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Presentazione del progetto Avant que Nature Meure. La botanica sociale di Silvia Cini

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Giovedì 28 marzo, alle 18:30, la sala conferenze MAMbo ospita la presentazione del progetto di Silvia Cini, Avant que Nature meure tra i vincitori dell’undicesima edizione dell’Italian Council, programma di promozione internazionale per l’arte contemporanea italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, AMBITO 1 – Committenza Internazionale e Acquisizione di nuove opere per i musei Pubblici Italiani, ente proponente il Museo Orto Botanico di Roma, Dipartimento di Biologia Ambientale, Sapienza Università di Roma con ELTE University Botanical Garden Budapest, destinato all’Istituto Centrale per la Grafica a Roma.

Silvia Cini pone come centro della propria pratica artistica l’ecosistema, prendendone in analisi specifici elementi e compiendo una trasposizione simbolica nei rapporti interpersonali e sociali, come per la simbiosi tra orchidee e ife dei funghi, che diviene metafora del mutuo appoggio.

L’agire artistico diviene indagine botanica e geologica, studio del terreno, della pietra, delle argille, dando voce a una storia plurale e non solo umana, ma interspecie, fatta di tempo, rovine, memoria dello spontaneo e del selvatico.

Il lavoro di ricerca e mappatura delle orchidee spontanee che crescono nelle aree metropolitane costituisce il centro generativo di questo progetto di Silvia Cini – che ha avuto la sua prima tappa espositiva all’ELTE Botanical Garden di Budapest – e diviene la chiave per approfondire con i partecipanti al talk alcune questioni emergenti: le implicazioni della rilettura dal punto di vista botanico dei contesti urbani e dell’antropizzazione del paesaggio, nonché degli immaginari che germinano attorno alla flora selvatica negli intrecci tra arte contemporanea e rappresentazioni scientifiche.

Silvia Cini in dialogo con Umberto Mossetti curatore Orto Botanico ed Erbario – Sistema museale di Ateneo (Bologna) e Riccardo Venturi, critico e storico dell’arte, docente presso École des Arts de la Sorbonne. Modera l’incontro Alessandra Pioselli, curatrice del libro e dei talk del progetto, lo introduce Lorenzo Balbi direttore di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna Via Don Giovanni Minzoni, 14 – 40121 Bologna http://www.mambo-bologna.org/

L’evento sarà, inoltre, in diretta sul canale YouTube MAMbo Channel.

 

 

CONTROCAMPO ITALIANO: CINQUE REGISTI PER IMMAGINARE UN PAESE, UN LIBRO E UNA RETROSPETTIVA PER RISCOPRIRE LE ORIGINI DEL BELLARIA FILM FESTIVAL

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In foto Daniela Persico

Il Bellaria Film Festival, di cui si terrà tra l’8 e il 12 maggio la 42esima edizione, è lieto di annunciare la pubblicazione edita da minimum fax e intitolata Controcampo Italiano: cinque registi per immaginare un paese di Daniela Persico.

In seguito ad un lavoro di sistematizzazione dell’archivio del Festival, avviato già a partire dal 2023, grazie al contributo ricevuto dal Ministero della Cultura, è nata la volontà di realizzare alcune pubblicazioni edite da minimum fax.

Nella sua lunga storia, la manifestazione ha accolto, infatti, numerosi registi e generato riflessioni critiche, costituendo un archivio ampio e ricco composto da materiali video, fotografie, lettere, alcune pubblicazioni e numerosi film.

Il primo titolo nato dalla collaborazione tra il Festival e la casa editrice sarà presentato durante le giornate del festival di quest’anno (8-12 maggio), e verte attorno a cinque autori, figure chiave tanto per l’audiovisivo italiano quanto per il festival di Bellaria:

Paolo Benevenuti, Antonio Capuano, Giuseppe Gaudino, Franco Maresco e Corso Salani hanno infatti incontrato nel loro percorso autoriale il Festival.

Dalla pubblicazione di questo testo, nasce la volontà di accompagnare lo scritto con una retrospettiva che avrà luogo sempre durante i giorni del festival, sugli autori sopracitati.

I lungometraggi e cortometraggi della retrospettiva CONTROCAMPO ITALIANO saranno:

Vito e gli altri, di Antonio Capuano

Confortorio, di Paolo Benvenuti

Giro di lune tra terra e mare, di Giuseppe Gaudino

Lo Zio di Brooklyn, di Franco Maresco

Gli occhi stanchi, di Corso Salani

Illuminati, di Franco Maresco

Il cartapestaio, di Paolo Benvenuti

Aldis, di Giuseppe Gaudino

Sinossi del libro: Il cinema restituisce da sempre, a volte persino inconsapevolmente, un’immagine del proprio Paese. Ma ci sono alcuni autori il cui sguardo rivela qualcosa di più: il desiderio di uno scenario possibile entro cui stare e agire, la presa di consapevolezza di un’altra storia in atto, la sovversione del reale come disvelamento di un atto celato nel presente. In un momento significativo della storia italiana, e dell’immagine audiovisiva, cinque autori hanno mosso i loro primi passi dischiudendo un antidoto nei confronti dell’immagine televisiva imperante, pronta a ridurre ogni discorso.

Questo libro raccoglie i loro percorsi: Paolo Benevenuti, Antonio Capuano, Giuseppe Gaudino, Franco Maresco e Corso Salani, raccontati attraverso le penne di critici che li hanno amati e seguiti come Mario Blaconà, Alessandro Del Re, Beatrice Fiorentino, Emiliano Morreale, Giona A. Nazzaro, Dario Zonta e gli scritti di alcuni registi come Alessandro Comodin, Giovanni Cioni, Miguel Gomes, Radu Jude e Sylvain George. Tutti attivi dagli anni Novanta, sono i protagonisti di una storia “interrotta” del cinema italiano. Si sono ritrovati a lottare contro un sistema che preferiva semplificare, fino allo svuotamento, al posto che porsi nuovi interrogativi, ma – nonostante tutto – hanno lasciato opere seminali per il cinema a venire. In un momento in cui altre trasformazioni stanno attraversando il panorama indipendente italiano, ripercorrere il loro percorso implica assumere una nuova consapevolezza domandandosi ancora una volta le ragioni del fare cinema.

Il libro si compone di quattro interviste, realizzate da importanti critici cinematografici ai registi e un approfondimento dedicato a Corso Salani, scomparso prematuramente. Lo scopo non vuole essere tanto la mappatura, altri autori hanno partecipato a quel fermento, quanto tessere dei nessi con l’attuale panorama del cinema indipendente italiano, facendo riscoprire dei film capitali al pubblico più giovane, verso cui Bellaria è da sempre molto attenta.

Passeggiate tra vini e sapori sui colli faentini con A spas par Uriol

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Per il suo decimo appuntamento fa tappa sulle colline di Faenza il cartellone di eventi “Sulla buona Strada” della Strada del Sangiovese, che unisce vini e prodotti tipici ai tesori artistici, culturali e naturalistici della provincia di Ravenna (il calendario completo della rassegna è disponibile online al link https://www.stradadellaromagna.it/sulla-buona-strada-eventi-2024/).

Sabato 6 aprile, alle ore 14.30, si terrà infatti la prima edizione di “A spas par Uriol”, un pomeriggio di passeggiate panoramiche e degustazioni di cibi e vini della campagna faentina organizzato in collaborazione con l’Associazione per la Torre di Oriolo.

Punto di ritrovo e di partenza per quattro diverse camminate con guida sarà proprio la Torre di Oriolo, dove i gruppi di partecipanti faranno ritorno alle 19 dopo aver fatto un pieno di colori, profumi ed emozioni della campagna in fiore e dei migliori sapori di stagione di questo angolo di Romagna diventato da tempo meta d’elezione di un turismo slow e consapevole. Durante ogni tappa sarà infatti proposto ai viandanti del gusto un calice di vino Doc o Igt del territorio o una proposta gastronomica preparata con ingredienti locali accompagnati da una testimonianza diretta dei produttori.

Il primo percorso (9,5 km complessivi di lunghezza) toccherà la cantina La Sabbiona, Ca’ Vincenzona, la cantina Calonga e la Casina Rio del Sol. Il secondo itinerario (7,5 km) farà tappa all’agriturismo Ca’ de’ Gatti, dove sarà presente anche la cantina Ca’ Barchi, alla Locanda della Fortuna e alla Fattoria Montepiano. Il terzo percorso (9 km) si snoderà tra tre diverse cantine – Ancarani, Poderi del Nazzareno e Zoli Paolo – così come il quarto itinerario, che toccherà San Biagio Vecchio, Spinetta e Leone Conti per una lunghezza complessiva di 13km.

Durante il cammino le guide dei quattro gruppi racconteranno storie, aneddoti e tradizioni di Oriolo dei Fichi e della campagna faentina, traendo spunto dalla vegetazione primaverile, dalle tracce di storia e arte disseminate lungo i percorsi e dalle curiosità dei partecipanti.

Il contributo di partecipazione varia da 16 a 20 euro a seconda del percorso scelto. I posti sono disponibili fino a esaurimento, per partecipare è necessario iscriversi on line sul sito della Torre di Oriolo al link https://www.torredioriolo.it/eventi-torre/a-spas-par-uriol/ dove sono riportati i quattro itinerari in dettaglio.

