Rolling Stones, amore grande più di una Cadillac!

Se avete amato Stripped (1995) state certi che amerete anche Totally Stripped, eccellente boxset di 1 CD e 4 DVD che di quella metà anni Novanta immortale “la più grande rock and roll band del mondo” in gran forma. In repertorio perle poco inflazionate come Far Away Eyes e Rip This Joint oppure una Miss You completamente riarrangiata, per esempio. La recensione.

Sly And The Family Stone, ballare la musica!

Eccezionale documento storico in quattro CD che certifica la grandezza di un gruppo unico e irripetibile – Sylvester Stewart e la sua macchina da guerra musicale nel 1968 come non li avevamo mai sentiti prima…

Mimmo Locasciulli e il futuro che sembra lì ma non arriva mai

Il cantautore abruzzese si autocelebra con Piccoli cambiamenti: venti brani del suo ultra decennale repertorio incisi ex novo e con qui e là ospiti di nome come Luciano Ligabue, Francesco De Gregori, Alessandro Haber, Gigliola Cinquetti, Enrico Ruggeri e diversi altri. La recensione.

Paul Simon, ninne-nanne per insonni

L’artista newyorchese torna alla ribalta con Stranger To Stranger, disco molto interessante che lo riunisce allo storico produttore Roy Halee e che in tre brani vede la partecipazione del produttore e DJ italiano Clap! Clap! aka Digi G'Alessio. E nella versione deluxe compare Dion. La recensione.

Gianluca Mondo: storie di petali, visioni e blues

Petali è uno di quei dischi che non ti spetti – un lavoro di un artista senza i cliché tipici di molta musica italiana contemporanea, dove la ricerca poetica ed espressiva è davvero di gran livello e merita più che una chance di ascolto.

Il Texas secondo Nick Cave & Warren Ellis

Il duo parallelo ai Bad Seeds si ripresenta con una nuova colonna sonora che conferma quanto di buono fatto finora: Hell Or High Water anticipa l’uscita italiana dell’omonimo film di David Mackenzie con protagonista Jeff Bridges. Oltre ai loro brani, anche classici di Townes Van Zandt, Waylon Jennings, Chris Stapleton e Ray Wylie Hubbard. La recensione.

Salvo Ruolo, cambiare i padroni (non è libertà)

Canciari patruni ‘un è l’bittà è la nuova opera dell’artista siciliano – trenta minuti di bel folk rivisitato dove i cliché del genere sono giocati con grande personalità. La recensione.

Billy Bob Thornton, l’uomo che non c’era

Il grande attore americano negli ultimi quindici anni si è dedicato molto seriamente alla musica – e Somewhere Down The Road è il nuovo album con i Boxmasters, ottavo tassello di una discografia tutta da gustare. La recensione.

Mick Harvey alla corte dell’uomo con la testa di cavolo

Eccellente terzo volume dedicato alle riletture in inglese dei capolavori di Serge Gainsbourg da parte del musicista australiano. L’ex Nick Cave & The Bad Seeds ed ex Crime And The City Solution cuce un lavoro dove le sue profonde doti di background tecnico e di filologia musicale sono esaltate al meglio. La recensione.

Iggy Pop, assalto alla Royal Albert Hall

Post Pop Depression-Live At The Royal Albert Hall è la registrazione nonché ripresa video fedele del concerto fuoco e fiamme tenuto nel famoso teatro londinese la scorsa primavera: la band che accompagna l’ex Stooges guidata da Josh Homme (Queens Of The Stone Age) è davvero di prim’ordine. La recensione.

Random, ode al nuovo “minimalismo cantautoral-pop” del Duo Bucolico

La vita trascorsa a bordo di un furgone, vagando freneticamente qua e là, come la pallina di un flipper, su e giù per i...

Richard Thompson, con pochissimo Wilco!

Il grande autore e chitarrista torna con l’album Still prodotto da Jeff Tweedy – un disco fra luci e ombre che lascia diversi dubbi sull’inedita accoppiata. In ogni caso, grande attesa per l’arrivo dell’artista con il suo Electric Trio per due concerti italiani: il 3 Ottobre a Treviglio (BG) e il 4 a Roma.

Bruce Hornsby e la bianca musica cosmica americana

Il musicista del Virginia, sempre accompagnato dai fidi Noisemakers, torna sulla scena con Rehab Reunion: il disco che più di tutti lo avvicina alla sua esperienza con i Grateful Dead. Ospiti Justin Vernon (Bon Iver) e Mavis Staples. La recensione.

Nick Cave & The Bad Seeds, 40 minuti di dolore

Forse il disco più atteso del 2016, Skeleton Tree è il tormentato ritorno del gruppo guidato dall’artista australiano. Ruolo prominente di Warren Ellis e partecipazione straordinaria del soprano danese Else Torp. La recensione.

John Trudell, il fumo che segue il fuoco

L’artista Santee Sioux appena scomparso con Wazi’s Dream consegna l’ultimo lavoro di una carriera ultra-trentennale a dir poco epica. La malattia che lo ha divorato non gli ha impedito di agire fino all’ultimo, o quasi. Accanto a lui i fidi Bad Dog guidati da Mark Shark. La recensione.

Peppe Barra, sona rilorgio

Nuovo, imperdibile disco dal vivo per il grande “cantattore” procidano: …E cammina cammina è pura grazia dell’arte del performing, che indistintamente cita Enzo Gragnaniello, Bob Marley, Pino Daniele, Ferdinando Russo e Renato Carosone. La recensione di uno dei dischi italiani più belli del 2016.

Le preghiere natalizie di Neil Diamond

Sorprendente disco dedicato ai temi delle feste del grande cantautore newyorchese: Acoustic Christmas, prodotto da Don Was e Jacknife Lee, sancisce la sua rinascita artistica degli anni Duemila. La recensione.

David Bowie, giovane americano

Esce The Gouster, disco inedito del 1974 dell’artista scomparso quest’anno: per il momento lo si trova solo nel monumentale box set Who Can I Be Now? (1974-1976). Sono le prove generali di Young Americans (1975), magnifico disco di plastic soul che conquistò definitivamente anche il pubblico d’Oltreoceano. La recensione.

Il vento cattivo di Tony Joe White

Eccellente ritorno del Maestro di Oak Grove, Louisiana: Rain Crow è l’ennesimo disco da non perdere di un artista unico e irripetibile. Uno fra i brani è scritto con l’attore-regista-musicista Billy Bob Thornton. La recensione di uno degli album più belli del 2016.

Van Morrison, niente di nuovo ma niente di male

Il nuovo album del Cowboy di Belfast mostra un artista in vena ritrovata: Keep Me Singing ha almeno due brani davvero eccellenti mentre il resto è su un buon standard di qualità, con il pregio che tutto sembra più curato che nel recente passato. La recensione.