Il teatro è in Fèsta

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festaFesticciuòla, festicina, festina, festùccia, festóna, festóne, festàccia. La parola di oggi è: Fèsta. Devono aver letto il vocabolario Treccani, gli artisti della ravennate Cooperativa E, là dove si legge: «In senso antropologico, la festa è un comportamento o un’attività sociale, sacra o profana, ma sempre rituale, ossia rispondente a norme tradizionali e connessa a tempi ciclici o episodici, talvolta piacevoli, talvolta luttuosi o anche penitenziali; tra le ricorrenze più diffuse è la cosiddetta grande festa, del capodanno, inteso questo non solo in rapporto al calendario ma all’attività agricola di raccolto e seminagione». Sono infatti cariche di sostanziali domande sullo sguardo (e non solo di diafana ilarità), le proposte che dal 9 al 12 maggio animano i teatri, le gallerie d’arte, le banchine della Darsena e l’Almagià, a Ravenna. Per quattro giorni gli artisti di «E» mostrano prime creazioni, schegge di visioni, materiali di lavoro anche intimi e interni, scintille inedite che guidano le proprie opere.

Alcune segnalazioni, dal denso programma.

Fanny & Alexander presenta in anteprima assoluta a Ravenna il suo ultimo lavoro, Discorso Giallo, in cui si affronta il tema della pedagogia televisiva, attraversando in maniera trasfigurata e incubotica le figure di famosi protagonisti della televisione dagli anni ’60 a oggi. Gruppo Nanou crea appositamente l’evento speciale Strettamente Confidenziale, presso il Magazzino ex Poste Darsena (spazio mai prima d’ora aperto a spettacoli e performance), dove il pubblico potrà attraversare un labirinto di suoni, oggetti e frammenti coreografici in grado di restituire un emblematico autoritratto della compagnia. ErosAntEros presenta, per la prima volta a Ravenna, la performance TraScendere – Concerto sintetico per figure espressive: la compagnia intercetta piccoli gruppi di otto spettatori, per brevi cicli immersivi di suoni e luci generati in diretta dai movimenti dei due performer (Davide Sacco e Agata Tomsic), che emergono da una fitta coltre di fumo bianca, come corpi umani stilizzati, lattei e senza volto. La compagnia Menoventi propone due diversi spettacoli: InvisibilMente e, per la prima volta in città, In Festa, loro primo lavoro (nella foto). E a proposito di inizi: Fèsta comincia con una passeggiata di inaugurazione delle varie mostre, dal centro alla Darsena di città. Si parte da Palazzo Rava, sede delle esposizioni di Marco Smacchia e Cristina D’Alberto, seguono le mostre fotografiche di Fabio Sajiz presso MyCamera e di Enrico Fedrigoli presso la Galleria Ninapì (le esposizioni, ad ingresso gratuito, sono fruibili per tutta la durata di Fèsta).

Sono inoltre previste occasioni di confronto diretto col pensiero degli artisti e di alcuni studiosi. Tra gli altri: il regista di Città di Ebla Claudio Angelini incontra il pubblico proponendo alcuni interrogativi attorno al concetto di creazione e produzione artistica nel contemporaneo, Enrico Pitozzi, studioso e docente dell’Università di Bologna, indaga la misteriosa questione della presenza scenica, mentre il disegnatore Gianluca Costantini presenta la rivista G.I.U.D.A., punto di partenza per un “dialogo sul tradimento delle immagini”. Punto di ritrovo al termine di ciascuna giornata è la Darsena di città con il suo DopoFèsta: punti di ristoro, momenti musicali, live di Radio Zolfo e Dj set.

L’intero progetto si avvale della fondamentale collaborazione di Elena Di Gioia, curatrice artistica, già compagna di viaggio dei quattro gruppi per il progetto Ravenna viso-in-aria.

«Piantate al centro di una piazza un palo con una ghirlanda di fiori, radunate il popolo e avrete una festa», scriveva Jean-Jacques Rousseau nella sua celebre Lettre à D’Alembert. Questa immagine, propriamente politica, pare adatta per terminare questa breve presentazione. E per dare finalmente inizio alla Fèsta.

MICHELE PASCARELLA

9-12 maggio, Fèsta, Ravenna, luoghi vari, info: http://e-production.org/category/festa13/