 

Alla Biblioteca Taroni di Bagnacavallo un laboratorio per studenti sulla scrittura di un diario

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“Diari di ieri e di oggi” è un laboratorio sulla scrittura di un diario per studenti dai 9 ai 12 anni delle scuole di Bagnacavallo che verrà proposto presso la Biblioteca comunale Taroni dal 12 aprile al 3 maggio. A cura di Lisa Capaccioli in collaborazione con la Bottega dello Sguardo, l’iniziativa poggia su tre domande: cosa significa per i ragazzi di oggi scrivere un diario? cosa vuol dire per loro scrivere a mano e iniziare con la frase “Caro diario”? cosa significa per loro “tenere traccia del presente” attraverso la scrittura?
Partendo dal progetto “La memoria dei giorni”, il laboratorio di scrittura sul diario, già presentato alle scuole di Bagnacavallo, si articolerà in quattro incontri, tra aprile e maggio, della durata di un’ora e mezzo ciascuno.
Lisa Capaccioli, regista e autrice teatrale, condurrà i ragazzi presso la stesura del diario di ognuno di loro. Renata M. Molinari e Patrizia Carroli mostreranno ai ragazzi alcuni esempi di diari presenti presso la Biblioteca Teatrale e archivio Renata M. Molinari, la Biblioteca Comunale di Bagnacavallo e l’Archivio Storico Comunale di Bagnacavallo.
Parallelamente il progetto verrà proposto anche a un gruppo di ragazzi della stessa età residenti a Bruxelles: questo per comparare diari scritti nello stesso momento della storia, ma in luoghi diversi. Lisa Capaccioli, alternando la sua attività lavorativa e di ricerca tra l’Italia e il Belgio, svolgerà proprio a Bruxelles lo stesso tipo di progetto composto da tre incontri con i partecipanti. Quali saranno le somiglianze, e quali le differenze tra i diari dei ragazzi italiani e quelli belgi? Come si approcceranno a questo tipo di documentazione? Quali avvenimenti colpiscono gli uni e gli altri?
Una volta raccolti e letti tutti i diari è prevista la produzione di un breve video da mostrare durante l’ultimo incontro, momento della restituzione finale del percorso progettuale.
Il laboratorio si svolgerà dalle 16.45 alle 18.15 il 12, 19 e 26 aprile e il 3 maggio sempre presso la Biblioteca Taroni di via Vittorio Veneto 1/a.
La partecipazione è gratuita. Iscrizioni fino al 6 aprile compreso.
Per iscrizioni e informazioni:

“Omaggio a Marescotti”: rassegna di film, eventi ed incontri

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Con la proiezione al Gulliver di Alfonsine di “Bérbablù” inizia, giovedì 28 marzo alle ore 21, “Omaggio a Marescotti”, rassegna di film, incontri ed eventi per ricordare Ivano Marescotti in occasione del primo anniversario della scomparsa, avvenuta il 26 marzo 2023.
La rassegna è curata da Arci Ravenna assieme alla moglie di Marescotti Erika Leonelli e ai Comuni di Bagnacavallo e Alfonsine, con la collaborazione di Accademia Baccano e Pro loco Alfonsine. Si svolgerà fino al 2 maggio in varie sedi tra Alfonsine, Bagnacavallo e Villanova di Bagnacavallo, paese di origine del grande attore e artista romagnolo.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina in Municipio a Bagnacavallo.
Sono intervenute la sindaca di Bagnacavallo Eleonora Proni e l’assessora alla Cultura Monica Poletti, l’assessora alla Cultura di Alfonsine Roberta Contoli, Michela Bianchi di Arci Ravenna, Erika Leonelli e altri partner del progetto.
I film in programma sono tre. Oltre a “Bérbablù”, una produzione Vaca del 2004, diretta da Luisa Pretolani e Massimiliano Valli, ambientata nella Romagna del 1914, si vedranno sullo schermo del Gulliver il film a episodi del 1994 “Strane storie – Racconti di fine secolo” di Sandro Baldoni, un’opera divenuta nel tempo un piccolo cult movie, e il documentario “Buio in sala” di Riccardo Marchesini, in cui Marescotti ricorda gli anni gloriosi del cinema di Villanova, chiuso da tempo. I registi Pretolani, Valli, Baldoni e Marchesini accompagneranno le rispettive opere, saranno quindi presenti in sala nelle tre serate cinematografiche del 28 marzo, del 18 aprile e del 2 maggio.
Un’esposizione di foto provenienti dall’archivio personale di Marescotti, che sarà allestita presso la Biblioteca “G. Gagliarini” di Villanova, racconterà per immagini il suo importante percorso artistico, tra ritratti, scatti di scena e di backstage. Nel corso dell’inagurazione della mostra, prevista per venerdì 5 aprile alle ore 16.30, gli allievi dell’Accademia Marescotti leggeranno brani scelti tratti dal libro autobiografico “Fatti veri”.
L’8 e il 19 aprile ci saranno due incontri per ricordare un amico, un collega, un artista, un concittadino. Il primo, presso Palazzo Vecchio di Bagnacavallo, sarà curato da Elena Bucci e Giuseppe Bellosi, il secondo invece dal Circolo Arci Casablanca di Villanova.
Il programma prevede inoltre, martedì 23 aprile al Gulliver, la prima edizione del Concorso per Dicitori di Poesia Dialettale Romagnola “Omaggio a Ivano Marescotti”, curato da Pro loco Alfonsine.
Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito.
Il calendario completo è su www.bagnacavallocultura.it

As Madalenas a Bologna per il crossroads

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foto di Barbara Rigon

Il Brasile a Bologna: l’edizione 2024 del festival itinerante Crossroads approda nel capoluogo emiliano per un unico concerto, che si terrà venerdì 29 marzo al Camera Jazz&Music Club. Qui alle ore 22 si esibirà il duo As Madalenas, ovvero Cristina Renzetti e Tati Valle, entrambe impegnate tra canto, chitarra e percussioni. Celebri per le loro toccanti rivisitazioni del canzoniere brasiliano, sono anche cantautrici di intrigante originalità.

Cristina Renzetti è una delle più squisite interpreti del repertorio brasiliano in Italia. Trasferitasi a Bologna (da Terni, dov’è nata nel 1981), inizia a frequentarne la scena jazzistica, dando vita alle sue prime collaborazioni, tra le quali spicca quella con Rocco Casino Papia, che porta alla creazione della band Jacaré, nella quale trova piena realizzazione la sua passione per la musica brasiliana. Tra il 2006 e il 2011 vive tra l’Italia e Rio de Janeiro. E proprio in Brasile, nel 2011, esce il suo primo disco da solista, Origem é girO, mentre in precedenza aveva inciso due album coi Jacaré. Oltre alle collaborazioni con numerosi esponenti della nuova generazione della musica brasiliana, ha preso parte a gruppi con Cristina Zavalloni, Patrizia Laquidara, David Linx.

La cantautrice brasiliana Tati Valle è nata a Londrina (Paranà) nel 1983, ma dal 2007 vive e lavora in Italia. Nel 2014 è uscito il suo primo disco, Livro dos dias, mentre più recente è Canto Estrangeiro (con Giovanni Guaccero, 2022). Ha collaborato con Gustav Lundgren, Guinga, Gabriele Mirabassi, Valentino Corvino, Giancarlo Bianchetti, Vince Abbracciante, Tosca, Cristina Zavalloni, Roberto Taufic, Ferruccio Spinetti…

Il duo As Madalenas che riunisce queste sensibili interpreti è un gesto d’amore verso la musica brasiliana d’autore. Le diverse sfumature di samba, bossa e folklore carioca sono affrontate in un accavallamento di lingua portoghese e italiana. Nelle loro scalette, alle immancabili presenze verde-oro (Chico Buarque, Caetano Veloso…) si affiancano non meno emozionanti composizioni originali. Insieme dal 2013, le As Madalenas hanno da poco pubblicato il terzo disco (As Madalenas, 2023), un live nel quale si presentano in veste di cantautrici, eseguendo principalmente brani di loro composizione.

Crossroads 2024 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni. Crossroads fa parte di Jazzer powered by Gruppo Hera e vanta il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna. Il concerto è realizzato in collaborazione con il Camera Jazz&Music Club Bologna. Biglietti: prezzo unico euro 15; tessera annuale euro 10.

Informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it

website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.itwww.jazznetwork.it

Indirizzi e Prevendite:

Camera Jazz&Music Club, Vicolo Alemagna.

Biglietteria serale dalle ore 21:15.

Informazioni: WhatsApp al numero 391 1682442, info@camerajazzclub.com.

 

Laurianne Langevin & Cyrille Doublet a Modena per il Crossroads

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Fonte: Ufficio Stampa Crossroads

L’edizione 2024 del festival itinerante Crossroads porterà a Modena tre concerti, che si terranno tutti alla Tenda tra fine marzo e aprile. Si inizia giovedì 28 marzo, alle ore 21:30, con una serata che ripercorre la storia della canzone francese, con il duo formato da Laurianne Langevin (voce) e Cyrille Doublet (pianoforte).

I francesi Laurianne Langevin e Cyrille Doublet sono entrambi nati nel 1977 ed entrambi espatriati in Italia. Laurianne è ballerina, attrice e cantante (diplomata in canto lirico). Il suo repertorio canoro spazia dalla musica antica alla chanson. Cyrille si è formato come pianista classico, specializzato nel periodo barocco. È stato l’incontro con Laurianne a segnare un punto di svolta nel suo percorso musicale.

Assieme, nel 2017, hanno dato vita al programma concertistico “Paris-Piaf”, pubblicato poi su disco nel 2020: la musica legata a una città e all’interprete canora che storicamente meglio l’ha rappresentata. “Paris Lullaby”, ideale proseguimento di quel progetto, allarga l’interesse musicale da Édith Piaf a molte altre voci che hanno fatto la storia della canzone francese (Yves Montand, Charles Aznavour, Serge Gainsbourg). Un panorama musicale ancora del tutto parigino ma dall’orizzonte più ampio, che abbraccia swing e poesia, con quella nota di morbidezza e confidenzialità che istintivamente si associa alla Ville Lumière. E con le luci di New York che si riflettono nella Senna: Laurianne e Cyrille si interessano infatti anche all’ispirazione parigina che si ritrova nelle note di molti artisti statunitensi, da Miles Davis a Chet Baker, da George Gershwin a Vernon Duke.

Crossroads 2024 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni. Crossroads fa parte di Jazzer powered by Gruppo Hera e vanta il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna. Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Modena, La Tenda di Modena e l’Associazione Culturale Muse. Biglietti: prezzo intero euro 12; ridotto 10.

 

Informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it

website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.itwww.jazznetwork.it

 

Indirizzi e Prevendite:

La Tenda, Viale Monte Kosica 95/S.

Biglietteria serale dalle ore 20:30: tel. 338 2273423.

Informazioni e prenotazioni: Jazz Network, tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), info@jazznetwork.it. Prevendite on-line: www.diyticket.it, www.crossroads-it.org.

 

 

 

MOTTA: annuncia le prime date del tour estivo

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ph. Sebastiano Ramingo

A pochi giorni dall’anniversario del suo rivoluzionario album d’esordio “La fine dei vent’anni”, Motta annuncia le prime date degli appuntamenti che quest’estate lo vedranno portare la potenza della sua musica sui palchi più suggestivi d’Italia. 

