A Cervia l’arcobaleno è Artevento

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Carta velina come sottile stoffa colorata, bastoncini in legno o altro purché flessibile/ resistente/leggerissimo, cordini per opportuni nodi, la colla giusta ed un filo mooolto lungo: alla fin fine la ricetta per cavalcare il vento è sempre quella. Però chi farà una passeggiata, in questi giorni, sulla spiaggia a Pinarella di Cervia, forse penserà ad altro. Di solito lo stupore trascende ogni abilità logica…

La magia di Artevento è proprio questa: quando ci sei in mezzo non riesci a pensare. Quell’arcobaleno sospeso e sventagliante lascia tutti a bocca aperta, il tempo diventa un optional e perdendosi naso all’insù finalmente si recupera un poco di umanità. E’ tornato per la 45° volta il Festival Internazionale dell’Aquilone, che fino al 4 maggio porta ancora, in questo pezzo di Adriatico, lo straordinario spettacolo aereo ideato da Claudio Capelli.

Come nelle altre edizioni, per quanto eterei i protagonisti della rassegna, è oltremodo corposo nonché variegato il programma degli eventi in cielo, degli incontri collaterali e degli spettacoli a tema. Ci sarà pure un buon motivo se questa è la rassegna aquilonistica più longeva al mondo: oltre al fascino della perizia creativa e ad un’organizzazione stupefacente, infatti, in quelle due settimane c’è molto altro. A Cervia, sin dall’esordio i numeri parlano chiaro, fino al record dell’anno scorso  quando l’iniziativa richiamò, da ogni dove, oltre 600.000 persone!

“Stavolta si celebreranno diversi anniversari – primo fra tutti gli 80 anni dalla Liberazione, come si legge nella presentazione – offrendo a grandi e piccini l’opportunità di prendere parte

gratuitamente ad un ricco calendario di mostre, laboratori, tanti lanci diurni e 2 voli notturni, musica dal vivo, spettacoli di circo contemporaneo, teatro, danza, parate e attività anche a sfondo educativo e solidale grazie alla presenza di oltre 200 ospiti provenienti da 50 Paesi di 5 continenti”.,

Artevento è soprattutto un festival dell’amicizia, perché chi anima questa kermesse sono persone legate da grande passione e relazione umana: “Si, ci conosciamo tutti – sottolinea Caterina Capelli, figlia di Claudio e art director dell’evento – e so di ognuno le varie esigenze. Praticamente chi viene chiede accoglienza ed ospitalità, felici di partecipare, e stiamo parlando di artisti del vento, professionisti di fama mondiale. Eccellenti interpreti delle diverse pratiche del volo, capaci di offrire al pubblico la più completa rassegna di aquiloni d’arte, etnici, storici, ‘giganti’ e sportivi sospesi in aria lungo un chilometro di spiaggia tra via Emilia e via Piemonte a Pinarella”. E oltre, visto che ci sono appuntamenti anche nel nucleo storico cervese tra saline, pineta e mare.

Il programma completo è consultabile su https://artevento.com/, dove cercare anche le eventuali variazioni dovute ad imprevisti o alle bizzarrìe del ‘meteo’.

La nostra zona è coinvolta non solo tra le nuvole, ma profondamente nel tessuto sociale: “Mio padre è un  pittore – racconta Caterina – e a suo tempo ebbe l’idea della manifestazione pensando all’aquilone come espressione artistica che può trasmettere tante cose. Artevento nacque come azione di teatro con finalità di recupero d’un gruppo di ragazzi ex tossici: fu del tutto naturale, in seguito, utilizzare bellezza e perizia aeree per veicolare un messaggio di Pace”. E quanto è urgente, necessario in questo periodo?

“Per esempio, Russi e Ucraini voleranno insieme, così come abbracceremo bravissimi aquilonisti da Israele: tutti nostri amici da ben prima del tempo attuale. Ai bambini – dice l’art director – vogliamo far passare un chiaro messaggio di Pace da un territorio che ha reagito all’alluvione”. Qui  sono ospiti i Maori dalla Nuova Zelanda, c’è la più grande rappresentanza di ‘volatori’ dai paesi dell’Est lontanissimo, e poi… “E poi si alzerà in equilibrio sul vento pure la Romagna più vicina, con la Cooperativa ‘Il Cigno’ – interviene il Direttore tecnico Simone Scranni –  con gli aquiloni realizzati dagli ospiti delle strutture per anziani e di recupero tra Rimini e Forlì/Cesena. Una collaborazione lodevole, nata per caso, che rende il Festival inclusivo per le persone fragili”.

