OTOMO YOSHIHIDE CHIUDE LA 33ESIMA EDIZIONE DI ANGELICA

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La 33esima edizione del festival si concluderà mercoledì 31 maggio con un doppio appuntamento, coprodotto insieme al Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, che vedrà protagonista uno dei più importanti musicisti giapponesi dagli anni ‘90 a oggi: Otomo Yoshihide. Due concerti in prima assoluta, entrambi sul palco del Teatro San Leonardo a partire dalle ore 20.30: nel primo si esibirà in solo al giradischi, e poi alla direzione dell’Angelica orchestrA – l’orchestra “stabile” del festival, ma con organico flessibile a seconda dei progetti, quest’anno formata da 16 studenti del Conservatorio di Bologna – , che lavorerà su composizioni di Yoshihide realizzate a partire da brani di Eric Dolphy e dal repertorio Gagaku, la musica tradizionale giapponese eseguita alla corte imperiale.

Dalla rock band sperimentale Ground Zero, Otomo Yoshihide è passato a progetti diametralmente opposti come il riduzionismo glitch di I.S.O. e Filament, le riletture di standard jazz del New Jazz Quintet – e varianti, dal trio all’Orchestra –, all’attività di compositore per il cinema, con all’attivo oltre cento colonne sonore, da film d’autore a popolari soap opera.

Negli ultimi anni, Yoshihide ha iniziato a organizzare numerosi laboratori di improvvisazione e progetti partecipativi aperti sia a musicisti che a non-musicisti, usando tecniche compositive e di conduzione variabili a seconda degli ensemble creati.

Otomo Yoshihide

Dopo aver suonato la chitarra in gruppi rock e jazz negli anni del liceo, a vent’anni si trasferisce a Tokyo per studiare improvvisazione con il chitarrista Masayuki “Joio” Takayanagi ed etnomusicologia con Akira Ebato, studiando anche la musica pop giapponese durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale e lo sviluppo degli strumenti musicali durante la Rivoluzione Culturale Cinese. Inizia poi a suonare i giradischi come strumento (negli ultimi anni anche suonandoli senza dischi!), influenzato dall’ascolto dei sound system giamaicani, dei dj Hip Hop e di Christian Marclay. Nel 1990 fonda la band Ground Zero (in attività fino al 1998), con cui mescola rock, jazz noise improvvisazione.

I successivi progetti come I.S.O. e Filament cambiano in modo radicale il suo suono, prediligendo un approccio estremamente riduzionista rispetto al dinamismo del gruppo precedente. Fonda nel 2001 l’Otomo Yoshihide’s New Jazz Quintet, in cui suona standard jazz, tra cui una rilettura dell’intero album Out to Lunch di Eric Dolphy. Ha suonato e inciso con moltissimi musicisti, tra cui Makigami Koichi, Tenko, Hoppy Kamiyama, David Moss, Richard Teitelbaum, Butch Morris, Syzygys, Phew, Yamatsuka Eye, Martin Tétreault, Günter Müller, Haco, Voice Crack, Bill Laswell, Taku Sugimoto, Rüdiger Carl, Kahimi Karie, Jim O’Rourke, Mats Gustafsson, David Sylvian, Roger Turner.

Ha realizzato oltre 100 colonne sonore per cinema e televisione, da film d’autore underground a popolarissime soap opera, e proprio durante le registrazioni per la soap Amachan si è formata la Special Big Band con cui ha inciso il recente Stone Stone Stone del 2022, seguito quest’anno dal duo Perpetual Motion con Satoko Fuji.

Dal 2008 ha iniziato a organizzare gruppi unici di improvvisazione condotta sotto il nome di Ensembles, a cui collaborano sia artisti che non-musicisti. È inoltre impegnato nell’organizzazione di workshop e progetti partecipativi per bambini disabili e di un festival musicale annuale Progetto Fukushima!, creato subito dopo il terremoto del 2011 (per cui, nell’anno successivo, ha ricevuto il Riconoscimento per le Arti del Ministero dell’Istruzione giapponese). Nel 2013, ai Japan Record Awards ha ricevuto un premio per i risultati ottenuti nel corso della sua carriera. Nel 2014 è stato nominato direttore del progetto transnazionale Ensembles Asia, e nel 2017 del Sapporo International Art Festival.

 

Prevendita: www.boxerticket.it/angelica-33/

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