Gli appuntamenti della tournèe vedranno il cantautore toscano esibirsi in cornici mozzafiato che saranno lo sfondo di uno spettacolo che ci riporterà – stavolta all’aperto – in quello spazio energico ma anche intimo che è stato il momento live del tour dell’album “La musica è finita”.

La musica di Motta trova la sua massima espressione su un palco, tra il suo pubblico. L’artista riesce ogni volta a creare un momento magico di condivisione e carica emotiva, che arricchisce, concerto dopo concerto, l’anima di chi partecipa.

Valore aggiunto lo danno senz’altro anche i musicisti che lo accompagnano in tour. Quest’estate, dopo l’esperienza travolgente sul palco dei Magazzini Generali di Milano a novembre, alla band si aggiunge anche un’ospite d’eccezione: Roberta Sammarelli che porterà il suo basso all’interno della formazione. Insieme a lei troviamo, Giorgio Maria Condemi (chitarre) e Francesco Chimenti (basso e cello), da sempre al fianco dell’artista, a cui si sono uniti nei live invernali Davide Savarese (batteria) e Whitemary (synth e elettronica).

Di seguito il calendario di tutte le date in aggiornamento, prodotte e organizzate da Magellano Concerti, che saranno occasione per ascoltare dal vivo i brani del suo ultimo album “La musica è finita” (https://sugarmusic.lnk.to/LMEF) e i suoi più grandi successi:

06 GIUGNO – BASTIA UMBRA (PG) – CHROMA FESTIVAL 

14 GIUGNO – LIDO DI CAMAIORE (LU) – LA PRIMA ESTATE FESTIVAL

21 GIUGNO – IVREA (TO) – APOLIDE FESTIVAL 

03 LUGLIO – BOLOGNA – BONSAI 

12 LUGLIO – PADOVA – SHERWOOD FESTIVAL 

25 LUGLIO – GRADISCA D’ISONZO (UD) – FESTIVAL ONDE MEDITERRANEE 

1 AGOSTO – SAN BENEDETTO DEL TRONTO (AP) – NEL CUORE, NELL’ANIMA 2024

(in trio elettrico)

2 e 3 AGOSTO – POMARANCE (PI) – MUSICASTRADA FESTIVAL (ROCCA SILLANA) 

(in solo)

24 AGOSTO – CONVERSANO (BA) – CASA DELLE ARTI

7 SETTEMBRE – CHALLAND-SAINT-ANSELME (AO) – MUSICASTELLE 

(in trio elettrico)

I biglietti sono disponibili sui circuiti di vendita e prevendita abituali.
Info biglietti su www.magellanoconcerti.it

Per Motta il 2024 si è aperto con una nuova avventura cinematografica: l’opera prima di Massimiliano Zanin “THE CAGE – NELLA GABBIA”, uscita nelle sale il 22 febbraio. Il regista, nel suo debutto nel cinema di finzione, ha affidato a Motta la responsabilità di creare le atmosfere sonore che accompagnano la faticosa ricerca della protagonista verso la consapevolezza di sé e una tanto desiderata e combattuta libertà. La colonna sonora è stata anticipata dall’uscita del singolo “MINOTAURO” (https://camsugardigi.lnk.to/MottaMinotuaro; Cam Sugar) curato insieme a Danno (Colle der Fomento) e prodotto con Stabber.

Francesco Motta è un cantautore e compositore con tre album in studio all’attivo e uno dal vivo, centinaia di palchi calcati prima con i Criminal Jokers poi come solista e diverse colonne sonore per documentari e film d’autore. Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia, il suo rapporto artistico con il cinema è tuttora attuale: Motta sta lavorando a due colonne sonore per film italiani di prossima uscita. Tra i premi e i riconoscimenti per la musica, Motta è stato due volte vincitore della Targa Tenco per il miglior album (nel 2016 come Opera Prima con l’album “La fine dei vent’anni”, nel 2018 come Miglior Album in Assoluto con “Vivere o Morire”). Ad ottobre è uscito il suo ultimo album “La musica è finita”, lo stesso giorno inizia il tour nei club delle principali città d’Italia, che ha collezionato numerosi sold out.

 

https://www.instagram.com/mottasonoio/

 

Daniele Sepe a Fusignano per il crossroads

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L’edizione 2024 del festival itinerante Crossroads continua a proporre concerti altamente caratteristici all’Auditorium Corelli di Fusignano (RA). Mercoledì 27 marzo alle ore 21 arriverà infatti la band del sassofonista Daniele Sepe, che ancora una volta si dimostra campione nel creare musica che è contemporaneamente giocosa, trasgressiva, impegnata: con “Sepè le Mokò” rielabora le colonne sonore jazz dei film di Totò, assieme a Paolo Zamuner (pianoforte e tastiere), Alessandro M’orlando (chitarra), Davide Costagliela (contrabbasso e basso elettrico), Massimo Del Pezzo (batteria) e Antonello Annotta (percussioni).

Daniele Sepe con il suo sax dà voce a un messaggio musicale libertario e anarchico. Nato a Napoli nel 1960, Sepe è una sorta di Frank Zappa della musica partenopea: jazz, world music, rock, reggae si mescolano in una policroma fusione di stili. Musica dai contenuti spesso ‘impegnati’ eppure sempre capace di penetrare l’animo popolare.

Sepe ha fatto della resistenza uno stile di vita: resistenza intellettuale, politica e soprattutto artistica. Dall’esordio precoce (a sedici anni con i Zezi, gruppo operaio di Pomigliano d’Arco), all’intensa gavetta come turnista e accompagnatore (durante gli anni Ottanta non c’è disco prodotto a Napoli in cui non si senta il suo sassofono: da Nino D’Angelo a Gino Paoli, Eduardo De Crescenzo, Nino Buonocore…), alla faticosa emersione come solista. Per fortuna del nostro, il suo disco Vite perdite (1993) fa breccia nel pubblico e diventa un successo internazionale. Da allora è un turbinio di progetti musicali: nulla può contenere l’urgenza espressiva di Sepe. Lo ha dimostrato anche la recente esperienza dei lockdown. Impossibilitato a suonare dal vivo, ha sfornato dischi a ritmi vertiginosi: Lockdown #1 (tra colonne sonore e Sonny Rollins), Lockdown #2 (con i brani del Canzoniere Terrestre), Direction Zappa (un live d’archivio) e poi ancora Truffe & Other Sturiellett’ Vol. 4 (in)cumplete classical und chamber miusik (con materiali d’archivio).

In questa bulimia produttiva molto zappiana, le idee si accendono l’una con l’altra: a coronamento di questa staffetta discografica è arrivato quindi Sepè le Mokò, omaggio alle colonne sonore dei film di Totò. Sepe aveva già omaggiato il principe della risata nel 1999 con Totò Sketches: un progetto con musiche originali che ha avuto vita lunghissima dal vivo (con tanto di proiezioni dei film di Totò). Ma Sepè le Mokò va oltre: attinge direttamente dalle colonne sonore dei film usciti tra il 1957 e il 1962, firmate da compositori come Piero Piccioni, Armando Trovajoli, Lelio Luttazzi, Carlo Rustichelli, Alessandro Cicognini, Piero Umiliani. Musiche la cui alta caratura jazzistica non è mai stata adeguatamente valorizzata.

Crossroads 2024 è organizzato come sempre da Jazz Network in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna e con il sostegno del Ministero della Cultura e di numerose altre istituzioni. Crossroads fa parte di Jazzer powered by Gruppo Hera e vanta il patrocinio di ANCI Emilia-Romagna. Il concerto è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Fusignano. Biglietti: prezzo intero euro 15; ridotto 13.

 

Informazioni

Jazz Network, tel. 0544 405666, e-mail: info@jazznetwork.it

website: www.crossroads-it.orgwww.erjn.itwww.jazznetwork.it

 

Indirizzi e Prevendite:

Auditorium Arcangelo Corelli, Vicolo Belletti 2.

Biglietteria serale dalle ore 19:30: tel. 338 2273423.

Informazioni e prenotazioni: Jazz Network, tel. 0544 405666 (lun-ven ore 9-13), info@jazznetwork.it; URP tel. 0545 955668 – Ufficio Cultura 0545 955665 (lun-ven ore 9-13, mar ore 15-17, sab ore 8:30-11:30).

Prevendite on-line: www.diyticket.it, www.crossroads-it.org.

TRAUM + SAN LEO LIVE AL BRONSON

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Traum +  San Leo, venerdì 29 marzo 2024 al Bronson Club!

Un nuovo progetto nasce nell’underground musicale italiano, e Bronson non se lo fa sfuggire. Traum è la condivisione dello stesso orizzonte di interpretazione dell’esistenza e della musica da parte di quattro musicisti: Luca Ciffo (Fuzz Orchestra), Lorenzo Stecconi (Lento), Luca T. Mai (Zu) e Paolo Mongardi (Fuzz Orchestra/Zeus).
Aves Raras, il quinto album dei San Leo (che apriranno la serata), è una clamorosa dichiarazione di intenti, probabilmente il loro lavoro più compiuto e completo finora. I soliti ingredienti che costituiscono il loro suono unico “mantra core/trance noise” sono tutti qui – batteria frenetica che non si risparmia e non lascia tregua, crescendo estatici di chitarra, stasi riflessive, droni escatologici – solo che questa volta, tutto è spinto all’estremo.

Traum (‘‘Sogno’’ in tedesco) crea e modella la propria musica partendo dalla dimensione onirica. Che sia un sogno illusorio, lucido, interdimensionale o indotto, la musica ne testimonia e ne descrive i vari aspetti, mantenendo la barra a dritta come un novello Ulisse nel ritorno a casa. Il loro primo disco – uscito il 1 marzo per Subsound Records – è il frutto spontaneo di un’urgenza di comunicare e di esplorare musicalmente la realtà odierna, sia a livello interiore che esteriore. È da questa urgenza che nasce, nell’ottobre 2022, il primo lavoro, quando la band si riunisce per l’intero mese in un antico casale vivendo insieme, suonando, improvvisando e condividendo le proprie vite e le proprie passioni musicali e culturali.

