Ho visto una donna camminare dopo 25 anni che non camminava.
Stavo facendo servizio alle piscine. Era davanti a me.
Non ho pensato niente. Non ho pensato a un miracolo. Sono rimasta a guardare.
C’è un treno che parte da Roma alle sei di mattina e in 24 ore arriva a Lourdes. Il treno bianco. Per chi sale sono due le possibilità, chi va a chiedere la grazia e chi invece assiste. C’è chi parte per chiedere un miracolo e chi indossa una divisa. Dopo “Io non sono nessuno”, presentato a Santarcangelo nel 2021, Emilia Verginelli parte dal racconto di un’altra esperienza – per molti aspetti sorprendente – che ha segnato la sua vita: dai 18 ai 28 anni, ogni anno è andata a Lourdes come volontaria. Lourdes è un luogo concreto, uno spazio scandito da tempi e funzioni pianificate. Per due anni l’autrice ha raccolto testimonianze, interviste, voci tangibili da cui partire per un’osservazione clinica del fenomeno Lourdes. È una conversazione, una serie di dialoghi accaduti nel tempo, non in ordine cronologico ma è un ordine che passa dalla narrazione al ricordo, dal ricordo ad una riflessione per restare nel presente della rappresentazione scenica. Una ricerca al confine tra il se e l’altra persona. Nella frammentazione di uno spazio condiviso, dove non c’è centro né frontalità, si lascia a ognunə la scelta di quali domande porsi.
La cosa più assurda del miracolo è che non lo puoi dire.
Se è vero, è meglio che te lo tieni per te.
REPLICHE:
13 LUGLIO
Ore 18.30
Ore 20.00
Ore 21.30
14 LUGLIO
Ore 10.30
Ore 12.00
Ore 17.00
Ore 18.30
15 LUGLIO
Ore 10.30
Ore 12.00
Ore 17.00
Ore 18.30