Come consuetuidine ogni anno è d’obbligo una tappa al Bronson per la rassegna “Passatelli in Bronson“, una tre giorni di musica e ovviamente di passatelli.
Sempre viva la Romagna.
Noi eravamo presenti sabato 14 dicembre per il live degli I Hate My Village. Arriviamo al locale con anticipo, mi fiondo a prendere dal banchetto del merchandising i calzetti targati I Hate My Village e dopo un drink al baretto del locale prendiamo posto davanti al palco. Ad aprire lo show, Sara Parigi con la sua band, sonorità electro-pop decisamente interessanti dove la voce e la teatralità di Sara spiccano il volo.
Sono quasi le 22.00 e sulle note di Vattene Amore di Mietta arrivano e si preparano gli I Hate My Village. Entrata Epica.
4 elementi, Adriano Viterbini, Alberto Ferrari, Fabio Rondanini e Marco Fasolo, 4 musicisti legati da un comune denominatore, la passione per la sperimentazione, ed è proprio questo il mood e la filosofia degli I Hate My Village, una band, tra le migliori in circolazione in Italia, con lo scopo di divertirsi in primis, portando creatività e innovazione. Contaminazioni di paesi lontani intrecciati a ritmiche potenti, flash psichedelici e onirici, che portano ogni spettatore ad un bagno sonoro esplosivo e stare fermi è una mission- impossible.
Altro aspetto considerevole è la complicità stessa della band che sprigiona affinità elettive e incastri che nonostante il caos e il degrado, si amalgamano perfettamente fra di loro. E a noi piacciono un sacco proprio perchè non seguono regole e come noi, persi in questo mondo, sono alla ricerca di qualcosa, qualcosa di diverso, qualcosa che nasce dal vero, dalla libertà di espressione, che rappresenta la vera essenza della band stessa.
Estrosa alchimia imprevedibile.
Finale altrettanto epico quando la band ci invita a salire sul palco a ballare, me compresa, mi becco pure una testata da un tizio dietro di me, ma ne è valsa tutta, alla grande.
Grazie al Bronson, che come sempre porta in Romagna Musica Spaziale!