Maura: sinuosa melodia electro-pop sognante

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Fatima Maura Zucchi, in arte Maura, classe 1998, vive a Bologna, dove frequenta la magistrale in Scienze Linguistiche. Da sempre vicina al mondo della letteratura e della poesia, scrive canzoni che parlano di sé e di ciò che la circonda.

Nel 2018 inizia una collaborazione con un team di scrittura musicale all’interno del Deposito Zero Studios di Forlì. Le capacità espressive dell’artista spingono gli Studios a investire maggiormente sull’artista e così nasce Maura, che esordisce ad aprile 2021 con il suo primo singolo, Andiamo Giù Bene, prodotto da Francesco Pontillo (España Circo Este, Corner In Bloom, My Girl Is Retro) e Deposito Zero Studios, il cui video viene lanciato in anteprima da Billboard Italia.

Il 3 febbraio è uscito il nuovo singolo della cantautrice, Nel mio bosco, che anticipa l’uscita del disco, che sarà prodotto da Francesco Pontillo e Mattia Dallara, in collaborazione con Deposito Zero Studios e Porto Records.

“Un brano che è come un sentiero in mezzo agli alberi in un bosco misterioso, lieto e cupo lungo il quale avventurarsi a piedi scalzi. Una ballad pop elettronica la cui atmosfera lenta ma incalzante chiede soprattutto all’ascoltatore di fermarsi e di immaginare. Un pop soffice e introspettivo, un pop che “poeteggia”, che ti guarda e domanda di essere guardato.”

Premendo play mi sono subito immersa in un sogno ad occhi aperti, dove dal divano dove sono seduta, la mia mente e la mia anima si sono trasferite immediatamente a uno dei luoghi dove passo l’estate, Piombrino di sotto, immerso nelle colline romagnole, in provincia di Forlì-Cesena, dove attraversando una stradina ripida di pietre si raggiunge una splendida cascata stile laguna blu e l’acqua color verde smeraldo affascina e rapisce, dove puoi trovare quella pace e tranquillità offuscata da tutto il rumore e caos che abbiamo dentro e intorno a noi. Di solito nelle torride estati verso tarda serata prendo la macchina e mi dirigo verso questi luoghi magici a pochi passi da casa, sicura di non incontrare anima viva e di godermi questo rifugio che in quel preciso istante diventa solo mio.

Ed è proprio questo l’intento di Maura in questo pezzo, invitare l’ascoltatore a chiudere gli occhi e ondeggiare attraverso questa sinuosa melodia electro-pop e questa voce candida, a immergersi nel proprio rifugio segreto dove poter proteggersi e lasciarsi andare completamente.

Nel mio bosco è una poesia che rispecchia tutte le emozioni e le sensazioni che la cantautrice ci vuole trasmettere e trasferire. L’essere eccessivamente sensibile forse non è una condanna ma piuttosto un dono, che dobbiamo preservare e coltivare.

Grazie a Maura che è risucita a toccare le corde più profonde della mia anima e per avermi fatto ritrovare quei luoghi del cuore dove completamente nuda da ogni pregiudizio e paura riunisco la mia vera essenza.

 

“Ho sognato una coltre di nubi
Nasconde un rifugio tra i pini
Piedi nudi, non sento più i pollici
Noi che camminiamo fino a una cascata

Acqua gelida, i capezzoli turgidi
Io che ti racconto di quando mi sento Gesù
E non lo so perché mi accendano tutti
Ma poi neanche uno vorrei che restasse”