SAN LEO

I messaggeri cosmici San Leo tornano con il quinto album, Aves Raras: una clamorosa dichiarazione di intenti, probabilmente il loro lavoro più compiuto e completo finora. I soliti ingredienti che costituiscono il loro suono unico “mantra core/trance noise” sono tutti qui – batteria frenetica che non si risparmia e non lascia tregua, crescendo estatici di chitarra, stasi riflessive, droni escatologici – solo che questa volta, tutto è spinto all’estremo. Fin dalla sua nascita nel 2013, il duo ha aggiunto sempre più strati a una gamma sempre più ricca e ampia di trame, svelando allo stesso tempo un’affinità alla dimensione cinematografica sempre più forte, coerente e in risonanza con le loro visioni preferite (dal noir degli anni ’40 all’horror degli anni ’80, dal western classico e moderno alla fantascienza di ogni tipo e provenienza, e tutto quello che c’è in mezzo). Con una durata di circa 38 minuti, Aves Raras contiene tutto: scorie analogiche, musica rituale tribale come se fosse composta e diretta da H.P. Lovecraft, audaci riff di chitarra, strati scintillanti di sintetizzatori.

Aves Raras è stato registrato da Andrea Scardovi al Duna Studio; le batterie sono state registrate da Yuri Pierin al Blue Audio Studio; registrazioni aggiuntive dei San Leo. Mixato da Francesco Donadello (produttore e fonico, collaboratore di Jóhann Jóhannsson, Hildur Guðnadóttir, Moderat e molti altri, Donadello si è aggiudicato recentemente il prestigioso Grammy Award per il missaggio della colonna sonora dell’acclamata serie televisiva HBO ‘Chernobyl’) al Kalimba Studio e Synecdoche Music Research, Berlino. Masterizzato da Giovanni Versari (Muse) a La Maestà.

BRONSON

Via Cella 50, Madonna dell’Albero (Ravenna)

Inizio ore 21.30

Ingresso 10 euro in cassa, 7 € in prevendita

 

Bronson Produzioni – Info: 333 2097141

 

“Fine dell’utopia” Una mostra-omaggio a Carlo Polgrossi

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Giovedì 28 marzo alle ore 17 il Museo Civico delle Cappuccine inaugura Fine dell’utopia, una mostra-omaggio a Carlo Polgrossi, una delle personalità più significative del panorama artistico bagnacavallese degli ultimi 60 anni.

Carlo Polgrossi ha costruito il suo linguaggio artistico trasferendosi a Parigi negli anni ‘50, dove ebbe l’occasione di entrare in contatto con le opere di Nicolas de Staël e con gli artisti del gruppo CO.BR.A, successivamente connotando il suo lavoro di elementi surrealistici e giungendo infine ad una metafisica attraverso la quale raccontare la condizione umana tramite pennellate pervase di malinconia e ironia.

Saranno esposti in questa occasione i dipinti ad olio facenti parte dell’ultimo ciclo di lavori dell’artista, al quale si deve tra le altre cose anche la nascita e lo sviluppo, ormai quasi 50 anni fa, del Centro Culturale Polivalente all’interno del quale oggi trovano spazio il Museo, la Biblioteca, l’Archivio storico, il Fondo antico manoscritti e rari e la Fototec@.
Un intellettuale quindi che da molti anni vitalizza la vita culturale di Bagnacavallo, avendo contribuito a creare una mentalità che ha segnato il clima cittadino, permettendole così di diventare e di essere riconosciuta come un punto di riferimento sulla mappa non solo locale dei luighi più attivi in ambito culturale.

La mostra, visitabile fino a domenica 5 maggio 2024, inaugura la programmazione espositiva del 2024, incentrata sul Paesaggio umano, tappa finale del percorso triennale che ha caratterizzato la proposta culturale sostenuta dall’amministrazione comunale.

Dal 29 marzo al 5 maggio
il Museo sarà aperto nei seguenti orari:
giovedì e venerdì: 10-12 e 15-18
sabato e domenica: 10-12 e 15-19
Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e 1 maggio: 10-12 e 15-19

Causa lavori, si accede al Museo delle Cappuccine
dal civico 1 di via Vittorio Veneto (ingresso Biblioteca comunale Taroni)

Ingresso gratuito

TELMO PIEVANI e GIANNI MAROCCOLO in uno spettacolo inedito: “NOMADIC – CANTO PER LA BIODIVERSITÀ”

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Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti
Viaggia la polvere viaggia il vento viaggia l’acqua sorgente
Viaggiano i viandanti viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti viaggia Sua Santità
In viaggio – C.S.I.

NATIONAL BIODIVERSITY FUTURE CENTER, in collaborazione con IMARTS – INTERNATIONAL MUSIC AND ARTS, sono orgogliose di presentare NOMADIC – Canto per la Biodiversità, uno spettacolo inedito di Telmo Pievani e Gianni Maroccolo, che vedrà la luce il 19 aprile nell’ambito del Festival delle Scienze di Roma, per poi proseguire il 21 aprile al Teatro Magnani di Fidenza.

In un momento storico segnato dalle crisi migratorie, NOMADIC – Canto per la Biodiversità esplora le rotte migratorie umane e animali con empatia e profondità, ponendoci di fronte alla realtà che tutti i popoli della Terra hanno una radice comune e invitando a superare le barriere mentali e fisiche che abbiamo eretto.

Con la direzione musicale di Gianni Maroccolo e i testi e la voce narrante di Telmo Pievani, lo spettacolo si avvale della partecipazione di artisti del calibro di Angela Baraldi, Andrea Chimenti, Antonio Aiazzi, Beppe Brotto e Simone Filippi. La regia e light design sono a cura di Mariano De Tassis con Vladimir Jagodic come sound engineer. Ad arricchire il tutto, le illustrazioni di Marco Cazzato e i video in animazione di Michele Bernardi.

Attraverso le musiche di C.S.I., Philip Glass, Litfiba, Claudio Rocchi, Marlene Kuntz, Gianni Maroccolo, PGR & Franco Battiato, questo spettacolo rappresenta un’esperienza inedita e immersiva che lascia spazio alla riflessione e alla scoperta, un ponte tra arte e scienza che conferma come queste due sfere possano unirsi per comunicare temi complessi in modo accessibile e coinvolgente, nonché una testimonianza del potere dell’arte di ispirare cambiamento e consapevolezza, portando lo spettatore a interrogarsi sul significato profondo della migrazione e sulla nostra connessione con il mondo naturale.

Uno spettacolo unico, che arriva in un periodo storico cruciale, ponendosi come fonte di intrattenimento, divulgazione e ispirazione, a ricordare l’importanza di guardare al nostro passato migratorio comune per affrontare le sfide del presente e del futuro con una nuova prospettiva, fondata sulla connessione e sul rispetto reciproco tra tutte le forme di vita.

NOMADIC – Canto per la Biodiversità, è un potente invito a riconoscere e celebrare la diversità come nostra più grande ricchezza e fonte di resilienza.

Il tour è organizzato da IMARTS. Le prime date confermate sono:

Il tour è organizzato da IMARTS. Le prime date confermate sono:
19/04 ROMA – Festival delle Scienze, Sala Petrassi ore 21:00
Biglietti su https://www.ticketone.it/event/festival-delle-scienze-2024-nomadic-18407065/

21/04 FIDENZA – Teatro Magnani, ore 21:00
Biglietti su vivaticket.com

Altre date saranno comunicate su www.internationalmusic.it.
Cast:
TELMO PIEVANI testi e voce narrante
GIANNI MAROCCOLO direzione musicale  basso, electronics
MARIANO DE TASSIS regia e light design
ANGELA BARALDI voce
ANDREA CHIMENTI voce e chitarra
ANTONIO AIAZZI tastiere , fisarmonica e piano
BEPPE BROTTO esraj, sitar
SIMONE FILIPPI voce, percussioni, electronics
MARCO CAZZATO illustrazioni
MICHELE BERNARDI video in animazione
VLADIMIR JAGODIC sound engineer
Per info:

IMARTS
www.internationalmusic.it
FB:  www.facebook.com/InternationalMusicAndArts/
IG: www.instagram.com/international_music_and_arts/

IMARTS – International Music and Arts è un’agenzia con sede a Carpi nata nel maggio del 2005 dalla precedente esperienza di Modena International Music (operante dal 1988). IMARTS è produzione e organizzazione di concerti di musica contemporanea (rock, pop, jazz, world music, gospel), musica classica, danza, teatro e teatro musicale; rappresentanza e management di artisti italiani e stranieri sull’intero territorio nazionale e, in alcuni casi, europeo; creazione di eventi speciali (mostre, festival monografici).

National Biodiversity Future Center (NBFC) è il primo centro di ricerca italiano dedicato alla biodiversità. Istituito e finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza PNRR – Next Generation EU, si occupa di monitorare, conservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi terrestri, marini e urbani del nostro Paese, coinvolgendo 48 partner pubblici e privati, e 2000 ricercatori in tutta Italia.

FRONTIERA 40 Italian Style Writing 1984-2024 al MAMBO

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Dal 13 aprile al 13 luglio 2024 il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna ospiterà FRONTIERA 40 Italian Style Writing 1984-2024, progetto espositivo che nasce dalla lunga ricerca condotta dalla curatrice Fabiola Naldi intorno al percorso intellettuale di Francesca Alinovi (Parma, 1948 – Bologna, 1983), ricercatrice, critica militante e attenta studiosa dei fenomeni creativi più sperimentali emersi negli anni Settanta e Ottanta, la cui breve e originale parabola ha lasciato una traccia nella critica d’arte della seconda metà del Novecento.

In particolare, l’iniziativa nasce dalla volontà di ricordare il quarantesimo anniversario di Arte di frontiera. New York Graffiti, mostra ideata da un progetto di Francesca Alinovi, che si inaugurò nel 1984 alla Galleria comunale d’Arte Moderna di Bologna, interrogando l’eredità storica e critica che quella iniziativa, seminale nel contaminare sistema dell’arte ufficiale e realtà urbana del Writing, ha avuto fino ai nostri giorni.

