Il regista greco Theodoros Terzopoulos, fra i grandi maestri della ricerca teatrale, si confronta con una delle opere più celebri del “teatro dell’assurdo”, la cui vicenda ruota attorno a un dialogo apparentemente sterile personaggi colti in una situazione sospesa. Un dramma che il regista definisce un «testo liminale che, oggi più di ogni altra epoca, può generare nuove idee per lo sviluppo del teatro».
Ambientata nel futuro, la scena presenta un mondo ferito, spingendo a chiedersi quali siano le condizioni minime per una vita che valga la pena di essere vissuta. Dirigendo un cast d’eccezione, Terzopoulos sottolinea come i personaggi siano in attesa della «rivelazione dell’indicibile, che non si rivela mai. Alcune domande, che riguardano la natura umana e il futuro, forse avranno risposte, la maggior parte però no. Forse alcune arriveranno dagli stessi spettatori.
REPLICHE