San Valentino, tra commercio e amore

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Constantin Brancusi, The kiss, 1916

 

Siccome è diventata l’ennesima nauseante operazione commerciale, San Valentino viene fatta passare per la sagra di gente accoppiata, più o meno felicemente, che spende e spande sfruttando l’immagine del protagonista del calendario di oggi.

Insomma quel martire Vescovo di Terni che, con generosità e coraggio, aveva sbeffeggiato il consunto pregiudizio mogli-e-buoi-dei-paesi-tuoi, è volgarizzato quale testimonial di pubblicità. (1)

Ma perché, invece di tanti luoghi comuni, non pensare al 14 febbraio in modo più spirituale?

Farne una specie di Onomastico delle Relazioni Umane Non Superficiali oppure, senza mezzi termini, Celebrazione di chi ama l’Amore, sarebbe proprio un’autentica ‘Democratica Rivoluzione’.

Tutti, davvero tutti potrebbero festeggiare, alla faccia degli interessi economici multinazionali.

D’altronde l’affetto è pur sempre qualcosa che “non si vende, non si compra, ma si regala”. Che straordinaria, civilissima contestazione!

Può essere che innamorarsi, e accoppiarsi, sia accettare reciprocamente l’umano “essere imperfetti”? Cioè accorgersi che, stando da soli, possiamo certo diventare autonomi ma non saremo mai autosufficienti? “Nessuno si disseta ingoiando la saliva” (2) è duro da ammettere, ma se parliamo d’amore (e quando se non oggi???), forse serve prima capire come sta la nostra capacità di relazione interpersonale.

Emettiamo tutti, spontaneamente/naturalmente energia. Gli altri sono specchi che, riflettendo quella energia ce la fanno percepire, così come noi stessi per loro. Poi non guasterebbe riconoscere di averlo, un Cuore, al di là degli emoticons: “Malgrado ci siano tanti disaccordi nella vita, la vita è l’arte dell’incontro”.(3)

 

René Magritte, La rosa reclusa, 1955

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Accidenti se è difficile parlare di certe cose! Fiumi di parole, sull’infinito tema dell’affettività, comunque va bene ne scorrano purché siano comunicazione sincera e tentativo di conoscere sé stessi attraverso lo sguardo altrui.

Il 14 febbraio potrebbe essere, quindi, la festa della Fiducia nella benevolenza di quello sguardo: accogliente, non giudicante, che s’accontenti del nostro umile essere-umani.

Bello pensare che “amare l’Amore” sia semplicemente non vergognarsi di provare sentimenti, sempre nel massimo rispetto di sé e degli altri. Sforzandosi di seguire il cuore, tenere a bada la mente ed ascoltare l’istinto, che raramente sbaglia. Nella speranza che funzioni, poi, chissà…

Se accettiamo d’essere parte -assolutamente trascurabile, mai dimenticarlo!- della Natura, non si può evitare di amare e tantomeno d’essere amati, perché “Tutto l’universo obbedisce all’amore”.(4)

Già l’anno scorso Gagarin aveva parlato della ricorrenza della morte del Santo umbro disegnando, per i suoi lettori più creativi ed autopensanti, un’orbita culturale meno allineata al consumismo imperante. In sostanza, si diceva, se per l’occasione si vogliono allargare i cordoni della borsa, che almeno lo si faccia consapevolmente.

E’ cosa possibile, eticamente pulita, tutto sommato economica ma soprattutto, e in modo totalmente pacifico, felicemente sovversiva. Se, magari, lo facessimo in tanti e magari non solo in certe occasioni, il dio denaro continuerebbe a tiranneggiare però conterebbe meno sudditi e più oppositori indomiti.

Quei suggerimenti -praticamente a chilometro zero- per regali, oggetti/eventi che siano, infiocchettati di cuoricini sono ancora validi. Volendo recuperarli: clic.

Celebriamo infine con un pensiero dedicato ai nostri lettori comunque e sempre   innamorati. Di chi si vuole, certo, ma innanzitutto ed ostinatamente della Vita.

Buon “San Valentino” per 365 giorni a tutti, coppie o non coppie.

 

NOTE: (1) Secondo la leggenda, pare sia stato il primo a celebrare un matrimonio “interculturale”, quello tra un centurione romano e una schiava cristiana.

(2) Lorenzo Jovanotti, “Tensione Evolutiva” – 2012

(3) Vinicius De Moraes, “Samba da bençào” (Samba delle benedizioni) – 1969

(4) Franco Battiato, brano dall’album “Fleurs 2” – 2008

 

 

1 commento

  1. Sempre profonda nei tuoi ragionamenti e sempre in grado di lasciare un segno nella mia anima, sei una grande donna, tvb

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