Teodoro Bonci del Bene e la sua Russia in scena Cervia e a Faenza

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Teodoro Bonci Del Bene autore, regista e traduttore, laureato presso la Moscow Theatre Art School, è fra i principali divulgatori del teatro russo odierno, attraverso la traduzione e messa in scena di alcune pièce teatrali. Come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la Russia è il suo ultimo lavoro che andrà in scena mercoledì 26 aprile alle ore 21 al Teatro Comunale Walter Chiari di Cervia. Lo spettacolo replica giovedì 27 aprile alle ore 21 alla Casa del Teatro di Faenza. In questa pièce si avvale della collaborazione di Francesca Gabucci attrice, performer regista e drammaturga già impegnata da diversi anni sulla scena teatrale italiana.

Lo spettacolo è stato concepito già prima dello scoppiare della guerra, e presentato sotto forma di studio il 23 febbraio 2022, il giorno prima dell’invasione in Ucraina. In scena c’è un grande foglio di carta. Su questo foglio compaiono immagini e video, fra cui un album di fotografie scattate in Russia intorno al 2004. Quando si parla di Russia è difficile credere a quello che si vede. Teodoro parte da un elenco di artisti che non possono tornare a casa, e arriva al racconto dei cinque anni che ha vissuto in Russia, documentandolo con delle immagini che ha scattato a Mosca. Questo racconto viene arricchito dalla lettura di alcuni brani: una poesia di Aleksandr Pushkin, il frammento di un suo romanzo in cui racconta del suo bisnonno “il negro di Pietro il Grande”, una poesia di Ivan Vyrypaev, alcuni sketch di uno stand up comedian bielorusso, scappato a Mosca dalla repressione di Minsk e poi rifugiatosi a Kiev dopo l’inizio della guerra in Ucraina, qualche ore prima che il KGB venisse a cercarlo nel suo appartamento. Uno dei personaggi del racconto è uno youtuber, che vive in esilio a causa delle interviste che pubblica su internet.

Ma il vero protagonista di questa storia è il Giovane Artista che viene da un paese di provincia poverissimo dove in inverno fanno meno 40 gradi, dove non c’è lavoro e non c’è lo stato. Il giovane artista è riuscito a diventare un comico di successo. Si esprime come un teppista di provincia, denuncia le condizioni dei villaggi come quello in cui è nato, e prende in giro il presidente e il suo entourage. Il giovane artista sa che potrebbe essere colpito molto duramente dalle forze che reprimono la libertà di espressione, e rischia la vita ogni volta che sale sul palco

Questo succede perché non ci spiegano la differenza fra la paura e la fifa, differenza che è colossale. La paura infatti è un sentimento buono: ti spinge ad agire. La fifa invece ti dice di non fare niente.

La pièce è prodotta da Accademia Perduta/Romagna Teatri attiva già da tanti anni nel nostro territorio nel campo della diffusione drammaturgica.

Prevendite on line: www.vivaticket.it. Ingresso: 10 euro (intero); 5 euro (under29)

Info: 0544/975166 e www.accademiaperduta.it

Nasco a Cesena nel 1978, con la grande passione per la musica e un amore folle per Chet Baker. Lavoro da tanti anni, quasi troppi, come commercialista, districandomi fra imposte e dichiarazioni dei redditi. Mi appassiono fin da giovane alle arti e alle lingue, per poi scoprire la cultura sovietica e russa. Ora cerco di bilanciare il mio lato pragmatico con l’utopia dei miei sogni inespressi, affannandomi nel cercare un equilibrio. Nonostante questa mia doppia indole, credo che la vita debba essere concepita come la realizzazione dei propri desideri, per cui dopo una laurea al Dams ottenuta negli anni della mia senilità, sto realizzando un altro grande desiderio: quello di scrivere!