Kintsugi, parola composta da 金 kin (oro) e 継ぎ tsugi (connettere, ricongiungere), é una antica tecnica giapponese di restauro della ceramica che utilizza la lacca urushi per saldare insieme frammenti di un oggetto rotto e la polvere di oro per evidenziarne le linee di rottura. Invece di mascherare o nascondere le fratture, il kintsugi le impreziosisce come fossero un nuovo tratto distintivo dell’oggetto.
Sin dai tempi antichi, i giapponesi hanno considerato le crepe e le scheggiature di un vaso come una caratteristica del vaso stesso e le hanno assaporate come uno scenario (keishiki). Un senso estetico nato e nutrito nella cultura della cerimonia del tè e del Buddismo Zen e strettamente connesso ai concetti del wabi e del sabi, che celebrano elementi di imperfezione, semplicità, il passare del tempo e la impermanenza.
Con il suo simbolismo saldamente imperniato sulla resilienza, il kintsugi ha trovato grande popolarità anche in Occidente. Sicuramente per la metafora delle fratture simili a ferite dell’anima che, se accolte e valorizzate, cessano di essere motivo di afflizione trasformandosi in elementi di forza.
Ma, ben distante dall’idea, oggi diffusa, che basti colla chimica e porporina dorata per definire “kintsugi” una riparazione eseguita in poche ore, la tecnica che i giapponesi tramandano da secoli fa esclusivamente uso di materiali naturali, quali la farina di riso e le polveri di argilla tonoko e jinoko, ma soprattutto la lacca urushi, una resina vegetale estratta dalla corteccia della pianta Rhus Verniciflua, che per polimerizzare richiede tempi di lunghi di asciugatura.
Il corso, composto di 4 lezioni, offre un approccio autentico di avvicinamento alla tecnica tradizionale: oltre alla sezione pratica che consentirà di familiarizzare con l’uso della lacca urushi, il corso si arricchisce di una parte teorica, in cui si apprenderanno nozioni sulle origini storiche del kintsugi e sulla cultura della lacca urushi (urushi-bunka).
Costo: 300 euro
Prenotazioni: 0546697311, info@micfaenza.org
Programma del corso in 4 lezioni (tot 10 ore)
Lezione I – 13 gennaio 2024, ore 14.30 – 17
▪ Teoria > la lacca urushi: proprietà e utilizzi
▪ Studio dei materiali in uso.
▪ Levigatura e pretrattamento delle rotture con sute-urushi,
▪ Incollaggio delle parti con mugi-urushi
▪ Preparazione di un contenitore (muro) dove porre la ceramica per l’asciugatura;
Lezione II – 27 gennaio 2024, ore 14.30 – 17
▪ Teoria > la lacca urushi nell’arte, il maki-e
▪ Pulitura della colla in eccesso
▪ Stuccatura e ricostruzione delle piccole scheggiature con sabi-urushi
Lezione III – 10 febbraio 2024, ore 14.30 – 17
▪ Teoria > la cerimonia del the e la estetica wabi-sabi
▪ Carteggiatura dello stucco (sabi-togi)
▪ Prima stesura a pennello di uno strato di lacca kuro-urushi
Lezione IV – 24 febbraio 2024, ore 14.30 – 17
▪ Teoria > kirei-sabi e le origini del kintsugi
▪ Filtraggio e seconda stesura a pennello di uno strato di lacca bengara-urushi
▪ Spolvero di polvere dorata (kin-maki).
Note
Sono necessarie minimo 4 lezioni (distanziate di almeno una settimana l’una dall’altra) per ultimare il restauro di un oggetto, in quanto la lacca urushi necessita di un tempo di asciugatura di 3 o più giorni dopo ogni fase di lavorazione.
Al corso verrà fornita una ceramica da riparare che rimarrà al partecipante. Chi lo desidera potrà portare da casa un oggetto (una piccola ciotola o un piatto) già rotto, purchè al massimo in 3 frammenti.
Il materiale necessario per lo svolgimento del corso, tutto di provenienza giapponese, verrà fornito a lezione ed il costo ovviamente incluso nel prezzo, con l’eccezione della polvere di oro puro (sostituita durante il corso da polvere dorata in ottone) in vendita su richiesta.
Raccomandazioni
La lacca urushi contiene un componente urticante che può causare irritazioni alla pelle, si consiglia l’uso di guanti in lattice e di indossare una camicia a maniche lunghe.
Per asciugare correttamente la lacca, la ceramica va riposta in un contenitore detto muro a temperatura e umidità controllate. Al partecipante verrà insegnato come realizzare un semplice muro in casa.
Docente
Il corso è condotto da Irene Carlino, nipponista e studiosa appassionata di tecniche artigianali della tradizione giapponese. Irene ha vissuto e lavorato in Giappone per molti anni ricoprendo importanti incarichi manageriali in aziende italiane del lusso. Ha iniziato la pratica del Kintsugi nel 2018 durante la sua permanenza a Tokyo e ha proseguito lo studio sempre ed esclusivamente con insegnanti giapponesi. Oggi segue il Maestro Kiyokawa Hiroki da cui ha appreso le tecniche avanzate di restauro kintsugi.