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Altri laboratori sono attivi durante il Festival, aperti a chiunque voglia cimentarsi nell’arte antichissima di costruire aquiloni. Sono coordinati dal ‘Club Kintaro’ (info sul sito ufficiale) ed ispirati al leggendario bambino d’oro della tradizione giapponese, soggetto del manifesto di questa edizione realizzato dalla vulcanica Caterina Capelli. Che svela un’altra sfaccettatura della rassegna: “Ospite d’onore è l’indonesiano Kadek Armika, maggiore artista eolico contemporaneo dell’estremo Oriente, cui è dedicata la mostra ‘Balance and Harmony’ ai Magazzini del Sale”. Lì sono esposte stupefacenti strutture eteree e composite, minutamente dipinte, perfettamente volanti…pura poesia.

Nel segno della Bellezza pure “l’Uomo Calamita” lo spettacolo che porta il nouveau cirque sul palcoscenico del Teatro Comunale cervese Walter Chiari. Acclamato da critica e pubblico, tra illusionismo, musica e letteratura racconta l’assurdità della guerra nel lavoro della compagnia internazionale Circo El Grito insieme a Wu Ming 2. Qui la collaborazione tecnica è con ‘ATER fondazione’.

A proposito di diritti umani, accoglienza e pace, Artevento aderisce – così come ha fatto il Comune di Cervia – a R1PUD1A, la campagna promossa da Emergency, e regala al suo pubblico una serie di incontri significativi. Sulla spiaggia testimonianze dirette, premiazioni, un documentario e poi il concerto della ForlìMusica Orchestra che suonerà strumenti in legno recuperato da imbarcazioni naufragate di migranti, realizzati da detenuti in S. Vittore.

Rimanendo sulla musica, sarà celebrato il 40° del brano Cervia’s Kite, che Lucio Dalla scrisse dopo aver assistito al Festival, raccontando la magica atmosfera che il volo libero gli aveva ispirato.

Che in questi giorni la spiaggia di Pinarella diventi un “luogo dell’anima” lo conferma l’interesse che, dal 2023, Artevento sollecita nell’ICPI del Ministero della Cultura: in sede di presentazione erano anche Cinzia Marchesi dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e Patrizia Cirino della Direzione dei Musei Emilia-Romagna a confermare l’essere, nella sua realtà, un presidio a salvaguardia delle tradizioni dell’aquilone. Forte di questo riconoscimento, il festival ospita e sostiene l’importanza culturale di ‘Mutonia’, nella vicina Santarcangelo. Il primo cittadino Filippo Sacchetti è a Cervia anche per rispondere all’ordinanza di sgombero di quel parco artistico, unico al mondo.

Solidale il Sindaco padrone di casa, Mattia Missiroli, che sull’evento dice: “Certe cose sono state fatte in momenti di visione, con passione. E l’arte potrebbe essere considerata effimera, ma non lo è perché ha a che fare col tempo dei percorsi, più vicini al tempo dell’uomo. Facciamo molte cose spesso inutili e in fretta, poi ci sono gli aquiloni o le Saline che riportano ai ritmi giusti coltivando le cose che fanno la Vita. I Diritti stessi non sono ‘sostantivi’ ma ‘verbi’: devono farsi, muoversi…”

“Siamo in un percorso in divenire per costruire la Pace – gli fa eco Francesco Cavalli, tra le ‘anime’ della Marcia Perugia-Assisi, altra preziosa collaborazione con Artevento – e anch’essa è un ‘verbo’, proprio com’è per la Cultura. Concetti che diventano reali se si smette di parlarne e s’inizia a farli. In tanti modi, per esempio facendo volare aquiloni o camminando, o come a Cervia, mettendo insieme le persone con gioia”.

In preparazione della ‘Marcia’, che sarà il prossimo 12 ottobre, il Festival con le sue attività promuove la cura del pianeta e un linguaggio di pace e intercultura per volare incontro a un futuro colorato di tutte le tinte dell’arcobaleno.

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