Giovedi 12, venerdi 13 e sabato 14 novembre alle h 19, Xing/Live Arts Week presentano a Bologna, negli spazi di P420, la prima italiana di Rehab Training, durational performance dell’artista e performer sudcoreana Geumhyung Jeong. Con un background tra arti visive, coreografia e cinema di animazione, il suo lavoro interroga la relazione tra il corpo e le tecnologie, tema universale che l’artista affronta con una delicata ossessione e un’ambigua sensualità.
Geumhyung Jeong è tra gli ospiti di Live Arts Week IX, edizione che avrebbe dovuto svolgersi dal 26 marzo al 4 aprile 2020, e che ora si riconfigura per mantenere la sua promessa di incontro in una riformulazione di eventi singoli nel corso dell’autunno 2020 e inverno 2021.
Geumhyung Jeong osserva da vicino la sua società di provenienza, la Corea del Sud, e il suo intrico di convenzioni e credenze, sogni e desideri nascosti, spesso tenuti assieme da una morale contraddittoria. In una società ancorata al comando patriarcale, incluse le politiche sessuali e di ruoli (potere e piacere), continuano a sussistere, accanto al consumismo sfrenato e al trionfo del tecnologico, fantasmi, spiriti e revenants ancestrali. In coreano 그분(Gbun) è il termine che designa l’istanza che prende una decisione: non è né personale né collettiva, né soggettiva né sociale. Viene, si presenta e scompare, come sembra fare anche l’artista nel suo approccio al lavoro e agli occhi dello spettatore.
In Rehab Training l’artista esegue un ‘programma di riabilitazione’ applicato a un manichino a grandezza naturale, solitamente usato nel settore sanitario per formare gli infermieri. Partendo da un iniziale atteggiamento clinico e impersonale, con l’esecuzione di compiti semplici e concreti e l’utilizzo di dispostivi e attrezzature per la riabilitazione di questo ‘lui’, l’oggetto inorganico inizia col passare del tempo a prendere una sua vita. Emerge un duo coreografato che evolve attraverso manipolazioni, gesti e sguardi, evocando potenze di dipendenza, fascinazione, frustrazione. In un ipnotico e perturbante ciclo di lavoro si sviluppa una relazione in cui sfuma progressivamente il confine tra soggetto e oggetto, esecutore ed eseguito, performer e performato, rendendo visibile l’ineludibile legame tra il nostro corpo e il desiderio macchinico.
Geumhyung Jeong, nata in Corea del Sud, è coreografa, artista visiva e performer. Ha studiato recitazione alla Hoseo University di Asan, danza e performance alla Korean National University of Arts di Seoul e cinema di animazione alla Korean Academy of Film Arts di Seoul. Il suo lavoro esplora il potenziale del corpo, la sua sensualità e il potere di modificare l’ambiente circostante, combinando linguaggi e tecniche derivati dalla danza, il teatro di figura e le arti visive. Tra le sue performance: Oil Pressure Vibrator, 7 ways, Fitness Guide, CPR Practice, Rehab Training, Homemade RC Toy, e tra le mostre/installazioni: Private Collection: Unperformed Objects, Spa & Beauty. Ha esposto in istituzioni internazionali di arte contemporanea e partecipato a festival di live arts tra cui Tate Modern (Londra), Kunsthalle Basel, Liveworks Festival (Sidney), PuSh Festival (Vancouver), Atelier Hermes (Seul), New Museum Triennial (New York), Zürcher Theater Spektakel (Zurigo), Delfina Foundation (Londra), SPIELART Festival (Monaco), ImpulsTanz Festival (Vienna), Kunstenfestivaldesarts (Bruxelles), Time-Based Art Festival (Portland), Kyoto Experiment, Taipei Arts Festival. Ha ricevuto il premio Missulsang Foundation Hermès e il premio Excellence for Alternative Vision al Seoul New Media Art Festival.
www.geumhyungjeong.com
Dal 12 al 14 novembre 2020.
Bologna, P420, Via Azzo Gardino. Info & Orari: www.liveartsweek.