Otto marzo, festeggiamo il femminile che è in noi

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PArticolare di Gustav Klimt, “Le tre età”, 1905

Le Donne non sono migliori, nè peggiori dell’Uomo “a prescindere”. Sono solo diverse, e neppure tanto: nell’oceano dei Sentimenti sanno giusto galleggiare un po’ meglio. E non per merito loro, bensì per quel capriccio evolutivo che le fa “scodellatrici” di esseri umani.

Oggi, a dispetto dell’anatomia, dovrebbe essere la festa, non della donna, ma piuttosto del femminile che, insieme al mascolino, ogni creatura porta in sé, lo voglia o no.

Otto marzo, quindi, è un’occasione per guardarsi dentro e vedere l’invisibile che conta davvero: la forza della Vita, colla che salda gli opposti del Tao, pensiero capace di farci stare in equilibrio sull’orizzonte, sempre in movimento, degli eventi quotidiani.

L’uomo e la donna autentici sono quelli consapevoli di aver dentro un vero e proprio condominio litigioso, fatto di caratteristiche opposte da bilanciare continuamente e  senza posa. Non ci vuole molto per capire che lo stereotipo, il pregiudizio, la rivalsa sono solo violenza…eppure qualcuno pensa che l’Uomo vero sia un quasi-analfabeta affettivo e la Donna davvero libera sia quella senza scrupoli.

Riascoltare per esempio “La donna vera”, brano del 1984 di Enrico Ruggieri, fa  considerare che quando gli esseri intorno (umani, animali, foglie o pietre) si dimenticano della loro femminilità interiore naturale, sono guai per tutti. Proviamo a fare a meno della capacità creativa, consolatoria, potentemente emotiva eppur comunque positivamente reattiva, del commuoversi, del prendersi cura, dell’accogliere disinteressatamente, della voglia di volare alto ma farlo mettendosi in relazione profonda con ogni cosa. Gli stolti la liquidano come ”roba da femminucce”, però come si vive senza quel polline che feconda la Bellezza?

Calza a pennello qui un passo scovato dalla divulgatrice d’arte – romagnola felicemente acquisita  Virginia Longo: La donna che si ispira ad Afrodite/Venere, avendo il buon senso di non incarnare l’archetipo stesso, può diventarne “sacerdotessa”, portatrice di un modo di vivere ispirato alla bellezza e al godimento dell’altro. Bellezza non intesa come perfezione o vanità egoica ma come dono totale di sé attraverso l’amore sensuale. Il desiderio per Lei è fondamentale; ciò che le reca offesa è piuttosto il sesso meccanico e vuoto o ancora la negazione della propria sessualità come se fosse un bisogno sporco e inferiore”.

Ci siamo: è l’origine della contrapposizione tra i generi, “mascolino” versus  “femminino”, da diffidenza a vera e propria persecuzione. Pensare che il Dio ancestrale era Grande Madre, e gli uomini si inchinavano alla capacità creatrice di Vita delle donne. Poi le cose si sono deteriorate come purtroppo la cronaca dei femminicidi riporta. Venere diventa Satana, per farla breve, perché non distingue le cose/le persone per dimensioni o prestazioni, bensì per capacità di voler bene e vivere il piacere in tutti i sensi. Marte non vi è abituato, ha paura di certe infinità, però potrebbe capirlo, volendo, con pazienza e coraggio.

Tra i tanti approfondimenti sulle differenze tra i sessi, vale la pena rivedere “Inside Out”, film del 2015 della Pixar Animation pluripremiato per la grande efficacia divulgativa, tanto divertente quanto seriamente scientifica. Gli uomini veri, infatti, non sono dei rozzi gladiatori, anzi; considerando quanta fatica fanno a riprendersi dopo una storia d’amore andata male, forse sono più fragili, più sensibili delle donne.

E’ perché ce la mettono tutta, senza compromessi: non c’è spettacolo più grande d’un maschio innamorato, cosa rara e luminosa, musica di corde infinite capaci di trasformare l’Istinto in Poesia. Poi l’altra metà del cielo dovrebbe aggiustare ogni tanto l’accordatura, l’intonazione delle vibrazioni emotive; solo le Donne sul serio a qualsiasi età, se lo vogliono, possono partorire Uomini veri.

Eppure quando “Lui” si innamora (anche di un altro “Lui”, nel caso) accade la magia perché si riconnette, appunto, con quella parte di “Lei” che ha dentro. Cosa che vale,  assolutamente, anche in senso inverso!

Nelle sale cinematografiche è, proprio in questi giorni, una bellissima, appropriata pellicola: “Laggiù qualcuno mi ama”, documentario di Mario Martone su Massimo Troisi . Si, proprio l’attore/autore napoletano che ha raccontato, senza ipocrisie, le maschie debolezze nel rapporto con la donna odierna. Rendendo così adorabili, umani gli uomini siffatti.

Che sia, l’otto marzo, il giorno-promemoria della nostra Essenza profonda, senza vergognarci di essere incompleti per una lieve differenza sotto l’ombelico… Auguri e mimose per tutte le creature consapevoli, tranquillamente orgogliose della loro straordinaria natura a due facce.

 

1 COMMENT

  1. Grazie per quest’articolo che hai scritto con chiarezza, condivido ogni idea espressa, cara amica di sempre

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