Questa storia è accaduta nel paese dei Noncontenti, in un’epoca in cui la luna non esisteva ancora. La notte era sempre buia e gli abitanti non erano mai contenti. Rosaluna è diversa da tutti gli altri. I Noncontenti non la vogliono lì. Lei è ingombrante. Disturba e per questo viene allontanata. Ma Rosaluna si fa e si disfa. E resta quello che è. E fa quello che ama, sempre. Canta. Canta e canta. Ma le sue note che nessuno vuole, sono come miele per i lupi. E allora i lupi arrivano, tanti. Tutti! Aiuto! Dieci, nove, otto, … zero! Una catapultata, spazza via tutto.
E in questo andare via, tutto diventa lontano. Ma alla fine Rosaluna brilla, in un mondo nuovo, in un modo nuovo. Come luna. A volte si fa piccola, a volte grande. A volte è un grido, a volte un sussurro. A volte è silenzio puro. Ma ad aspettarla ci sono sempre loro, con le orecchie appuntite e il muso all’insù. Uno spettacolo quasi senza parole, che attraverso i corpi degli attori e i pupazzi mossi a vista, stimolerà l’immaginario dei piccolissimi esplorando i temi della cura, del coraggio, ma anche della diffidenza e della paura.