FRONTIERA 40 Italian Style Writing 1984-2024 si focalizza sul lavoro di 178 autori che, partendo dall’arte di frontiera, quella che secondo Alinovi si poneva “entro uno spazio intermedio tra cultura e natura, massa ed élite, bianco e nero, aggressività e ironia, immondizie e raffinatezze squisite”, si spingono verso nuove possibilità di espressione che contemplino lo style writing come un orizzonte della pittura ambientale, suggestione per altro elaborata dalla stessa Alinovi. In mostra saranno presentati dei bozzetti, testimonianze del processo creativo di diverse generazioni di writers italiani, dispositivi espressivi unici, prioritari e generativi dello stile di ciascun autore. Nella disciplina del Writing i disegni preparatori, o sketches, costituiscono le testimonianze dell’evoluzione e della sofisticazione del segno e rappresentano degli strumenti d’indagine dotati di un valore concettuale, oltre che dei documenti di un percorso in fieri.

Per consentire a tutti gli autori coinvolti di mantenere una propria autonomia rappresentativa all’interno del progetto espositivo, la curatrice Fabiola Naldi ha svolto un’indagine storica, ma anche site specific, guardando al territorio italiano come a un grande bacino creativo.

Le opere su carta saranno inserite in dispositivi “mobili”, nove teche, allestiti in diversi ambienti del MAMbo.

La mostra si avvarrà di mappe, flyer e documentazioni web utili ad approfondire il progetto come anche la necessità di “raccontare”, sempre a partire dal 1984 e dalla mostra Arte di frontiera, come il fenomeno si sia evoluto e si sia trasformato.

Mediapartner: NEU Radio.

 

MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 6496611
www.mambo-bologna.org
info@mambo-bologna.org
Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna
Instagram: @mambobologna
X: @MAMboBologna
YouTube: MAMbo channel

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Facebook: Musei Civici Bologna
Instagram: @bolognamusei
X: @bolognamusei

Marlene Kuntz: annunciate le date estive per i 30 anni di Catartica

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Continuano i festeggiamenti per i 30 anni di Catartica, disco d’esordio dei Marlene Kuntz, destinato a diventare una vera e propria pietra miliare nella storia della musica italiana.

Dopo il grande successo del tour nei club, che sta registrando un sold out dopo l’altro, e l’annuncio del tour europeo, la band annuncia oggi le prime date estive per ESTATE CATARTICA 2024:

21 giugno – CASTELVOLTURNO (CE), Flava Beach

02 luglio – MILANO, Location Da Annunciare
04 luglio – CATANIA, Villa Bellini
09 luglio – COLLEGNO (TO), Flowers Festival
10 luglio – GENOVA, Arena del Mare
12 luglio – ROMANO D’EZZELINO (VI), Ama Music Festival + CCCP
19 luglio – BOLOGNA, Bonsai
20 luglio – VICENZA, JamRock Festival
24 luglio – ROMA, Rock In Roma
10 agosto – ALGHERO (SS), Alguer Summer Festival
18 agosto – FRANCAVILLA AL MARE (CH), Frantic Fest
29 agosto – EMPOLI (FI), Beat Festival

Da settembre al via il tour europeo:

22 settembre – Paris, La Boule Noire
23 settembre – Bruxelles, Pilar
24 settembre – Berlin, Franzz Club
29 settembre – London, Dingwalls
12 ottobre – Lugano, Studio Foce

Continua il tour nei club, che sta collezionando un sold out dopo l’altro:
5 aprile – Viper, Firenze – SOLD OUT
11 aprile – Hiroshima Mon Amour, Torino – SOLD OUT
12 aprile – Hiroshima Mon Amour, Torino – SOLD OUT
19 aprile – New Age, Roncade (TV) – SOLD OUT
20 aprile – TPO, Bologna – SOLD OUT
26 aprile – Demodè, Bari
27 aprile – Mamamia, Senigallia (AN)

Frame: omaggio a Nan Goldin al cinema Eliseo

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(Photo courtesy of Nan Goldin)

Entra nel vivo la rassegna di cinema e fotografia Frame con un atteso appuntamento che
si terrà lunedì 25 marzo alle ore 21:00 al multisala cinema Eliseo di Cesena con un
intenso omaggio alla fotografa statunitense Nan Goldin attraverso la proiezione della
pellicola vincitrice del Leone d’oro al Festival del cinema di Venezia e candidato Oscar
Tutta la Bellezza e il Dolore – All the Beauty and the Bloodshed.

Incontri tra fotografia e cinema è il sottotitolo della rassegna patrocinata dal Comune di Cesena e realizzata da Serena Amatori e Alex Monogawa e anche il fulcro centrale delle serate che in questa occasione vedrà come ospiti la fotografa e artista italiana Silvia Camporesi, laureata in filosofia, che negli ultimi anni dedica la sua ricerca al paesaggio italiano e il direttore della cineteca di Bologna e Presidente della Festa del Cinema di Roma Gianluca Farinelli.

Una delle artiste più importanti e influenti della sua generazione, Goldin ha rivoluzionato
l’arte della fotografia attraverso la sua ritrattistica schietta e profondamente personale.
Negli ultimi 45 anni Goldin ha creato alcune delle immagini più indelebili del XX e XXI
secolo. Dagli anni 70 il suo lavoro ha esplorato le nozioni di genere e normalità.
Documentando la sua vita e quella degli amici che la circondano, Goldin dà voce e
visibilità alle sue comunità. Negli anni Ottanta queste immagini della sua famiglia
allargata sono diventate il soggetto della sua fondamentale presentazione e del suo primo
libro The Ballad of Sexual Dependency. Ha una poetica fortemente impegnata a indagare
e sostenere i diritti umani e, soprattutto, quelli delle comunità LGBTQ, cui ha dedicato
interi cicli di opere, indagando sia la loro dimensione pubblica che privata. Il suo operare è
per un’idea dell’arte non disgiunta dalla vita. Goldin è anche un’attivista sempre in prima
linea nella difesa delle cause sociali attraverso l’associazione Act-Up. La sua opera
fotografica è una sorta di diario pubblico-privato, che conserva la qualità dell’album di
famiglia sia per i soggetti scelti che per tecnica esecutiva

Il film è una storia intima ed emozionante. Le hanno detto che la sua fotografia non era
arte, le hanno detto di stare zitta, le hanno detto che per quelli come lei, nel mondo, non
c’era posto. Nan Goldin si è fatta strada nella vita con le unghie e con i denti, fino ad
affermarsi come una delle più influenti fotografe contemporanee e come attivista di fama
internazionale. La regista premio Oscar® Laura Poitras per Citizenfour, racconta
l’epopea umana e artistica di Goldin a partire dalla sua battaglia contro la famiglia Sackler,
tra le maggiori responsabili della crisi degli oppioidi che negli ultimi venticinque anni ha causato negli Stati Uniti un incremento costante di morti per overdose da farmaco. Grazie
all’utilizzo di diapositive, fotografie, dialoghi intimi e filmati finora inediti, le azioni del
gruppo P.A.I.N., fondato da Goldin per denunciare i Sackler e togliere lo stigma sulla
dipendenza, si intrecciano con le sue vicende biografiche passate; un percorso di vita
tumultuoso e appassionante – dal difficile rapporto coi genitori al trauma per il suicidio
della sorella Barbara, dalla fuga di casa alle difficoltà economiche, fino alla progressiva
affermazione – che attraversa i decenni e i temi mescolando vicende personali e spaccato
sociale. E che ha donato a Nan Goldin uno sguardo unico sulla realtà e la capacità di
intravedere e sublimare con la sua arte ciò che la sua compianta sorella aveva sempre
davanti agli occhi: tutta la bellezza del mondo, tutto il suo dolore.

Frame proseguirà con altri due imperdibili appuntamenti dedicati a grandi fotografi italiani
nei prossimi lunedì di aprile. Lunedì 8 aprile sarà la volta del film Gabriele Basilico –
l’infinito è là in fondo, il primo docu-film dedicato alla vita e all’opera dell’influente autore.
Diretto da Stefano Santamato con la consulenza artistica di Toni Thorimbert e Giovanna
Calvenzi, compagna di Basilico nella vita e nel lavoro, il film ripercorre le tappe essenziali
della carriera dell’apprezzato maestro della fotografia d’architettura. Ospiti di questa serata saranno proprio il regista del film Stefano Santamato e la photoeditor Giovanna
Calvenzi.
Gran finale della rassegna sarà lunedì 15 aprile alle ore 21:00 con la proiezione del
documentario Gian Paolo Barbieri. L’uomo e la bellezza, vincitore dell’Audience Award
al Biografilm festival. Il film racconta la sua vita sin dagli esordi della sua carriera,
passando per Roma, tra gli studi di Cinecittà, fino a Parigi. Barbieri è stato un’icona
culturale che ha calcato gli anni che vanno dai 70 ai 90, tanto da essere celebrato oggi
come uno dei fotografi italiani maggiormente legati alla moda, al teatro e al cinema.Ospite d’eccezione lo stilista Giuseppe Zanotti amico del fotografo che ha più volte
collaborato con lui in diverse campagne fotografiche.

Da segnalare che grazie al sostegno di Romagna Iniziative viene data la possibilità a
tutti i giovani under 25, studenti, fotografi o appassionati di fotografia e cinema di entrare
gratuitamente alla rassegna cinematografica Frame che si tiene al multisala cinema
Eliseo di Cesena che intreccia cinema e fotografia attraverso proiezioni e incontri con
registi e protagonisti. È sufficiente inviare una mail a questo indirizzo
frame.rassegna@gmail.com indicando nome e cognome, data di nascita e serata alla
quale si vuole partecipare. La rassegna ha ottenuto anche il patrocinio culturale
dell’Ordine degli architetti di Forlì/ Cesena che attribuisce il riconoscimento di crediti
formativi professionali agli architetti che parteciperanno alla serate cinematografiche (1 cfp per ogni film).
L’ingresso alle proiezioni è fissato a 8,5 euro, ridotto 6,5 per informazioni 054721520 o
3480107848.

