Acqua fossile, potente medicina spirituale

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ph Carlo Di Litta

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Il 22 marzo, un po’ dovunque, opportunamente se ne ricorda l’importanza. Una settimana prima della Giornata Mondiale dell’Acqua, anche quest’anno a Ravenna è in programma un evento davvero particolare per dimostrare concretamente l’enorme potenza del vitale elemento. Il quale, ancor più in questo periodo di primaverile rinnovamento, può far bene sia al corpo-mente che allo spirito, all’essenza d’ogni Creatura.

Nessuna alluvione, né cataratte selvagge o tempeste di grandine, bensì un concerto, tanto inusuale quanto coinvolgente seppur tranquillo. A creare e illustrare le sonorità proposte, il polistrumentista, terapeuta e ricercatore Luca Vignali da Massalombarda capace di suonare anche… purissima acqua fossile. Alle sue performance– tantissime ormai, in giro per il mondo – partecipa un pubblico numeroso e appassionato, che lo segue fedele anche fuori dalla propria zona.

Il concerto del benessere fa parte dell’ampio programma di incontri organizzati dallo studioso ravennate Carlo Di Litta, tra le cui tematiche è l’attenzione al benessere psico-fisico: “Sono occasioni che propongo in autonomia – dice introducendo – per dare alle persone la possibilità di avere un’altra visione sulla realtà. Poi ognuno può affrontarla come crede, ma con più informazioni e consapevolezza”.

Evidentemente c’è voglia di sapere, in giro, viste le richieste di info e le prenotazioni già registrate. Nell’aula Ragazzini presso la chiesa di San Francesco della città bizantina, si potrà vivere un’esperienza tanto culturale quanto profondamente terapeutica. Una prima parte, opportunamente presentata, sarà puramente sonora seguita poi da utili approfondimenti dando spazio alle curiosità di chi partecipa. Sul ‘programma di sala’ sono inseriti brani creati dal Maestro stesso, eseguiti con strumenti anche molto particolari, improvvisazioni tutt’altro che casuali realizzate apposta per favorire il naturale equilibrio psicofisico.

“Solitamente inizio – illustra Vignali – con le campane tibetane (ciotole di varie misure, in lega di 7 diversi metalli, con oro in gran percentuale – N.d.R.), ottime per preparare all’ascolto. Poi passo al violino, il cui suono sa andare direttamente al cuore. Quindi le campane di cristallo, che entrano rapide nel profondo e possono cambiare le persone inducendo uno stato di calma. Utilizzo pure i diapason di varia dimensione i quali, sollecitati con tecniche diverse, emettono vibrazioni capaci di riequilibrare scompensi e sbloccare rigidità fino a favorire la guarigione.

“Accade perché uso suoni puri– spiega il musicista/curatore – che è raro incontrare o riconoscere, tra le proposte sonore consuete nel tempo odierno. Tant’è che, pur assolutamente innocui, all’inizio possono perfino dare fastidio”. Un’esperienza rilassante e curativa molto particolare, va bene, ma se è un concerto, con quale tipo di musica?

Il ‘bagno sonoro’ è forse l’immagine più efficace: in queste occasioni, la sala viene letteralmente inondata da onde acustiche di straordinaria intensità e potenza, anche se il volume d’ascolto non arriva mai a disturbare residenti o passanti lì intorno. Eppure ogni cellula del pubblico presente, qualora disposto a lasciarsi un po’ cullare da quelle onde, ne avverte benefici influssi. Questione di armoniche, risonanze e intervalli; l’aria che vibra, a certe frequenze diventa nota musicale, però fa effetto sempre, anche quando non umanamente udibile. Piante e animali, infatti, hanno reazioni differenti.

La terapia del suono ha acquisito dignità scientifica solo da poco tempo, pur se ci sono operatori che la praticano e approfondiscono da decenni. Il M° Luca Vignali – che tiene anche corsi e stage di formazione e perfezionamento – direttore d’orchestra nonché apprezzato violinista, a un certo punto vira decisamente nel suo percorso. Acquisendo 30 anni di esperienza/studio sul potere di certe vibrazioni sonore, davvero in ogni parte del mondo, a lungo deve aver sopportato la diffidenza, se non l’ostracismo talvolta, della medicina occidentale, per la quale ogni patologia ha cause esterne al paziente. Insomma, ci si ammalerebbe per… sfiga!

Il fecondo contatto con la cultura orientale, approfondito e divulgato da coraggiosi ricercatori illuminati – accademici e non, tra i quali il nostro musicista – ha però sconfessato uno stile di cura passivo, che ignora totalmente il potere di autoguarigione di ogni essere vivente. La malattia è segnale d’un momento di squilibrio tra fisico e psiche: con la guida competente o d’un medico olisticamente sensibile (cioè attento all’interezza della persona-paziente), ovvero d’uno specialista opportuno ed ispirato, in diversi casi le prescrizioni farmacologiche possono ridursi includendo sane pratiche non convenzionali.

“Alcuni esperti – scrive Vignali sul suo libro L’arte di guarire con la musica –  sostengono che i nostri corpi sono ‘orchestre’ che possono essere sintonizzate e quindi curate con la musica, i mantra e altre modalità sonore. Si è scoperto che la terapia del suono ha un effetto notevole sul trattamento di una gamma sorprendente di sfide alla salute, incluse malattie del cuore, artriti, stress, enfisemi”.

