Scott contro Scorsese

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Fotogramma tratto da The wolf of Wall Street di Martin Scorsese

Qualche anno fa, in una città del Messico, arrestarono due anziane signore.

Queste due erano state colte in flagranza di reato. E non una cosa tipo “avevano rubato una borsetta” o “avevano reagito male ad un apprezzamento”.

Queste due avevano ucciso due nani wrestler. Due nani wrestler gerontofili che le avevano pagate per, insomma…ci siamo capiti, no?

E dopo un po’ di indagini la polizia scopre che le due anziane signore erano note nell’ambiente del wrestling dei nani per essere delle serial killer di mini lottatori.

In pratica: le due simpatiche vecchiette circuivano i nani, ma solo quelli che praticavano la lotta, poi li portavano nelle camere d’albergo, li drogavano e li facevano

secchi. E tutto ciò è andato avanti per parecchio.

Fotogramma tratto da The Counselor di Rdley Scott
Fotogramma tratto da The Counselor di Ridley Scott

Ammetto di avere sempre avuto un problema con Ridley Scott. Molto meno con suo fratello Tony. E ancor meno con tanti film di Martin Scorsese.

Per fare uno schema:

Ridley Scott ha girato tante cose molto brutte, due o tre cose molto belle e altre che si inseriscono in una medietà passabile.

Tony Scott ha fatto tantissimo cinema medio che però si riconosce al volo: ipertrofico, pitturato a pennello e girato con le mani sulle 10 e 10 e il piede a pestone sul gas.

Martin Scorse ha girato una marea di cose bellissime, ma proprio una marea. Cinema intelligente, politico, serrato e recitato in modo magistrale.

Poi, d’improvviso ha preso una deriva indefinibile: mettiamo un paletto dalle Gang di New York ad oggi.

 

Fotogramma tratto da The wolf of Wall Street di Martin Scorsese
Fotogramma tratto da The wolf of Wall Street di Martin Scorsese

 

Poi in sala escono, quasi contemporaneamente, The Counselor e The Wolf of Wall Street. Uno dice: cosa c’entrano l’uno con l’altro? Qualcosa c’entrano: in entrambi

si parla e si fa tantissimo sesso. Ma proprio a badilate. E circolano droga e alcool come se piovesse. Queste due cose non sono solo cinémi a far da contorno. Sono

il Macguffin del primo e il perno centrale del secondo. Se non ci fossero droga e sesso, nel primo non si saprebbe di cosa parlare e non si partirebbe neppure. E il secondo?

Il secondo non esisterebbe neppure come idea. Essendo un contenitore assai gustoso di fatterelli che girano attorno al consumo di stupefacenti (di ogni tipo) e di donne.

Ci sono delle differenze, però. Però però però.

TWOWS è un film circolare: immaginate una via crucis (tema assai caro al regista, che sulla meccanica a stazioni cristologica ci ha girato l’ultimo suo capolavoro… quale? non ve lo dico) e

riempite le tappe di alcool, cocaina, sesso e mutande. Figo. Wow. Si. Se uno si accontenta può anche starci. Tre orette belle piene che passano in un lampo. Ho sentito dire. A me, all’ennesima

hostess che lo prende nel culo in aereo (dopo che ci avevano illuso con ellissi che sembrava La Saggezza), è scesa la catena. Lo posso dire? Grazie.

Oh. Si badi bene. Non state parlando con uno che si scandalizza facile. Durante il racconto di Bardem che spiega ad un sempre più perplesso Fassbender che la sua tipa si è scopata la Ferrari

ho riso come un pazzo. E penso che proprio quella scena lì, assieme al folgorante incipit del film di Scott, sia una delle cose più belle viste di recente al cinema.

Infatti The Counselor (d’ora in avanti, ce ne fosse bisogno, TC) è un film talmente quadrato e scottiano da far credere che le inquadrature le abbia preparate Tony prima di calarsi pesantemente

dal ponte. E che tutte le cose che ti passano davanti al naso in quel film, davvero più violentemente pornografiche di quelle nel film di Scorsese, siano talmente in-credibili da rimanere

incollato alla storia. Ma non per vedere dove e come andrà a finire. Ma per vedere ogni cosa illuminata, resa reale e possibile. Come il giochetto della tagliola irrefrenabile o quello dello snuff movie.

Un film che, anche se non ti mostra quasi nulla (la Diaz si fa la Ferrari ma è tutto nello sguardo frastornato di Bardem, la Cruz rimane incastrata in un antipatica situazione ma è tutto in un dvd

buttato in una busta) eppure ti lascia con un sapore agrodolce in bocca. E ti pare di volerne ancora.

Cosa che non succede con la finta pornografia scorsesiana. Che alla lunga stanca e a furia di rivelare non ti lascia nessuna curiosità. Ed è una sensazione di andar-oltre che diventa ginecologica

(sai quanto interessa la topa a chi ne vede valanghe tutto il giorno?).

E se sul versante cinematografico, entrambi giocano con le carte belle scoperte, allora ciò che sfugge è proprio il controllo. Stretto e oliato quello di Scott, slabbrato e stanco quello di Scorsese.

La sceneggiatura di TC è labirintica, ti spinge da un lato e ti mena dall’altro, ti anticipa e poi rallenta, spiega e poi fa della reticenza la propria arma letale.

La sceneggiatura di TWOWS è tutta lì, squadernata come su una scacchiera in cui i pezzi sono tutti uguali e hanno un paio di mosse sole a disposizione: drogarsi, scopare, fare soldi. Mescolate bene.

Insomma: la sensazione dopo aver visto questi due film è questa:

Ridley Scott è invecchiato da Dio, come quel suo vino che raccontava nella ottima annata enologica. Ha preso in mano le chiavi della sua macchina, l’ha diretta col muso lontano dal baratro

e ha dato gas. E la macchina la controlla perfettamente: ogni centimetro, ogni inquadratura, ogni sguardo, ogni personaggio ha un suo centro, un suo equilibrio, una sua rocciosa presenza.

Per dirne uno, il personaggio messo sullo schermo da Cameron Diaz è quanto più sfaccettato e multicromatico visto di recente.

Martin Scorsese si è trasformato, au contraire, in uno apparentemente incapace di controllarsi e controllare quello che sta guidando.

E nel caso di TWOWS non è solo questione di manico: perchè, vien da chiedersi e chiedergli, dopo aver fatto sbarcare i nostri in Svizzera, torni indietro per farci vedere la scenetta di loro che si trastullano con le hostess? Non l’avevamo già immaginato? Ci prendi per deficienti? Oppureti diverte troppo farci vedere per l’ennesima volta il protagonista a braghe calate con il pirullo infilato in qualche fessura altrui? Perchè Martin? Due ore di sesso e droga non erano sufficienti?

Un giorno uno scrittore riceve la sua ex moglie. Con la quale non è che sia in pessimi rapporti ma neanche si vogliono un gran bene.

La moglie si siede, prende da bere. Lo scrittore si volta e lei si toglie dalla vagina una pistola e gli spara.

Lui riesce ad evitare il colpo mortale e la disarma.

Poi chiama la polizia e mentre aspettano finiscono il drink.