CINEMA ELISEO MULTISALA CESENA
VIALE CARDUCCI 7
47521 CESENA (FC)
INFO 0547/21520 – 3480107848
www.cinemaeliseo.it/
www.facebook.com/monogawa.backtogawa
IG monogawa_

Torna la rassegna CONTEMPORANEO, Teatro del tempo presente con sei spettacoli per ragionare sul nostro presente

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«Anche quest’anno l’Amministrazione Comunale di Medicina è orgogliosa di proporre ai propri cittadini e a chiunque vorrà partecipare una rassegna di teatro contemporaneo di altissima qualità – dichiara Enrico Caprara, presidente del Consiglio delegato alla Cultura – Si spazierà dai nuovi linguaggi portati in scena da Fabiana Iacozzilli nello spettacolo “La classe”; passando dalla scelta civile e tutta al femminile dello spettacolo “Lireta” con Paola Roscioli, per arrivare alla straordinaria regista Emma Dante, tra le più acclamate registe italiane di oggi, con lo spettacolo “Il tango delle capinere”. Infine seguiremo sempre con grande interesse la proposta di Mario Perrotta “La turnàta”. Inoltre, sarà l’occasione per apprezzare gli spettacoli finali dei due laboratori teatrali condotti in questi mesi dalla Compagnia di Mario Perrotta. Insomma, si tratta davvero di una rassegna da non perdere e da diffondere il più possibile!» – conclude.

«Per Medicina è importante continuare a investire sul teatro e sulla cultura. Per questo prosegue la collaborazione con la Compagnia teatrale di Mario Perrotta. Un’occasione in più per pensare ed emozionarsi insieme» – afferma il Sindaco di Medicina Matteo Montanari.

«Un’infilata di pali a testa bassa, sotto una linea che li accomuna tutti e si perde verso l’orizzonte. Ma uno di loro, all’improvviso, alza la testa, compie un gesto di ribellione pacata e conquista in un solo momento tutto lo spazio sopra quella linea, lo spazio del cielo.. E nel cielo c’è posto per tutti i pensieri possibili, quelli che ci rendono umani, esseri “pensanti” appunto, c’è posto per il confronto, per il dissenso, per le emozioni» – afferma Mario Perrotta -. «Ecco. Noi spettatori, uscendo da casa per recarci a teatro, siamo come quel palo: alziamo la testa. E pensiamo. Ci emozioniamo. Facciamo del bene a noi stessi. Cerchiamo di capire il mondo in cui viviamo. E non ci accontentiamo della routine, cerchiamo qualcosa di speciale. Ed è con questi pensieri in testa che, insieme alla mia compagnia, ho composto anche questa seconda edizione di Contemporaneo. Ed è per questo che abbiamo alzato il tiro aumentando a sei gli appuntamenti esaltanti e imperdibili, dedicati al territorio in cui nasce il lavoro della nostra compagnia. Vi aspettiamo in teatro.»

Primo appuntamento di apertura il 6 aprile con La classe di Fabiana Iacozzilli, spettacolo pluripremiato (Premio Ubu, Premio della Critica, In-box), è una macchina scenica perfettamente costruita, tra puppets, performer e voci di adulti, che fa rivivere i ricordi di una classe elementare di 40 anni fa: la maestra, i compagni, le speranze e i timori di allora, e le conseguenze di adesso.
Emma Dante, tra le più acclamate e premiate registe in Italia e all’estero, firma la regia de Il tango delle capinere, in scena il 19 aprile. Una storia grottesca dal sapore marcatamente romantico, che ripercorre a ritroso la vita amorosa di una coppia di anziani, in un intreccio senza respiro, un impasto forsennato di musica ed esuberante vitalità dei corpi.
Lireta – a chi viene dal mare porta in scena il 3 maggio la vita intima e rocambolesca di una donna albanese che sogna nient’altro che l’Italia. Tratto dal diario di Lireta Katiaj (Terre di mezzo Editore), è una storia potente, vera, per un’interpretazione magistrale di Paola Roscioli (finalista ai Premi Ubu come Miglior Attrice per questo lavoro) tra parole, musica e bruciante attualità.
Mario Perrotta sarà protagonista de La turnàta (scritto da Nicola Bonazzi e Mario Perrotta), secondo capitolo del Progetto Cìncali dedicato all’emigrazione italiana nel secondo dopoguerra di cui il primo dedicato alle miniere del Belgio è stato presentato nella prima edizione di Contemporaneo. Con questo secondo atto siamo nel 1969. Una macchina, tre adulti, un bambino clandestino e un nonno morto. Il viaggio di una famiglia di emigranti italiani da Zurigo al Salento, la loro “turnàta” definitiva al paese.
Chiudono la rassegna gli esiti spettacolari dei laboratori teatrali per adulti “Poi la sera faccio teatro” guidati da Lorenzo Ansaloni e Alessandro Migliucci. Il 25 maggio gli allievi del primo anno saranno protagonisti di Così è Shakespeare… se vi pare: una compagnia di attori mirabolanti impegnata nella rivisitazione dell’intera opera di William Shakespeare, con risultati a dir poco esilaranti; Comparse è il titolo dell’esito degli allievi del secondo anno, in scena l’1 giugno: le comparse di uno spettacolo si ribellano alla propria condizione di marginalità, chiudono a chiave in camerino i protagonisti dello spettacolo e prendono il potere. Uno spettacolo allo stesso tempo comico e profondo.

TEATRO SALA DEL SUFFRAGIO

Via Libertà 60 – Medicina (BO)
Inizio spettacoli: ore 21.00
Apertura biglietteria: ore 18.00
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI
Dal lunedì al venerdì ore 10.00 – 18.00
Telefono, WhatsApp e SMS: 353 4469702
Email: info@marioperrotta.it
Programma completo: www.marioperrotta.it
BIGLIETTI E ABBONAMENTI
Intero € 10 – Ridotto € 7 – Under 18 € 1
Gruppi minimo 5 persone (biglietto €7)
Ingresso omaggio per persone con disabilità
Abbonamenti: € 36 per 6 spettacoli
Biglietti disponibili su www.vivaticket.com, in teatro e nei punti vendita Vivaticket

“Una noche con Sergio Bernal” a Imola la star del flamenco e del balletto classico

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© Malcolm Levinkind

La grande danza arriva al Teatro Ebe Stignani di Imola, martedì 26 marzo ore 21.00, con “Una noche con Sergio Bernal”, affascinante spettacolo ispirato alla cultura iberica e allo spirito gitano tra vertiginosi assoli e raffinati pas de deux e pas de trois, con la grande Etoile della danza internazionale Sergio Bernal e la direzione artistica di Ricardo Cue. L’appuntamento fa parte di ERF#StignaniMusica 2023/24, ottava edizione della stagione musicale organizzata da Emilia Romagna Festival per la Città di Imola, che segna una forte apertura verso la danza internazionale.

La carismatica star del flamenco, protagonista assoluto del balletto classico e del classico spagnolo, sarà sul palco insieme ai ballerini Cristina Cazorla e José Manuel Benitez, la chitarra di Dani Jurado, la voce del cantaor Paz de Manuel e le percussioni di Javier Valdunciel.

In programma coreografie originali come l’assolo Il cigno (coreografia di Ricardo Cue) in cui un quasi “desnudo” Bernal danza sulle celebri note di Camille Saint-Saëns, oppure El ultimo encuentro sulle note di Hable con ella di Alberto Iglesias, dalla colonna sonora dell’omonimo film di Pedro Almodóvar: danzato da Bernal con Cristina Cazorla, questo balletto – sempre di Cue – narra di due amanti assomiglianti a Fred Astaire e Ginger Rogers che, con movenze iberiche, danzano insieme un’ultima volta prima di lasciarsi per sempre. Spicca poi un’inedita versione del Bolero di Maurice Ravel e il celebre Zapateado creato da Antonio Ruiz Soler sulla musica di Pablo de Sarasate. Nel complesso lo spettacolo rappresenta un visionario racconto per quadri in cui si fondono la tradizione spagnola, l’eleganza della danza classica e il fuoco e la passione del flamenco, espressione e simbolo della cultura gitana.

Considerato il Re del flamenco, già primo ballerino del Balletto Nazionale di Spagna, Sergio Bernal si esibisce nei più importanti gala di danza di tutto il mondo, da New York a Londra, da Mosca a Dubai, da Madrid a Roma, grazie anche alla duplice cifra della sua danza che sposa la forza della danza tradizionale spagnola con la luminosità del balletto classico. Nato a Madrid nel 1990, ha iniziato la sua formazione al Real Conservatorio de Madrid “Mariemma” nel 2002. Sin da giovanissimo, danza con numerose compagnie diventando primo ballerino della Compañía de Rafael Aguilar nel 2008. Collabora regolarmente con artisti di spicco come Aída Gomez e Carlos Saura e ha un repertorio ricco di lavori di celebri coreografi spagnoli. Nel 2012 entra nel Ballet Nacional de España e nel 2019 fonda la Sergio Bernal Dance Company. Apprezzatissimo da critica e pubblico, nel 2020 anche lo stilista Roberto Capucci ha voluto creare per lui un costume, ispirato ai toreador di Spagna. E tanto è intenso il suo carisma che Bernal ha persino ispirato il profumo “Sergio” della creatrice di fragranze, Laura Bosetti Tonatto.

 

MUSICA A 1 EURO

Parte integrante della stagione invernale al Teatro Stignani di Imola è il progetto Educational “Musica a 1 Euro” a coronamento della stagione ERF#StignaniMusica 2023/24, progetto a cui Emilia Romagna Festival tiene molto e che tanta partecipazione ha avuto nelle passate stagioni. Rimarrà immutata per tutti i ragazzi delle scuole imolesi fino a 19 anni la possibilità di accedere a tutti gli spettacoli con un biglietto dal costo simbolico di 1 euro.

La proposta prevede inoltre incontri – concerto e prove aperte in cui i protagonisti dei concerti serali incontrano, parlano, spiegano e interagiscono con i ragazzi. Gli incontri si arricchiranno della presenza di relatori con competenze musicali e didattiche, che stimoleranno gli studenti ad ascoltare, toccare, e vivere la musica, facilitando anche l’interazione con gli artisti.

L’ottava edizione di ERF#StignaniMusica, è realizzata da Emilia Romagna Festival in collaborazione con il Comune di Imola e con il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Emilia Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio di Imola, Turkish Airlines, Banca di Imola, CLAI, Curti Costruzioni Meccaniche, Sfera, SACMI, Alleanza delle Cooperative, BCC Ravennate, forlivese e imolese, AutoSICA.

