Dall’Impero delle tenebre, Il Teatro Degli Orrori scuote e percuote ancora le menti

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Il “Carrarmatorock” è tornato dopo aver preso “Direzioni Diverse”.

Dopo le grandi reunion, come quella dei CCCP, questa è decisamente quella che aspettavamo in tanti, perché Il Teatro Degli Orrori ha segnato una svolta nella musica rock italiana, parlando di temi insidiosi, politici, e dannatamente attuali, con testi e parole che ti squarciano dentro.

La band è tornata, più consapevole, matura e più in forma che mai, pronta a combattere sul palco, con noi, tutti insieme uniti per cantare e urlare tutta la rabbia che abbiamo dentro, per tutte le ingiustizie che ci circondano, canzoni che ci hanno aiutato a sopravvivere e lo fanno ancora, ancora più forte.

Mercoledì 26 febbraio è stato per me e per chi c’era a Bologna, all’ Estragon Club, una data da ricordare e incorniciare, (sold out fra l’altro), dove finalmente abbiamo rivisto live uno di quei gruppi che ti scuotono dentro, dove ogni canzone ha davvero la necessità di dire qualcosa, di scontrarsi e schiantarsi con qualcosa o qualcuno, dove la verità ci viene scaraventata in faccia, così com’è, nuda e cruda. Così è tutta la band e il live, senza fronzoli, dove l’autenticità domina sfacciatamente, ed è anche questo che amiamo di questa band. Maledettamente rock, maledettamente veri.

Due ore di concerto, dove Gionata Mirai, Giulio Ragno Favero, Francesco Valente e Pierpaolo Capovilla sono affiatatissimi, carichi ed elettrici e dall’Impero delle tenebre scagliano pezzi potenti e infuocati, uno dopo l’altro, senza tregua.

Vita mia, E lei venne, Due, E’ colpa mia, La Canzone di Tom, Direzioni Diverse, Compagna Teresa, Padre Nostro, A sangue freddo, Mai dire mai, Maria Maddalena, questi alcuni dei pezzi nella scaletta del live, un live dove abbiamo urlato tantissimo, un live dove ci siamo ri-abbracciati tutti insieme, un live che ci ha fatto commuovere, un live come pochi ad oggi, capace ancora di unire cuore e cervello in un’unica linea.

“Mai dire mai”

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