La matematica del gesto di Cindy Van Acker

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Cindy Van Acker, Drift – foto ©Louise-Roy

Cindy Van Acker presenterà il duo Drift termine che assume diverse sfaccettature: in inglese porta in sé un senso di deriva ma significa anche “rabbia” o “impulso” in olandese. In francese è anche un termine geologico che denomina i detriti trasportati a valle dai ghiacciai. In una scena misteriosa, buia e poco illuminata, si muovono delle luci al neon blu, tinteggiando la scena di un colore glaciale, il suono che le accompagna ne ridabisce la freddezza. I neon si muovono flessuosi e per un momento paiono dei corpi, delle spine dorsali, capaci di relazionarsi alle due danzatrici, che nella penombra si muovono insieme alle luci. Ma dura poco: le due danzatrici ben presto danno corpo a movimenti ritmici, scanditi, geometrici, precisissimi e lineari. Il drift è dunque ciò che spinge, induce e guida l’azione, ma che diventerà, attraverso misteriose evoluzioni linguistiche, anche ciò che è soggetto ad esso. L’idea alla base dello spettacolo nasce dalla stessa matrice da intendersi come forza interiore, ciò che lentamente affiora e si impone alla visione. Lo spettacolo vede in scena la stessa Van Acker con Tamara Bacci che nel 2005, interpretò un solo concepito dalla Van Acker. Quel primo incontro ha segnato l’inizio di una lunga e intensa collaborazione tra le due danzatrici, che porta Tamara Bacci a una totale, epidermica adesione al linguaggio coreutico di Cindy. La loro visione comune prende il sopravvento sulle loro evidenti differenze fisiche e le porta a una relazione simbiotica sul palco. La creazione del duetto Drift dà corpo a questa connessione.

Van Acker è da diversi anni impegnata in una ricerca radicale sul movimento, al quale associa un’indagine del dispositivo scenico in chiave sonora, accompagnata da figure di primo piano della scena elettronica contemporanea, come Mika Vainio dei Pan Sonic.

©Louise-Roy
Cindy Van Acker, Drift – foto ©Louise-Roy

A seguire (ore 22) Enrico Pitozzi, Professore a contratto all’Università di Bologna, dialogherà con la coreografa sulla ricerca sulla matematica del gesto e sulla composizione sonora e cromatica del dispositivo scenico. Pitozzi andrà a sondare come il processo di lavoro ruota attorno ad alcune nozioni operative: l’indagine sul peso e la sua dinamica, sul flusso di movimento e la sua sospensione in relazione alle categorie di spazio e tempo. La scrittura coreografica diventa così un mezzo per esplorare i limiti dell’anatomia e fare del corpo una carta, un diagramma, una costellazione dal quale s’irradia il gesto.

Cindy Van Acker, Drift - foto ©Louise-Roy
Cindy Van Acker, Drift – foto ©Louise-Roy

Breve biografia

Residente in Svizzera, Cindy Van Acker ha fondato nel 1999 la Compagnie Greffe che attualmente dirige. Ha studiato danza ad Anversa sotto la direzione di Jos Brabants e in seguito ha lavorato con importanti istituzioni come il Ballet Royal des Flandres, ma anche con figure di primo piano della scena coreografica internazionale come Laura Tanner, Hestelle Héritier e Myriam Gourfink. I lavori della coreografa sono stati presentati nei più importanti contesti internazionali, tra i quali ricordiamo la Biennale di Venezia – 37. Festival Internazionale del Teatro diretto nel 2005 da Romeo Castellucci. Cindy Van Acker firma, inoltre, le coreografie per La Divina Commedia dello stesso Castellucci per il Festival di Avignone 2008. Tra gli ultimi lavori ricordiamo invece i sei “solo” realizzati tra il 2008 e il 2009 in cui la partitura è firmata da Mika Vainio.

venerdì 21 marzo 2014 ore 21, Teatro Diego Fabbri, C. so A. Diaz 47- 47121 Forlì, info: 0543.712170-712172-712168, teatrodiegofabbri.it