 

PROGRAMMA

ORGÍA

Coreografia: Sergio Bernal

Musica: Joaquín Turina

Sergio Bernal – Cristina Cazorla – José Manuel Benitez

 

FARRUCA

-El sombrero de tres picos-

Coreografia: Antonio Ruiz Soler

Musica: Manuel de Falla

Sergio Bernal

 

ORACIÓN POR LA MUERTE DE UN TORERO

Coreografia: Ricardo Cue

Musica: Salvador Bacarisse

Cristina Cazorla

 

OBERTURA

Coreografia: Sergio Bernal

Musica: Coetus

Sergio Bernal

 

RACHEO

Coreografia: Sergio Bernal – José Manuel Benítez

Musica: Raúl Dominguez

Sergio Bernal – José Manuel Benitez

 

SIEMPRE LORCA

Musica: Daniel Jurado

Chitarra: Daniel Jurado

Cantaor: Al Blanco

Percussioni: Javier Valdunciel

 

EL ÚLTIMO ENCUENTRO

Coreografia: Ricardo Cue

Musica: Alberto Iglesias

Cristina Cazorla – Sergio Bernal

 

ZAPATEADO DE SARASATE

Coreografia: Antonio Ruiz Soler

Musica: Pablo Sarasate

José Manuel Benitez

 

SOLEA X BULERIAS

Coreografia: José Manuel Álvarez

Musica: Daniel Jurado

Chitarra: Daniel Jurado

Cantaor: Al Blanco

Percussioni: Javier Valdunciel

Sergio Bernal

 

IL CIGNO

Coreografia: Ricardo Cue

Musica: Camile Saint-Saens

Sergio Bernal

 

BOLERO

Coreografia: Sergio Bernal

Musica: Maurice Ravel

Sergio Bernal – Cristina Cazorla – José Manuel Benitez

 

INFO BIGLIETTI & ABBONAMENTI

https://www.emiliaromagnafestival.it/info-abbonamenti-biglietti-erfstignanimusica/

Per acquistare su Vivaticket:

https://www.vivaticket.com/it/ticket/una-noche-con-sergio-bernal/219059

 

Led Zeppelin “THE SONG REMAINS THE SAME”: al cinema solo il 25, 26, 27 marzo

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Arriva per la prima volta nelle sale italiane, solo il 25, 26, 27 marzo come evento speciale, “LED ZEPPELIN: THE SONG REMAINS THE SAME” il rivoluzionario e ipnotico film-concerto che raccoglie le riprese delle elettrizzanti esibizioni dei Led Zeppelin al Madison Square Garden di New York nel 1973.

Quella al Madison Square Garden era la tappa finale del loro tour negli States che aveva toccato più di 30 città, battendo i record di affluenza di pubblico precedentemente detenuti dai Beatles. Fecero tre concerti di seguito, tutti sold out, il 27, 28 e 29 luglio 1973, portando sul palco brani leggendari come “Rock and Roll”, “Black Dog”, “Stairway To Heaven”, “Heartbraker”, “Whole Lotta Love” e molti altri, che rivivono con tutta la loro potenza in questo imperdibile film-concerto.

LED ZEPPELIN: THE SONG REMAINS THE SAME è un viaggio visionario, un appuntamento al cinema irrinunciabile per tutti i fan dei Led Zeppelin ma anche per coloro che vogliono conoscere più da vicino la band che ha lasciato segni indelebili nella storia del rock’n’roll.

Il film-concerto era stato pensato, infatti, appositamente per il cinema dagli stessi membri della band. Alle immagini dei tre live, dalla potenza della loro performance sul palco ai racconti nel backstage, si fondono sequenze video realizzate appositamente, che ripercorrono le “allucinazioni private” di Jimmy Page, Robert Plant, John Paul Jones e John Bonham.

La rimasterizzazione della colonna sonora è stata supervisionata personalmente dai membri della band, dando vita a un film in cui si rivela, visivamente e musicalmente, la stessa essenza della più grande e influente rock band del mondo.

Diretto da Peter Clifton e da Joe Massot, LED ZEPPELIN: THE SONG REMAINS THE SAME è distribuito nelle sale italiane in esclusiva da Nexo Digital in collaborazione con Warner Music Italy e coi media partner Radio Capital e MYmovies..it.

Al nuovo trailer di LED ZEPPELIN: THE SONG REMAINS THE SAME hanno prestato le proprie voci Luca De Gennaro e Mixo, due iconici nomi della radiofonia italiana che tutti i giorni su Radio Capital conducono Capital Records.

L’elenco completo delle sale è disponibile su nexodigital.it, sono aperte le prevendite

 

Smarrirsi. Rosso | ATTO di sopravvivenza, una performance di Danilo Smedile

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Uscire dai canoni riconosciuti e accettati dalla società, intenzionalmente o meno, può incidere fortemente sull’interiorità e la vita di una persona: il fatto stesso che “diversità” sia ancora un’etichetta da affibbiare a chi non corrisponde alle idee della maggioranza, dimostra quanto essa sia un fattore discriminante, invece di essere una caratteristica da valorizzare e accogliere. 

È in questa cornice tematica che si inserisce Rosso | ATTO di sopravvivenza, terzo lavoro del danzatore e autore (1996), in anteprima sabato 23 marzo alle ore 21.00 nell’ambito di Rumore, la Stagione 2024 di Teatro Ridotto – Casa delle Culture e dei Teatri, spazio di creazione nella periferia bolognese, fondato dal regista Renzo Filippetti e ora diretto dall’attrice e pedagoga Lina Della Rocca. Un calendario che quest’anno accoglie un maggior numero di appuntamenti di danza «non solo perché nelle programmazioni spesso non trova spazio – racconta Antonella De Francesco, attrice e responsabile delle attività per l’infanzia di Teatro Ridotto – ma anche perché si tratta di un linguaggio che si sta sempre più rinnovando; un  aspetto in linea con la nostra attenzione rivolta alle nuove proposte emergenti, di cui ospitiamo debutti e anteprime, come in questo caso».

Quella di Smedile è un’indagine fisica sulla complessa condizione interiore, tra oppressione e smarrimento, provocata dal peso dei giudizi e delle categorie imposte. L’ispirazione proviene Rosso Malpelo, il noto romanzo di Giovanni Verga.

«Più che al testo – spiega l’artista – mi sono rapportato al suo protagonista, additato ed etichettato per un fattore fisico ed estetico, ovvero per i suoi capelli rossi. Mi sono quindi concentrato su come la sua vita e le sue relazioni subissero l’influenza di questa considerazione sociale. In quel periodo ho provato una certa empatia con Rosso Malpelo, quasi mi ci rispecchiavo, ritrovandomi in un momento molto simile. Questa affinità è diventata la chiave per raccontare il peso dei giudizi su una persona e per ragionare attorno al tema dei canoni per metterli in discussione»

Rosso / Genesi 

«Sono partito da un’immagine, ovvero quella della cava in cui Rosso Malpelo alla fine del romanzo si perde: questo luogo-simbolo è diventato per me metafora dello spazio oscuro interiore in cui risiede il proprio e/o l’altrui giudizio. Nel testo Malpelo si perde nei cunicoli della cava, perciò ho iniziato a immaginare le caratteristiche di quel luogo. Il lavoro ha quindi preso avvio dal senso di smarrimento in un luogo sconosciuto e oscuro in cui non ci sei finito per volontà, ma per una forza non determinata da te, per ricercare una chiave per un’emersione»

«Nel processo di creazione, nella prima fase del lavoro avvenuta all’aperto in uno spazio urbano, queste sensazioni si sono trasformate visivamente in un labirinto di sabbia, metafora dell’opinione negativa contro cui ci si scontra ossessivamente per liberarsi. Tale ostinazione che in scena si è tradotta in loop fisici, che sono poi le situazioni scomode della vita, i disagi interiori in cui spesso ci si incaglia». 

Rosso / Sviluppi

«Lo spettacolo a Teatro Ridotto è la seconda fase del progetto e si presenta in una forma di 40 minuti, con proiezioni video e un lavoro sulla luce. Incarnando Rosso Malpelo porto con me il ricordo della sofferenza di smarrimento, per arrivare a un suo rilascio fino a un sollievo. La performance non ha un arco narrativo, ma lo sviluppo dell’azione avviene a livello di dinamicità: ho lavorato sul passare da una situazione condensata a un suo rilascio, dalla pesantezza alla leggerezza. Il processo di ricerca ha preso avvio durante la residenza a InCastro Festival, in cui ho dato attenzione al luogo e all’adattamento in site-specific. Poi, dopo le varie residenze (presso L’Arboreto – Teatro Dimora e Vera Stasi – Periferie Artistiche nell’ambito di Nuove Traiettorie – Network Anticorpi XL), ho approfondito l’aspetto legato alle immagini attraverso lo studio e la ricerca sul video, da cui è nato il progetto Indagine sull’identità. A Tuscania è arrivato inoltre il confronto con l’elemento della luce, che è diventato un altro corpo in scena, insieme a me e alla componente video. Quest’ultima nello specifico è stata sperimentata durante la presentazione del corso I corpi e le voci della danza alla Casa della Cultura Italo Calvino, ora in anteprima proprio a Teatro Ridotto.

«La massima aspirazione per questo progetto è poterlo allestire in una cava, mi immagino con delle vecchie TV accatastate, una sorta di discarica, ma con l’idea di riciclo: come una persona reclusa o emarginata può uscire da quel confinamento, così un oggetto può tornare forse in vita».

Rosso / Libertà e Confini

«Dal mio background formativo sull’Authentic Movement, quando creo cerco di non creare sovrastrutture a priori, ma di avvicinarmi a ciò che voglio trasmettere affidandomi al corpo e al suo ascolto. Solo in un secondo momento vado a definire maggiormente, in modo tale che il corpo abbia dei confini dentro i quali muoversi. In Rosso alcune parti sono improvvisate, altre invece sono strutturate coreograficamente. Tuttavia anche in quel caso il corpo rientra in una dinamica ma la forma effettiva è sempre mutevole, in base alle sensazioni e a tutto quello che si smuove in quel momento, cercando di integrare ogni cosa. Quando performo in urbano, c’è inoltre molto imprevisto, dal suono delle campane, alla gente che passa. Da questo traggo stimolo, facendo rientrare tutto nell’azione e nell’ambiente scenico: ogni imprevisto fisico, della musica, della luce e del contesto, è integrato e rielaborato, tanto da andare ad alimentare e arricchire la composizione ogni volta in modo diverso». 

