Negrita, la “banda” che suona alla vecchia maniera

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Paolo Bruni, cantante die Negrita

Nella stessa settimana Ravenna ospita più teste reali. Se il centro ha fatto da cornice a Re Carlo d’Inghilterra e consorte, fuori dalle mura, nell’ex casa del liscio oggi rinominata GNX arena, ad essere incoronati sono stati i Negrita, quali indiscussi re di un rock italiano che è apparso più vivo che mai. E se il paragone può sembrare azzardato significa che vi siete persi lo spettacolo della band aretina, ancora capace di far saltare intere generazioni tra vecchi e nuovi successi, festeggiando 30 anni di carriera sul palco.

L’occasione del tour è l’uscita del nuovo album “Canzoni per anni spietati”, una raccolta non certo ruffiana ma al contrario, di denuncia, di una situazione sociale che fa paura, di guerre e rivoluzioni, che qualcuno ha definito “di resistenza poetica”, non senza richiami a speranza e amore. I Negrita mettono in luce i temi più crudi con una poetica e dolcezza disarmante e lo fanno “alla vecchia maniera”, ovvero suonando davvero, senza aiutini, autotune o stregonerie a cui i talent ci stanno abituando ma con due chitarre sapientemente suonate da Drigo, al secolo Enrico Salvi e Mac, ovvero Cesare Petricich. A dare colore e poliedricità sul palco è la voce di “Pau” Paolo Bruni. E i tre Negrita, orfani ormai da tempo dello storico batterista romagnolo Roberto Zamagni e del bassista Franky Li Causi, sono accompagnati da eccellenti musicisti quali Giacomo Rossetti al basso, “Ghando” Gagliano alle tastiere e Cristiano Dalla Pellegrina alla batteria, in una fusione strumentale ormai consolidata. Perché come si diceva, quella che si auto definisce “banda Negrita” suona alla vecchia maniera. Drigo fa un assolo di tre minuti volando sulle corde e lasciando il pubblico senza fiato. E questo è inciso anche nel nuovo album, secondo logiche discografiche sicuramente che non si usano più ma che fanno avere nostalgia di quei suoni perduti e al contempo così moderni. Insomma, proponendo una vera e propria rivoluzione che i fan sembrano apprezzare. Il tour è infatti, iniziato con i sold out di Roma e Napoli e fa tappa a Ravenna con un altro tutto esaurito, con due ore di musica e parole che fanno vibrare l’arena in un sapiente mix tra nuovi pezzi e  vecchi successi, da Bambole a Gioia Infinita, Rotolando Verso Sud e A modo mio. E la platea si infiamma alle poche ma incisive parole gridate da Pau che inneggia alla condivisione e allo stare insieme, in un mondo che ci vede divisi e isolati di fronte agli schermi a dimostrazione che la buona musica e le buone idee possono ancora fare la differenza.

Visti il 13 aprile 2025 alla GNX arena di Ravenna.

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