IL PIU’ BEL VIAGGIO NELLE TERRE DEI RASNA

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Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna_Cavallo alato di terracotta, Cerveteri, circa 500 secolo a.C. (V Periodo)_Mseo Archeologico di Bologna_ph Lara Congiu

La mostra ‘Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna’, a distanza di vent’anni dalle grandi mostre di Bologna e Venezia, ospitata dal Museo Civico Archeologico di Bologna dal 7 dicembre 2019 al 24 gennaio 2020, è considerata – con circa 1400 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali – l’opera omnia che racchiude e completa un importantissimo lavoro, durato tre anni, di studi e ricerca su questa antica civiltà.

Promossa e progettata da istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia e Antichità Italiche dell’Università di Bologna, realizzata da Electa e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, senza precedenti è considerata come “la mostra identitaria dell’idea di cultura della città“, sia per l’intrinseca l’importanza scientifica che per il peso culturale, peculiarità che fanno del Museo Civico di Bologna il collettore per antonomasia di pubblico internazionale.

La mostra è frutto di una grande ricerca dove affiora chiaramente la potenza di un popolo colto e all’avanguardia rispetto all’epoca storica di riferimento. E’ così che dalle trascrizioni e dai reperti ritrovati emergono gli aspetti più singolari del popolo dei Rasna, così gli Etruschi chiamavano se stessi, come gli utensili, strumenti perfetti, opere funzionali capaci di coniugare la bellezza estetica all’uso quotidiano, tali da poter essere esposte oggi nei musei d’arte moderna. Nondimeno emergono gli aspetti della vita di relazione, il riconoscimento dei diritti e della pari dignità sociale delle donne, alle quali era riconosciuta la libertà di parola in pubblico, la capacità di disporre del proprio patrimonio in sede ereditaria e di tramandare il cognome. Peculiarità in taluni casi perse o dibattute nel corso di altre culture.

Etruschi. Viaggio nelle Terre dei Rasna_Testa maschile di divinità, Orvieto, 430-420 a.C._Museo Archeologico di Bologna_ph Lara Congiu

Il percorso espositivo è un viaggio nelle terre dei Rasna, dove si concilia il rigore scientifico all’attrattiva comunicativa e si esce senza indugio dai luoghi comuni dell’enigma della lingua e della loro maestria nel produrre il vino per concentrarsi invece su i veri misteri dei Rasna quali l’esistenza di una grande Etruria che va dal Po al Soave della Pianura Padania sino ad arrivare in Campania; ai grandi processi storici, all’invenzione delle città, le origini, la costituzione ed organizzazione sino alla loro trasformazione dall’aristocrazia ad altre forme di aggregazione; l’ideologia funeraria; le risorse economiche, le miniere, l’agricoltura con i sistemi di rotazione delle colture, il commercio; l’unità etnica e culturale che si evince dalle sculture e che si differenzia lungo i periodi per l’uso dei materiali: cambia la materia, tufo, legno o bronzo, ma l’arte della scultura rimane la stessa.

La mostra, nel suo insieme ha anche una funzione didattica, si apre con una prima parte introduttiva e cronologica al viaggio, immagini e testi serigrafati su una lunga parete mostrano i cinque periodi di formazione e sviluppo della civiltà che va dall’età villanoviana fino alla romanizzazione. Il viaggio nelle terre dei Rasna inizia varcando un portale immaginario e la sezione principale della mostra sviluppa cinque aree geografiche: l’Etruria Meridionale, l’Etruria Campana, l’Etruria Interna Tiberina, l’Etruria Settentrionale e l’Etruria Padana.
Si parte dalle origini (IX secolo a.C.) e si continua con l’alba della città (fine del IX – terzo quarto dell’VIII secolo a.C.); il potere dei principi (ultimo quarto dell’VIII – inizi del VI secolo a.C.); una storia di città (VI – V secolo a.C.) e la fine del mondo etrusco (IV – I secolo a.C.).

Etruschi.Viaggio nelle terre dei Rasna_Putto Carrara Tarquinia (VT), area urbana, Bronzo, Fine del IV – inizi del III secolo a.C. (V Periodo)_Museo Archeologico di Bologna_ph Lara Congiu

L’ultima sezione ci riguarda da vicino, dedicata all’Etruria Padana, un’ampio territorio che si estende da Verrucchio, terra dei signori dell’ambra e della “nuova città” di Marzabotto, giunge fino al Mare Adriatico, passa per la pianura occidentale, nella città di Mantova, sino a Felsina, la Bologna etrusca che le fonti chiamano Princeps Etruriae, per sottolineare l’importanza e la nascita antichissima. E’ da qui che vengono i rinvenimenti eccezionali della tomba 142 della necropoli di via Belle Arti con un corredo di suppellettili in legno la cui conservazione una novità e un’eccezionale rarità per il panorama archeologico bolognese.

Tutto il percorso espositivo è arricchito da filmati che alludono al tema del viaggio e del paesaggio dell’epoca e da didascalie e approfondimenti di reperti e località che accompagnano il visitatore nella scoperta di una grande civiltà dalla quale abbiamo mutuato tecniche, usi e costumi. Una grande Etruria un viaggio tra le epoche immersi nella cultura al di là dei luoghi comuni.

www.etruschibologna.it