Rosso / Il pubblico

«Nelle performance all’aperto, la mia idea è che lo spettatore possa già trovarmi in un dato ambiente. Purtroppo non è facile controllare dove si posizionerà il pubblico, spesso quel che si viene a creare è una sorta di semicerchio attorno all’azione scenica. In teatro vorrei sdoganare la frontalità, ma è molto difficile, e ora ci sto provando attraverso l’introduzione dell’elemento del televisore. Con il pubblico cerco sempre di creare un ambiente in cui si percepisca una tensione e uno smarrimento anche nelle persone stesse, cerco di entrare in contatto visivo con loro senza forzare nulla, affinché ci sia una sorta di scambio di sguardi e di energie». 

Chi è Danilo Smedile

«Sono un artista freelance, nato a Messina, dove mi sono inizialmente formato, e ora ho base a Parma. Finite le superiori ho avuto modo di lavorare a un progetto con Micha Van Hoecke, al Teatro Vittorio Emanuele di Messina e subito dopo  ho iniziato la formazione al MoDem della Compagnia Zappalà Danza. Ho partecipato alla Biennale College a Venezia nel 2017, con un focus su Forsythe con cinque danzatori della compagnia. Durante questa Masterclass ci siamo concentrati sul corpo   attraverso pratiche, tra le altre, di Authentic Movement guidate da Judith Koltai, mentre con il coreografo canadese Benoît Lachambre abbiamo realizzato due creazioni, sempre in Biennale. Loris Petrillo è stato un altro mio formatore e poi ho lavorato con compagnie e artisti, tra cui: Fabrizio Favale, Monica Casadei di Artemis Danza, Francesca Selva, Salvatore Romania, la Compagnia XL Dance Company, Giuseppe Muscarello. Nel 2020 ho iniziato progetti personali, creando all’interno di un festival un primo lavoro, Incontro, che poi ha debuttato a Parma in una rassegna organizzata da Artemis Danza. Il primo passo definito è stato Rosso, iniziato nel 2022 e da lì ho continuato a lavorare con altre compagnie e ho seguito corsi con Ater Balletto (percorso Next Generation Choreographers – Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto), I corpi e le voci della danza di Cronopios, L’arboreto – Teatro Dimora e Cantieri Danza). Nel mentre ho avviato una collaborazione con la compagnia di danza verticale Il Posto di Wanda Moretti a Venezia. 

La versione di Rosso dedicata agli spazi urbani è stata selezionata per la Vetrina della giovane danza d’autore 2023, del Network Anticorpi XL. Rosso | ATTO di sopravvivenza è finalista del Premio Theodor Rawyler 2023».

Pazzi di Jazz: il programma

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L’undicesima edizione dell’iniziativa didattica e musicale Pazzi di Jazz, il cui svolgimento è previsto tra marzo e maggio 2024, prosegue sulla scia delle felici esperienze passate, mantenendone parole d’ordine e principi ispiratori: portare il jazz dentro le scuole, avvicinando le giovanissime generazioni a questa fondamentale forma d’arte e coinvolgendole in incontri e laboratori condotti da grandi artisti. Alcuni di questi fanno parte del cast sin dalle prime edizioni: il celebre compositore e arrangiatore Tommaso Vittorini, il noto critico, docente e musicologo Francesco Martinelli, il giovane e pluripremiato rapper-beatboxer italiano Alien Dee saranno affiancati dal sassofonista e clarinettista di fama internazionale Mauro Negri e dal carismatico trombonista, arrangiatore e compositore Mauro Ottolini.

Migliaia di studenti, ma anche le loro famiglie, saranno coinvolti in un’attività che coniuga valori e ideali culturali, attenzione per il sociale, didattica e formazione, sia teorica che pratica.

Primo rilevante appuntamento del percorso didattico è la lezione-concerto per le varie scuole che si tiene il 27 marzo al Teatro Alighieri. In questa occasione lo studioso Francesco Martinelli e il sassofonista-clarinettista Mauro Negri sono accompagnati come ormai da tradizione dal pianista Emiliano Pintori, mentre una novità è la partecipazione di Silvia Donati alla voce.

Incentrata sulla figura di Harry Belafonte, focus dei contenuti musicali di Pazzi di Jazz 2024, la lezione-concerto è un viaggio nella musica e nella poetica di questo celebre artista. L’appuntamento sarà registrato con più telecamere al fine di realizzare un video didattico che verrà fatto circolare in tutte le scuole del ravennate. I ragazzi vengono così condotti nell’affascinante mondo del jazz, seguendo percorsi narrativi fatti di racconti, aneddoti, curiosità, filmati storici e preziosi temi musicali.

Il percorso didattico sfocia il 13 maggio nel concerto-festa finale presso il Teatro Alighieri, inserito nel calendario 2024 dello storico festival “Ravenna Jazz” e dedicato al suo fondatore, Carlo Bubani. Sotto la direzione di Tommaso Vittorini, gli artisti-maestri Mauro Negri, Mauro Ottolini e Alien Dee sono special guests dello spettacolo conclusivo di Pazzi di Jazz, esibendosi assieme ai propri giovanissimi allievi.

Il concerto finale, intitolato “Banana Boat”, è quest’anno incentrato sulla figura del celebre Harry Belafonte. Nato a New York nel 1927 (con origini giamaicane), Belafonte è noto come il “re del calypso” per l’enorme popolarità che grazie a lui la musica caraibica raggiunse negli Stati Uniti negli anni Cinquanta. Belafonte è stato non solo cantante di enorme successo ma anche attore sotto la guida di importanti registi (Otto Preminger, Robert Rossen, Robert Wise, Sidney Poitier, Robert Altman, Spike Lee…). Ma soprattutto è stato uno degli artisti più impegnati nelle cause legate ai diritti umani e in particolare ai diritti dei neri americani (ha partecipato anche al supergruppo USA for Africa, che nel 1985 incise We Are the World sotto l’egida produttiva di Quincy Jones per sostenere la popolazione dell’Etiopia). Banana Boat Song (un brano tradizionale giamaicano) è stato il suo primo grande hit, incluso nell’album Calypso (1956): da allora la sua carriera discografica è continuata con inarrestabile successo per tutti gli anni Sessanta e Settanta. È scomparso nel 2023 all’età di 96 anni.

Gli artisti coinvolti in Pazzi di Jazz si suddividono i numerosi impegni didattici. Tommaso Vittorini, celebre compositore rientrato in Italia dopo molti anni vissuti a New York, arrangia brani famosi e trascinanti del repertorio di Belafonte per l’imponente organico del concerto finale, composto dai ragazzi dell’Orchestra dei Giovani & Don Minzoni e del Coro Swing Kids & Teen Voices, che riuniranno studenti provenienti da vari istituti. Con gli allievi che si esibiscono all’Alighieri, Vittorini terrà varie prove tra marzo e maggio.

Intense e molteplici sono le attività di laboratorio: Mauro Ottolini si occupa dei cori, preparandoli allo spettacolo di chiusura su alcuni brani di Belafonte, e curerà inoltre vari laboratori all’interno delle scuole. Gli insegnamenti di Ottolini saranno portati avanti nel corso dei mesi sempre con il supporto di Catia Gori (responsabile della direzione cori e curatrice dei rapporti con le scuole), così come Franco Emaldi seguirà l’Orchestra dei Giovani & Don Minzoni dopo il lavoro di avvio a opera di Vittorini.

Il giovane Alien Dee, pioniere del beatboxing, tecnica vocale di cui è tra i principali esponenti a livello internazionale, molto legato all’estetica jazz per scelta di sonorità e pratica dell’improvvisazione, si occupa dei laboratori vocali tenendo lezioni e incontri nelle diverse scuole, per poi esibirsi con le varie compagini orchestrali e corali sul palcoscenico del Teatro Alighieri per il gran finale.

Il progetto Pazzi di Jazz 2024 è organizzato da Jazz Network con il sostegno del Comune di Ravenna e con il patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna. Pazzi di Jazz è inserito nel Piano Arricchimento Formativo di Territorio del Comune di Ravenna.

 

Programma

Incontri/prove con Tommaso Vittorini

su arrangiamenti originali di standard jazz dal repertorio di Harry Belafonte

Prove con l’Orchestra dei Giovani & Don Minzoni (assistente alla direzione: Franco Emaldi)

e il Coro Swing Kids & Teen Voices delle scuole primarie e superiori (direzione: Catia Gori)

  • varie prove durante la primavera prova generale e concerto 13 maggio

Lezione-concerto con Francesco Martinelli, Mauro Negri, Emiliano Pintori & Silvia Donati

“Harry Belafonte, il re del calypso”

(l’incontro sarà anche registrato per realizzazione video)

Francesco Martinelli – relatore; Mauro Negri – sax alto, clarinetto;

Emiliano Pintori – pianoforte; Silvia Donati – voce

  • mercoledì 27 marzo (ore 10-12) Teatro Alighieri

Laboratori/prove con Mauro Ottolini

  • venerdì 12 aprile, sabato 13 aprile
  • prova generale e concerto 13 maggio

Laboratori/prove con Alien Dee

  • lunedì 8 aprile, martedì 9 aprile, mercoledì 10 aprile
  • lunedì 15 aprile, martedì 16 aprile, mercoledì 17 aprile
  • prova generale e concerto 13 maggio

Lunedì 13 maggio

Ravenna, Teatro Alighieri, ore 21:00

“Ravenna Jazz”

 “Pazzi di Jazz” Young Project

ORCHESTRA DEI GIOVANI & DON MINZONI,

CORO SWING KIDS & TEEN VOICES

diretti da TOMMASO VITTORINI

special guests

MAURO NEGRI – sax alto e clarinetto, MAURO OTTOLINI – trombone

& ALIEN DEE – beatbox

 “Banana Boat”

Omaggio a Harry Belafonte

Serata finale del progetto “Pazzi di Jazz” dedicata a Carlo Bubani

Con il sostegno del Comune di Ravenna

Con il Patrocinio dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Emilia-Romagna

produzione originale – ingresso libero

Let’s Jazz

 

Informazioni

Jazz Network ETS, Via Faentina 121/D, 48124 Ravenna, tel. 0544 405666,

mail: info@jazznetwork.it

web: www.pazzidijazz.itwww.jazznetwork.itwww.crossroads-it.org