L’editoria è in crisi? La carta stampata ormai da museo? Forse approfittando del secondo appuntamento con Fruit. self-publishing exhibition in programma a Bologna dal 23 al 26 marzo qualcuno cambierà idea.
L’evento si svolgerà in concomitanza e sinergia con la Fiera del Libro per Ragazzi ed il suo nucleo è rappresentato dalla mostra mercato di editoria self-publishing italiana ed internazionale che riunisce eccellenze editoriali di diverse dimensioni spaziando dall’illustrazione alle arti visive, dalla grafica alla fotografia, fino al fumetto ma proponendosi anche e soprattutto quale strumento di indagine, promozione ed esposizione delle molteplici forme che assume la stampa contemporanea.
«L’intero progetto – spiega la curatrice Anna Ferraro – a partire proprio dalla scelta della concomitanza con una grande fiera, fa leva sull’incontro tra il grande e il piccolo, vale a dire il grande editore incontra il microeditore, il grande illustratore viene intervistato dall’emergente e così via. Inoltre organizziamo incontri e conferenze, laboratori per bambini e adulti ed un tour di micro case editrici e spazi di autoproduzione bolognesi o convogliati in città».
Si tratta dunque di un progetto concreto e al contempo ambizioso per i tempi di magra che corrono, nato fattivamente nell’estate di due anni fa ed esordiente nella città felsinea nel marzo 2012.
«Se dovessimo fare un bilancio del primo anno ci diremmo piuttosto soddisfatti del percorso intrapreso – continua – Il progetto ha avuto un riscontro immediato da parte degli editori, del pubblico e anche delle Istituzioni che hanno fortemente creduto in noi come ad esempio Comune e Provincia di Bologna che hanno sostenuto il progetto sin dal primo momento. I feedback sono stati indubbiamente positivi. Siamo consapevoli che si possa ancora migliorare, ci stiamo impegnando molto in questo senso e i risultati ci auguriamo si potranno apprezzare già in questa seconda edizione. Inoltre si è consolidata e ampliata la rete di collaborazioni con una serie di realtà che stimiamo e si è intensificata la sinergia con la fiera, cosa che rappresenta per noi un traguardo importante». Le aspettative sono dunque di tutto rispetto. Dato l’esordio per l’edizione 2013 il pubblico di appassionati si augura di poter ammirare e acquistare progetti editoriali mai visti prima a Bologna mentre l’organizzazione auspica che gli sforzi fatti conducano all’inizio di nuove interessanti collaborazioni che forniscano arricchimento per la città e per tutti i fruitori, oltre che implementare il numero dei paper addicted, ovvero di avvicinare e appassionare all’editoria creativa un numero di persone sempre maggiore. «Purtroppo anche Fruit si inserisce in un momento di incertezza generale – conclude Ferraro – che impedisce di fare previsioni. Certamente vorremmo che diventasse un appuntamento cittadino atteso e partecipato come accade per altri festival. Come obiettivi abbiamo sicuramente quello di viaggiare proponendo dei focus in altre manifestazioni e di programmare incontri e percorsi didattici durante tutto l’anno». Insomma un inizio niente male per questa operazione di resistenza e salvaguardia di un’editoria tradizionale e dell’autoproduzione.