In Vajont l’arte diventa esercizio critico di intelligenza

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dolomiti contemporanee

Arte, paesaggio e un tessuto sociale da riconnettere anche alla propria storia, in particolare a quella della tragedia del Vajont. Queste sono le tre parole chiave della missione di Dolomiti Contemporanee. Lo straordinario paesaggio delle Dolomiti, da poco diventate patrimonio Unesco, in agosto sono diventate la residenza temporanea di diversi artisti che hanno lavorato sul territorio presentando progetti site specific nell’area del Vajont.

Dolomiti Cotemporanee parte dalla convinzione che anche l’arte contemporanea possa essere una risorsa. “Un crogiuolo. Un’officina. – spiegano gli organizzatori – L’arte corrisponde ad un esercizio critico d’intelligenza. Produce processi d’analisi del senso, formalizzazioni di pensiero critico; è costruzione diretta o mediata di rapporti e relazioni, riflessione acuta sulle identità, elaborazione plastica di concetto e metafora; è palestra d’azione, impulso alla generazione di oggetti rivelatori, testimoniali, critici; sviluppatore di senso”.

Fino al 31 agosto è visitabile la mostra The inner outside (bivouacs), allestita presso il Nuovo Spazio di Casso con opere di Giuseppe Abate, Gabriele Arruzzo, Mattia Bosco, Christian Fogarolli, Enej Gala, Andrea Grotto, Gola Hundun, Filippo Manzini, Tiziano Martini, Cristiano Menchini, Michelangelo Penso, Mario Tomè , mentre dal 12 settembre, a Casso sarà poi il turno della mostra Il Meteorite in giardino, realizzata in partnership con Fondazione Merz Torino e Palazzo Riso Palermo.

Allo stesso tempo a Casso, e nell’area del Vajont, entra nel vivo il Concorso Artistico Internazionale Two calls for Vajont, importante azione che punta alla rivalutazione culturale, sociale, umana, di quest’area.

In parallelo alll’Ex Villaggio Eni di Borca di Cadore, è stato avviato un progetto di valorizzazione e rifunzionalizzazione, denominato Progetto Borca e qui è stata attivata una Residenza internazionale per artisti con alcuni atelier e laboratori.

Il 17 agosto l’antropologo francese Marc Augé è stato invitato ad una giornata di riflessione sul paesaggio contemporaneo.

Ecco a voi la video intervista.