GUANO PADANO: LA SANTISSIMA TRIADE DEL DELTA DEL PO

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Era un venerdì sera. Venerdì 12 gennaio del 2024. Scendiamo dalle colline della valle del Bidente per raggiungere la Pianura Padana, attraversando stradine di campagna fino a raggiungere la nostra destinazione, Piangipane, precisamente al Teatro Socjale. Non ero mai stata in questa deliziosa location, molto simile ad un saloon del vecchio Far West, teatro che fu costruito nel 1920 dai braccianti del paese, ristrutturato in seguito nel 2007 e tornato allo splendore di allora, oggi punto di riferimento della provincia di Ravenna e di tutta la Regione con eventi di grande calibro e come da tradizione durante l’intervallo di ogni show vengono serviti i mitici cappelletti del Socjale. Siamo subito stati accolti calorosamente dai gestori del locale e prediamo posto a sedere per assistere al live dei Guano Padano, storica band fondata nel 2007 dal chitarrista Alessandro “Asso” Stefana e dal batterista Zeno De Rossi, entrambi già a fianco di Vinicio Capossela, e dal bassista Danilo Gallo (creatore, con De Rossi, del collettivo di jazz sperimentale “El Gallo Rojo”). Sono le 21.30 e finalmente il trio sale sul palco ed inizia lo spettacolo. Più che uno spettacolo è una vera propria esperienza sonora-immaginifica-cinematofrafica che porta lo spettatore a sognare e ad immergersi completamente in queste sonorità, esclusivamente strumentali, dagli echi morriconiani, mixando con estrema cura e magistralmente, folk, country, jazz, rock’n’roll e psichedelia. Estasiata e trasportata da questo sound, non ero più seduta su quella sedia ma la mia mente mi ha portato a viaggiare su deserti sperduti, proiettando immagini e spezzoni di film da Tarantino, Jim Jarmusch e il classico spaghetti western. I Guano Padano riescono a trasmetterti e catapultarti in mondi lontani, atmosfere calde, malinconiche a avvolgenti e incidono nella vostra pelle la colonna sonora perfetta per tutte quelle anime irrequiete e costantemente alla ricerca del proprio “io”. Tre dischi all’attivo ed un EP, dei veri e propri capolavori made in Italy, che ha portato la band ad un livello internazionale, girando per il mondo e collaborando con artisti di un certo spessore come Mike Patton, Calexico, Marc Ribot, Gary Lucas (Jeff Buckley e Captain Beefheart), Chris Speed (John Zorn), Mark Orton (il pluripremiato compositore della colonna sonora di “Nebraska”) e Vinicio Capossela. Ora non so se i tre abbiano stretto un patto con il diavolo come Robert Johnson, il grande bluesman del Delta del Mississippi, ma quello che so di sicuro è che i Guano Padano sono la Santissima Triade del Delta del Po.