Con le vibrazioni, però, non si scherza. Come i principi attivi dei farmaci, vanno ben dosate: se tenere in casa ed usare uno strumento che ne produce è straordinaria, consigliatissima abitudine per  rilassamento o meditazione (oltre a quelli citati ne esistono davvero tanti, come tamburi sciamanici, gong, handpan, sonagli, fischietti, didjeridoo…), in caso di patologie/disturbi serve un operatore seriamente preparato. Il quale, tra l’altro, deve sì adattare le giuste sonorità caso per caso, ma pure creare nel paziente le migliori condizioni mentali perché facciano effetto.

Su questo aspetto, proprio perché non esistono i protocolli delle terapie moderne – quelle d’un Occidente globalizzato e piuttosto impersonale, per intenderci – nell’ambito della medicina naturale  vi sono diverse scuole di pensiero riguardo alle modalità di cura. Ovvio, quindi, che dall’esterno si possa annusare un po’ di competizione, peraltro sintomo di fermento culturale. Come fare, allora, a scegliere il terapeuta più adatto al nostro caso?

Intanto, quando capita – e per fortuna di occasioni ce ne sono sempre più spesso – fa bene partecipare a concerti vibrazionali, o di sole sonorità curative o di brani eseguiti su frequenze di benessere. Esiste pure un filone straordinariamente ricco di musica con accordatura a 432 hertz: studi scientifici dimostrerebbero che quella sia la pulsazione dell’universo (in una tesi affascinante c’è chi afferma si tratti dell’eco del rumore del Big Bang primigenio) onda in cui tutti siamo costantemente immersi dalla nascita, praticamente Natura e Vita allo stato puro.

Comunque “provare ad ascoltare la musica, di qualsiasi genere, in modo diverso” è il consiglio di Luca Vignali. Conoscere meglio possibile le personali potenzialità, combattendo paure e pregiudizi che perpetuano squilibri falsamente rassicuranti, aprirebbe la mente rendendola disponibile al cambiamento in positivo. Basterebbe semplicemente acquisire consapevolezza del nostro sentire.

“Il suono ha potere enorme – chiarisce il Maestro – perché il corpo vivente ode in ogni sua parte, ogni cellula reagisce: siamo un grande orecchio! E’ comprovato, inoltre, che l’effetto musicale è solo il 10% durante l’ascolto, il resto arriva dopo. Finito il concerto terapeutico, i suoni possono lavorare ancora per 15 giorni, perciò suggerisco intanto di non applaudire subito bensì di restare qualche attimo a ‘stare dentro di sé’, in silenzio. Ci si rende conto che cambia la nostra percezione e, tra l’altro, per il musicista è un gran recupero di energia.

“Poi chiedo di bere molta acqua per purificarsi, una volta tornati a casa. Diamo scarsa importanza al nostro elemento vitale, ma siamo per oltre il 70% composti di quello. E il suono, nei liquidi, va più veloce risuonando interiormente amplificato. Ovviamente, tra la riproduzione elettronica e l’immersione live c’è una bella differenza: si sente proprio l’onda sonora che ti arriva, giocoforza  s’inizia spontaneamente a vibrare con lei”.

Meraviglioso, salutare abbraccio. ”Tra gli strumenti più potenti per determinare cambiamenti nella vita, le campane di cristallo – riprende Vignali – le cui frequenze inducono il cervello ad emettere onde alfa, quelle del rilassamento perfetto. Il materiale di cui sono fatte mette in risalto una qualità o una sensibilità d’una persona, e libera le forme di pensiero ad alta radiosità per l’ascoltatore. Si tratta di quarzo, ovvero sabbia di silice combinata con…acqua, che si fossilizza sotto precise condizioni di pressione/temperatura/calore, in milioni di anni. I nostri corpi – ecco la stupefacente conclusione – sono nella loro struttura un cristallo e, a livello molecolare, mostrano conformazione esagonale. Esattamente com’è quella del silicio” nei cui blocchi le campane vengono scolpite pazientemente ‘a vivo’.

E’ grazie all’affinità naturale tra umano e minerale, allora, che i candidi vasi di quarzo possono farci star bene. Vibrando in sintonia pietra e corpo, con le sue sonorità l’acqua fossile può diventare farmaco efficace ed astratto: davvero una inaspettata ‘medicina spirituale’.

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Il concerto del benessere, 15 marzo ore 17 “Sala Ragazzini” nel complesso dei Frati minori conventuali di S.Francesco, largo Firenze a Ravenna. Prenotazioni al n°338 2251483 oppure carlodilitta@gmail.com – contributo spese organizzative 10€

Il libro “L’arte di guarire con la musica” – 128 pagine, edizioni ‘il Punto d’Incontro’- è facilmente reperibile perché dal 2012 più volte ristampato. Luca Vignali è contattabile al n°347 2584008

Gli eventi organizzati da Carlo Di Litta si vedono sul suo profilo fb, instagram.com/carlodilitta33 e su //bit.ly/canaleytcarlodilitta. Le immagini sono relative all’analogo “Concerto” del 2024

Per le frequenze che danno benessere, tantissimi spunti e proposte appaiono digitando sulla rete “musica a 432 hz”, dove si trovano diversi autori e musicisti romagnoli.

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