Visto da noi: Les misérables – The Arena Musical Spectacular

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ph Johan Persson

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Andato in scena per la prima volta a Londra nel 1985, approda finalmente anche in Italia sotto forma di concerto, un’opera che ha ormai del leggendario, vista la longevità e il successo riscontrato a livello planetario. Basato sull’omonimo romanzo di Victor Hugo, il musical vide la luce in Francia, nel 1980, con musiche di Claude-Michel Schonberg e testi di Alain Boublil e Jean-Marc Natel. Il produttore Cameron Mackintosh ne fece una versione inglese, nell’adattamento di Trevor Nunn e John Caird, rivedendo completamento testi e orchestrazione. Ne nacque un musical colossale (è stato rappresentato in 53 paesi e tradotto in 22 lingue), che avrebbe conquistato i palchi di tutto il mondo, raccogliendo numerosi premi e riconoscimenti.

Due atti, tre ore di concerto (incluso l’intervallo) per condensare nel linguaggio universale della musica, il racconto di vicende ambientate da Hugo nella Francia dell’Ottocento (su un arco temporale che va dal 1815 all’insurrezione repubblicana di Parigi del 1832). L’imponenza del musical rende omaggio a uno dei capolavori immortali della letteratura universale e testimonia, ancora una volta, la forza dirompente e inscalfibile dei classici. Seguiamo le vicende del protagonista, Jean Valjean in una epica lotta contro i soprusi storici subìti da sempre da quelli come lui, umiliati e offesi, poveri, cenciosi e senza un avvenire, schiacciati dalle prevaricazioni ma dall’animo infinitamente gentile, capace di grandi slanci e sacrifici. Miserabili pronti a diventare eroi sulle barricate combattendo a petto nudo contro l’oppressione. Valjean, condannato a 19 anni di carcere per aver rubato un tozzo di pane, è il personaggio simbolo di questi miserabili, uomo in fondo buono, onesto e generoso che la legge (personificata dall’implacabile Javert) schiaccia sotto l’immane e ottuso peso di una condanna del tutto sproporzionata rispetto al reato commesso. E come non pensare alle ingiustizie inflitte ancora oggi a tante persone inermi che la legge, invece di difendere, continua a umiliare. Una condanna e una critica sociale quelle che scaturiscono dalla penna di Hugo e dalle musiche che oggi ascoltiamo nelle nostre comode poltrone a teatro ma che devono continuare a far riflettere.

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ph Michael Le Poer Trench

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Le due parole d’ordine di questo allestimento sono musica e spettacolarità. La musica dal vivo dell’orchestra diretta da Brian Eads arriva da un piano sopraelevato che domina tutto il palcoscenico (e nello stesso tempo rimane quasi nascosta alla vista) e non dalla buca come nell’opera lirica ma ironicamente, dal cantato ci giunge l’ammiccante rassicurazione che “è meglio che all’opera”. In effetti, la particolarità che rende unico questo genere di spettacolo è la condensazione di tanti linguaggi diversi in un unico grande show: musical, opera, teatro, concerto. Se è vero che le interazioni tra i personaggi sono ridotte all’osso perché il format proposto è quello concertistico, semi-scenico, i costumi originali, le luci, il design video integrato, la musica e le voci dirompenti generano un’alchimia di grande impatto. I cantanti e il coro sono quasi sempre sul palco, seduti dietro ai protagonisti che si avvicendano ai microfoni con asta fissati in proscenio. Una passerella che si incunea nella platea assicura momenti di grande partecipazione emotiva del pubblico. Non ci sono dialoghi in prosa (i dialoghi sono eseguiti in stile recitativo); tutto è concepito per esaltare le capacità canore dei cantanti, davvero strepitosi, e la maestosità del coro, senza tralasciare numeri da cabaret e momenti comici come quelli dei perfidi e irriverenti locandieri Thénardier interpretati dall’irresistibile duo Linzi Hateley/Gavin Lee. Di indiscussa bravura tutto il cast, anche se spiccano su tutti Killian Donnelly (Jean Vealjan), Bradley Jaden (Javert), Channah Hewitt (Fantine), Nathania Ong (Éponine). Perfettamente calati nella parte anche i bambini che interpretano la piccola Cosette e soprattutto l’indimenticabile Gavroche. Le vocalità sono eccezionali con accenti inglesi diversificati e la sovratitolazione in italiano è assicurata da due pannelli posti alle estremità del palco. Non ci sono cambi di scena ma un’unica poderosa struttura a simboleggiare le barricate di Parigi o altre ambientazioni. Una selva di americane e di potentissimi proiettori crea un’immersione visiva totale e la scena della battaglia alle barricate è resa – è proprio il caso di dirlo – in maniera spettacolare con effetti sonori e visivi altamente cinematografici.

Un successo incontenibile di una produzione “monstre” che al TAM si conclude con un meritatissimo standing ovation.

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ph Danny Kaan

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Visto al Teatro Arcimboldi di Milano il 21/11/2024 

Les Misérables – The Arena Musical Spectacular
basato sul romanzo di Victor Hugo
Musiche Claude-Michel Schonberg
Testi Herbert Kretzmer

Libretto originale Alain Boublil & Jean-Marc Natel
Orchestra diretta da Brian Eads
Regia James Powell, Jean Pierre Van Der Spuy
Prodotto da Cameron Mackintosh & Nick Grace Management

con
Killian Donnelly – Jean Valjean
Bradley Jaden – Javert
Jeremy Secomb – il Vescovo di Digne
Channah Hewitt – Fantine
Gavin Lee – Thénardier
Linzi Hateley – Madame Thénardier
Nathania Ong – Éponine
Beatrice Penny-Touré – Cosette
James D. Gish – Enjolras
Jac Yarrow – Marius

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