Fontaines D.C. : “It’s Amazing To Be Young” al Sequoie Music Park

Dopo una giornata di pioggia, forse per pre-annunciarci l’arrivo degli irlandesi Fontaines D.C. arriviamo a Bologna verso le 19, al Sequoie Music Park, rassegna estiva al Parco delle Caserme Rosse, dove ci sono già tante persone in attesa, mi guardo un pò in giro e noto subito la varietà di generazioni presenti, ragazzini trepidanti, alcuni in attesa del loro primo concerto e chi come me che di concerti ne ha visti tanti, ma con la stessa adrenalina e quella voglia di cantare, ballare e vedere finalmente una delle migliori band in circolazione.

Sono le 20,30 e sul palco salgono gli Shame, gruppo post-punk londinese, non appena attaccano trasmetteno una carica pazzesca, Charlie Steen, il frontman, rigorosamete a torso nudo con le bretelle, decisamente gran personaggio ed esempio da seguire, di chi affronta le proprie insicurezze ogni giorno. Come apertura direi alla grande!

Prima del concerto sul palco salgono degli attivisti, invitati dalla band stessa, per affrontare la questione palestinese gridando più volte “Palestina libera”, tema che viene poi ripreso anche durante il concerto con la scritta “Free Palestine” proiettata sullo schermo.

Ci siamo, sono le 21 e 40 e sul palco arrivano i Fontaines D.C. che partono con Romance.

I Fontaines D.C. sono una band compatta, perfettamente e sinergicamente coesi l’uno all’altro, passano da un pezzo all’altro con una gran disinvoltura, Grian Chatten, ha una voce particolarissima che cattura fin dal primo istante, con la sua classica maglietta oversize dell’Adidas e occhiali da sole, si muove durante tutto lo show, incitando il pubblico in fiamme del Sequoie.

La band miscela e dosa con un’equilibrio straordinario pezzi tratti dai loro 4 album, soprattutto tratti da Skinty Fia e dall’ultimo album Romance. Sopra al palco la scritta Fontaines D.C. che si illumina ad ogni pezzo cambiando colore e alle spalle della band un gigantesco cuore, (il logo del loro ultimo disco) e dei maxi schermi a led che riprendono la band e luci stroboscopiche sparate sulla folla.

Jackie Down The Line, Roman Holiday, Death Kink, Before You I Just Forget, It’s Amazing To Be Young, Bug, Horseness Is The Whatness, Here’s the Thing, Big e Boys In A Better Land, Favourite, questi alcuni dei pezzi proposti durante il live, una scaletta che ripercorre un viaggio sonoro impeccabile, che spazia con pezzi più introspettivi e con quella vena di malinconia a quelli più carichi, energici e punk della band.

Il live si chiude con In The Modern World, Desire, I Love You, tra il groviglio di emozioni che si accartocciano sullo stomaco, per concludersi con Starbuster, dove sale sul palco anche Steen degli Shame.

Un concerto che rimarrà nel mio cuore, di una band che ho amato fin sa subito, una band che è riuscita a catturare più generazioni e mischiarle insieme, generare pezzi che sono diventati veri e propri simboli dell’età moderna in cui vivamo, la colonna sonora delle nostre vite, affermandosi una delle band migliori dei nostri tempi e lo dice anche Sir Elton John, eh sì caro Elton, i Fontaines D.C. incarnano l’emblema della nuova musica contemporanea fra innovazione, sperimentazione ma soprattutto emozione.

“I feel alive in the city you despiseAnd wait for the dayWhen you come riding on byOh-ho, ho-ho
Seems so hard just to beIf it matters, you complete meYeah”

 

17 Giugno, Bologna, Sequoie Music Park

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