Che schifezza… una roba così la so fare anch’io!

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Yoko Ono, Half A Room, 1967 (part)
Yoko Ono, Half A Room, 1967 (part)
Yoko Ono, Half A Room, 1967 (part)

 

La moglie antipatica di John Lennon: per molti, Yoko Ono è soltanto la persona che ha fatto sciogliere i Beatles. In realtà, l’artista giapponese ha attraversato da protagonista alcuni dei movimenti più rivoluzionari del Novecento, unendo lo zen e il rock’n’roll. È “sua” la Half A Room che accompagna questa piccola presentazione: un’opera del 1967 che funziona come molti lavori di Duchamp, Martinetti, Severini, Vaccai, Manzoni, De Dominicis e, oggi, Wurm.

Opere che richiedono la collaborazione, materiale e/o di pensiero, del pubblico, considerato non più passivo fruitore, ma a tutti gli effetti co-autore dell’opera.

Artista come iniziatore di un gesto che le persone devono completare.

Artista come creatore di Opere aperte, appunto.

Erwin Wurm, One Minute Sculpture - Freud's ass, 2004
Erwin Wurm, One Minute Sculpture – Freud’s ass, 2004

 

Una cavalcata dalle Avanguardie storiche a oggi.

Molte immagini, racconti in libertà.

Al Parco, d’estate.

È pure gratis: cosa chiedere di più?

L’incontro è condotto da Michele Pascarella, critico e studioso di teatro, curioso di altre arti. Nonché redattore di Gagarin.

12 giugno, ore 21.30 – Faenza (RA), Parco San Francesco, Corso Garibaldi – ingresso libero –  info: 339 1228409, parcosanfrancesco.wordpress.com

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Per lavoro: ufficio stampa e comunicazione di progetti artistici e culturali. Per passione: critico e studioso di teatro, danza e arti visive. Curioso di altre arti. Camminatore. Collaboro con Gagarin dal 2012: interviste, presentazioni, recensioni, in alcuni periodi ho anche distribuito la rivista cartacea in giro per la Romagna. Quello che mi piace di Gagarin: la varietà, la libertà.