Accessibilità, diffusione, digitalizzazione e turismo: quali sono le sfide del settore culturale oggi e come si affrontano?
Attraverso la voce, Traiettorie – un podcast realizzato da BAM! Strategie Culturali e Delizia Media e disponibile su Spotify e YouTube – racconta i processi di strategia e intervento di diverse organizzazioni: musei, biblioteche, teatri, archivi, festival. Sono solo alcune delle “infrastrutture di base”, come le definiva l’economista della cultura e studioso delle industrie culturali britannico Justin O’Connor; che possono diventare veri e proprio servizi essenziali al pari degli altri, per garantire coesione alla comunità.
I quattro episodi del podcast Traiettorie sono il risultato di una giornata di incontri dal vivo che si è svolta il 12 dicembre 2024 al DumBO a Bologna, condotti da Giacomo Venezia di Delizia Media, Federico Borreani di BAM! Strategie Culturali ed Elena Bertelli, anche lei socia di BAM! che si occupa di comunicazione e formazione e che incontriamo in questa occasione.
Come nasce Traiettorie?
Pensavamo da tempo di creare un podcast, coinvolgendo le organizzazioni culturali con cui collaboriamo e con cui ci piacerebbe lavorare, per parlare di loro dall’interno, attraverso le voci di chi ci lavora. È stato decisivo l’incontro lo scorso anno con La Merenda Podcast, all’interno del Creators Day a Bologna, un evento dedicato al settore delle imprese culturali e creative. È iniziato così un dialogo con loro, nel frattempo la società si è scissa ed è nata Delizia Media, che ha coprodotto con noi Traiettorie. Volevamo esplorare le risorse di questo nuovo mezzo.
Perché è importante oggi parlare di cultura e perché farlo attraverso il podcast?
In primo luogo, perché siamo bombardati di informazioni, il mondo podcast è ricchissimo ma non è un mercato saturo. In secondo luogo, credo che nessuno prima di Traiettorie abbia chiesto a chi lavora in organizzazioni culturali come fa ad avere un impatto e a sviluppare progetti che il pubblico è abituato a fruire solo alla fine di un percorso di progettazione. Abbiamo trattato temi specifici, toccando l’attualità e declinandoli in alcune domande: come funziona un’organizzazione? Come fate a raggiungere pubblici diversi? Abbiamo messo intorno a un tavolo Romaeuropa Festival e Verdi OFF per farci spiegare come si fa programmazione per pubblici tanto diversi, portando la lirica fuori dal teatro, per esempio, e cos’è l’abbattimento delle barriere. Invece con la Reggia di Caserta e Palazzo Grassi di Venezia abbiamo affrontato il tema del turismo: due istituzioni, la prima si trova in una città invasa dai turisti, mentre la seconda è l’unico attrattore di folle di visitatori in una città che avrebbe bisogno invece di vivere proprio del successo della Reggia stessa. È stato utile per capire quali strumenti mettono in campo per realizzare una programmazione che vada bene per i cittadini e i turisti, diversificandola.
A chi si rivolge Traiettorie?
I destinatari di questo podcast li immaginiamo negli addetti ai lavori: i professionisti che lavorano per le organizzazioni culturali, ma anche le stesse organizzazioni, sperando che possano pensare che sì, c’è uno spazio per raccontarsi e ascoltare le esperienze altrui. Abbiamo cercato però di mantenere un linguaggio non troppo tecnico, affinché il podcast non diventasse inaccessibile a un pubblico più generalista e ampio.
Siete contenti del riscontro che state ricevendo?
Per ora sì, stiamo promuovendo le puntate una alla volta. Credo che il podcast sia un materiale che ha dei riscontri più a lungo termine. Dai vari report e dai risultati che vediamo siamo soddisfatti, pensiamo di dover migliorare un po’ la durata, ma i tempi di ascolto sono comunque buoni. Chiaramente ci vorrà più tempo per capire se ciò che abbiamo raccontato genererà un interesse verso la nostra realtà o verso Delizia Media come società di produzione, se nasceranno nuove relazioni tra le realtà culturali.
Cosa accomuna le varie organizzazioni culturali che avete intervistato, quali sfide e quali necessità?
A me intanto è sembrato che siano stati contenti di incontrarsi. Per esempio, alcuni hanno scoperto di fare lavori molto simili e dalla vicinanza è nata la volontà di provare a collaborare, come è accaduto tra la Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (Arezzo) e la Fondazione Home Movies di Bologna. I primi archiviano diari e scritti di persone comuni, i secondi conservano e restaurano materiale filmico privato, familiare, amatoriale, industriale, sperimentale. In altri casi è stato interessante creare un terreno di confronto sulle modalità di azione, mettendo in dialogo realtà che operano in contesti molto differenti. Per esempio, mi ha positivamente stupito VERDI OFF del Teatro Regio di Parma, una delle istituzioni più finanziate dal FUS, che crede fortemente nella missione di ampliare i pubblici uscendo dai teatri e investendo denaro pubblico in questo; è stato bello sentirlo dire da una rappresentante dell’Istituzione. Credo che la cosa più interessante sia stata notare le differenze tra ogni organizzazione rispetto agli aspetti in comune.
Ci saranno altri episodi?
L’idea è quella di vedere come va questo primo ciclo, per capire quanta fatica costa produrre un podcast e la soddisfazione per il risultato, per poi proseguire già il prossimo dicembre con la creazione di nuovi incontri o anche registrando delle puntate durante l’anno, con alcuni interlocutori che incontreremo sul nostro percorso.
Agli incontri hanno partecipato:
- Uscire dalle nicchie, andare incontro al pubblico con Stefania Logiudice, curatrice della sezione Kids & Family del Romaeuropa Festival, e Barbara Minghetti, curatrice di VERDI OFF del Teatro Regio di Parma.
- Archivi di storie, tra digitale e comunità con Massimiliano Bruni della Fondazione Archivio Diaristico Nazionale di Pieve Santo Stefano (Arezzo) e Vanessa Mangiavacca della Fondazione Home Movies di Bologna.
- Abbattere le barriere, sopra e sotto il palco con Lorenzo Barello dell’Area Partecipazione, Comunicazione e Sviluppo della Fondazione del Teatro Stabile di Torino e Arianna Martinelli, responsabile produzione e comunicazione di Pergine Festival,
- Grandi musei, fra turisti e cittadini con Mauro Baronchelli, direttore operativo della Collezione Pinault a Venezia (Palazzo Grassi e Punta della Dogana), e Tiziana Maffei, direttrice della Reggia di Caserta.