista Una Città, Uil Forlì, Unione degli Universitari Forlì.

Intitolata Fascismi e Internazionalismo democratico, l’edizione 2022 cercherà di riflettere sul fascismo e sulla resistenza alle dittature attraverso interventi di autorevoli studiosi italiani e stranieri.

Anteprima sarà il concerto Allontana da me…, in programma alla Sala San Luigi in via Luigi Nanni 14 a Forlì venerdì 21 ottobre alle ore 21.

 

 

Abbiamo incontrato presso la Fondazione Lewin di Forlì, Barbara Bertoncin e Paola Sabbatani.

Paola, cantante e socia della Fondazione, ci ha parlato del concerto. “Il titolo è stato ispirato dal testo del brano Cálice che Chico Buarque e Milton Nascimento scrissero nel 1973 in Brasile sotto la dittatura. Il ritornello gioca sul doppio significato di Cálice, che oltre a calice in portoghese significa anche ‘Stai zitto’. Inutile dire che la canzone subì una pesante censura. La scaletta dei brani in programma, molto varia per provenienza e cronologia, presenta ad esempio anche Gallo rojo, Gallo negro, diventata uno degli inni della resistenza contro la dittatura in Spagna; la celebre Pippo non lo sa del Trio Lescano, costituito da tre sorelle ebree, messa all’indice dal regime fascista perché interpretata come una ridicolizzazione del gerarca fascista Achille Starace; il brano Nel 22 sognavo già l’amore con testo di Dario Fo, piccolo gioiello antifascista e molte altre ancora. Con me sul palco, quattro bravissimi musicisti: Daniele Santimone alla chitarra, Roberto Bartoli al contrabbasso, Tiziano Negrello alla batteria e Maurizio Piancastelli alla tromba”.

 

Operazione: marcia su Roma

 

Barbara Bertoncin, coordinatrice del 900festival, ci ha illustrato il programma della nuova edizione: “Lo spunto per il tema di quest’anno è il centenario della Marcia Su Roma, ma le sessioni alterneranno indagini su eventi storici e dibattito sull’attualità. Iniziamo a preparare la rassegna a novembre, quando però a febbraio è entrata prepotentemente in scena l’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia abbiamo deciso che non potevamo non parlarne… Inizieremo mercoledì 26 con una ‘lezione’ di Guido Melis, incentrata sulla continuità tra stato liberale, stato fascista e  Repubblica. Il giovedì mattina è dedicato al fascismo in Romagna, con Domenico Guzzo e Brunella Dalla Casa che parleranno dei rapporti fra Mussolini e i suoi amici-nemici: Leandro Arpinati, Nicola Bombacci e Torquato Nanni; Giovanni Tassani di Raniero Paulucci di Calboli e Giacomo Barone Russo e Dino Mengozzi delle prime manifestazioni antifasciste. Nel pomeriggio, Matteo Lo Presti e, a seguire, Paola Salvatori e Giovanni Scirocco, moderati da Michele Finelli, rifletteranno sull’avvento del fascismo; e ancora Alfonso Berardinelli farà una relazione su letteratura impegnata e antifascismo”.

“Nei giorni a seguire, continua Barbara Bertoncin, interverranno altri importanti studiosi tra cui storici, politologi, sociologi, esperti di relazioni internazionali, ecc. Tra gli altri, Ruth Ben-Ghiat e Giovanni Gozzini che dibatteranno attorno alla domanda “Cos’è il fascismo?”; Marco Bresciani, che parlerà del rapporto tra populismo e democrazia, Mario Del Pero dell’America di Trump, Jean-Philippe Beja, sinologo, di un potenziale ‘fascismo alla cinese’, Marta Petrusewicz dell’evoluzione della Polonia”.

 

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Sabato invece si discuterà del “mondo dopo l’Ucraina”. Compatibilmente con la situazione, prosegue Barbara Bertoncin, “avremo la presenza, seppure da remoto, del giornalista ucraino impegnato al fronte Taras Bilous. Interessante sarà poi ascoltare il tributo a ‘Memorial’ di Nicolas Werth, sovietologo francese, e gli interventi di Alessandro Cavalli, Sonia Lucarelli, Wlodek Goldkorn e Paolo Calzini sul futuro dell’Unione europea.

Nella sessione conclusiva, Nadia Urbinati, Vittorio Emanuele Parsi, Michael Walzer, David Ost e Guido Montani si confronteranno sulla crisi del multipolarismo, sulle attuali minacce alla democrazia, sul ruolo degli Stati, sui rischi di nazionalismi e sovranismi e infine su un possibile nuovo internazionalismo democratico”.

Ci vediamo al 900fest!