CRISTIANO GODANO E ALESSANDRO “ASSO” STEFANA AL VIDIA ROCK CLUB: DUE GIGANTI CHE HANNO REINTERPRETATO IN UNA DIMENSIONE INTIMA IL GRANDE NEIL YOUNG

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Due grandi musicisti e artisti della scena italiana. Parlo di Cristiano Godano, frontman dei Marlene Kuntz e Alessandro “Asso” Stefana, compositore, polistrumentista e produttore che vanta collaborazioni illustri, Mondocane con Patton, Marc Ribot, Capossela, PJ Harvey, Joey Burns, Micah P. Hinson.

Siamo stati al Vidia Rock Club a S.Vittore di Cesena, sabato 6 maggio, per assistere al progetto di Godano e Asso nel reinterpretare e omaggiare il grande cantauore Neil Young. I due avevano collaborato assieme durante l’ultimo disco dei Marlene Kuntz, Karma Clima e parlando dei vari gusti musicali hanno scoperto la passione di entrambi per il cantauore e si erano detti che prima o poi avrebbero dato il via a questo progetto. E così è stato.

Journey Through The Past tour, (titolo preso da un album di Young) è il nome di questo progetto partito lo scorso 5 maggio da Verona e che proseguirà nei club e nei festival estivi.

Una condivisone di passione e amore per la musica che ha dato frutto ad un concerto a dir poco emozionante. Non è sicuramente facile e scontato reinterpretare un artista del calibro di Neil Young ma Godano con la sua vocalità e chitarra acustica e Asso, grande maestro di ogni cazzo di strumento che possa esistere sulla faccia della terra, hanno messo in piedi uno show da brividi. Questi due grandi musicisti hanno saputo celebrare il grande Young in maniera superba.

Nessun fronzolo sul palco, solo loro due e i loro strumenti. Noi seduti di fronte a loro, senza fiato, eravamo tutti incantati da quanta bellezza che queste due creature come delle divinità ci abbiamo stregato. Pur non conoscendo tutte le canzoni del cantauore canadese, ma solo una piccolissima parte, ho voluto partecipare per addentrarmi attraverso altri occhi in un mondo che ho scoperto piacermi parecchio.

Godano e Asso hanno scelto le canzoni dalla vastissima discografia di Young che si prestavano al mood intimo e raccolto del live. Per lo più pezzi degli anni ’70 come After the Goldrush, You and Me, Harvest Moon, Old Man, Through my Sails e ovviamente l’immancabile pezzone Heart of Gold.

E non ci sono stati solo pezzi di Neil Young, Godano ci ha regalato anche 4 canzoni del suo disco da solista Mi ero perso il cuore del 2020. Ti voglio dire, Sei sempre qui con me, Com’è possibile, La mia vincita. Non sono solo canzoni, ma vere e proprie poesie. Rivisitate con Asso in questa dimensione acustica, davvero incredibili. Chi conosce Godano e la sua scrittura già a partire da Catartica del 1994 con i suoi Marlene, conosce bene la vena poetica del cantautore e dei libri scritti dallo stesso.

Non è stato un tributo a Neil Young ma un atto d’amore, regalando al pubblico uno spettacolo intimo e potente allo stesso tempo. Andare ad un concerto live con milioni di persone è un’esperienza adrenalinica ma questi sono decisamente i concerti che preferisco, dove le emozioni ti arrivano dritte al petto plasmando una dimensione così profonda e avvolgente come un caldo abbraccio.

Due grandi uomini e musicisti sul palco del Vidia Rock Club che si sono rivelati dei veri giganti, cultori della musica con la m maiuscola che ci hanno tramandato come facevano gli antichi greci un collage di pura emozione, un concentrato di energia e sinergia mostrandoci il Neil Young dalle mille sfaccettature, l’anticonformista e spirito libero, così come gli stessi che hanno calcato il palco.

Standing ovation per queste perle rare.

 

“Keep me searching

For a heart of gold

I’ve been a miner

For a heart of gold”