Ravenna Jazz, l’anno della voce

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Dianne Reeves, photo by Jerris Madison

 

Dianne Reeves, photo by Jerris Madison
Dianne Reeves, photo by Jerris Madison

Torna Ravenna Jazz, quest’anno centrato sulla voce. Dal 2 all’11 maggio l’Olimpo delle voci jazz nazionali e internazionali come Dee Dee Bridgewater con China Moses, Dianne Reeves, Gregory Porter, Sarah Jane Morris, Cristina Donà, Jennifer Maidman, Mina Agossi, le tre Blue Dolls e il coro dei “Pazzi di Jazz” Young Project (che coinvolgerà anche Paolo Fresu) si concentra a Ravenna dividendosi tra il Teatro Alighieri, il Teatro Socjale di Piangipane, il Cisim di Lido Adriano e il Mama’s Club.

Si comincia il 2 maggio al Teatro Alighieri con la leggendaria vocalist Dee Dee Bridgewater, al cui fianco ci sarà l’altrettanto portentosa voce di sua figlia, China Moses: “Just Family” è l’inevitabile titolo di un programma che attraversa le generazioni e gli stili musicali.

Sarà parecchio stimolante ascoltare, solo pochi giorni dopo, un’altra grande star del canto afro-americano, Dianne Reeves, che presenterà il repertorio R&B, latino e pop del suo più recente album, Beautiful Life (venerdì 8): la più aurea tradizione del canto jazz in un sontuoso incontro con le musiche popolari.

Sul fronte delle voci maschili arriva Gregory Porter (domenica 10 maggio). Gregory è il più sensazionale cantante emerso nella black music degli ultimi anni completerà il quadro sulla più esaltante vocalità afro.

Giovedì 7 si prosegue con “Soupsongs”, l’omaggio alla musica di Robert Wyatt eseguito dal gruppo della trombonista inglese Annie Whitehead, sarà invece una specie di tour vocale europeo con ben tre cantanti di primissimo piano in front line: l’italiana Cristina Donà e le britanniche Sarah Jane Morris e Jennifer Maidman.

Musica solo strumentale, e assolutamente travolgente, si ascolterà sabato 9, con una leggenda della musica jazz-cubana, Arturo Sandoval: la più vigorosa tromba del latin jazz risalterà sulle infuocate trame di un sestetto dalla spiccata propensione ritmica.

Il primo degli appuntamenti nei club ravennati sarà con lo swing delle Blue Dolls (domenica 3 maggio al Teatro Socjale di Piangipane). Canzoni ripescate dai radio days italiani, costumi e movenze sceniche sapientemente impostate. Sempre al Socjale arriva l’11 maggio la cantante franco-africana Mina Agossi. Angelica e demoniaca, sorta di Jimi Hendrix della voce, Mina Agossi, con la sua vocalità palpitante di ritmi e timbri imprevedibili, inietta nelle canzoni che interpreta tutta la sua variegata esperienza: le origini africane, l’amore per il rock, una teatralità innata.

Gli altri due appuntamenti nei club ravennati saranno invece all’insegna del jazz strumentale. Lunedì 4 al Cisim di Lido Adriano si ascolterà un omaggio jazz-hi-tech al capolavoro A Love Supreme di John Coltrane: ad officiare il ‘rito’ saranno il sassofonista Francesco Bearzatti e la crew del guru dell’elettronica martux_m.

Il quartetto del sassofonista Alessandro Scala, impreziosito dalla presenza di Flavio Boltro alla tromba, applicherà coinvolgenti groove e sonorità ricche di effetti alla fondamentale cultura hardboppistica di questi due solisti (mercoledì 6 al Mama’s Club).

Si ripete anche quest’anno il concerto a ingresso gratuito “Pazzi di Jazz” Young Project, che si svolgerà il martedì 5 (ore 21) nella spettacolare scenografia del palcoscenico galleggiante allestito sul Canale Corsini “Candiano” (Darsena di Città). Una produzione originale della quale saranno protagonisti ben 250 giovanissimi musicisti tra orchestra, percussioni e cori: studenti delle scuole ravennati che hanno preso parte all’iniziativa didattica “Pazzi di Jazz”, diretti da Tommaso Vittorini, Ambrogio Sparagna e Alien Dee, ai quali va aggiunta la tromba di Paolo Fresu.

E non potevano mancare anche in questa edizione i concerti ‘Aperitifs’ in anteprima ai concerti. Si tratti tutti di live in solo di noti musicisti emiliano-romagnoli che si muovono ai confini del kjazz, alle 18,30 divisi in vari locali della città.

Inaugura il solo di Marcello ‘Jandu’ Detti intitolato “Trombon’n’ Bar”, che vedrà il musicista romagnolo imbracciare una pittoresca strumentazione: trombone, basso tuba, tromba a coulisse, conchiglie giganti (sabato 2 maggio al Fellini Scalino Cinque). Seguiranno le percussioni esotiche di Marco Zanotti: il suo “Kanimambo” accosta musica etnica e improvvisazione (domenica 3 alla Pasticceria Ferrari). Lunedì 4 toccherà quindi al polistrumentista Alfredo Nuti Dal Portone, il cui “Frantumi di musiche dal mondo” promette appunto suoni della più varia provenienza geografica, passati nel vortice di una centrifuga musicale (Antica Bottega di Felice). Martedì 5 ci si sposta ai Furfanti per le “StorieNote” del cantautore e chitarrista Andrea Grossi. Arriverà quindi il “Piano Solo con parole” di Giacomo Toni: ancora cantautorato, ma decisamente iconoclasta (mercoledì 6 al Cabiria Wine Bar). Giovedì 7 il Due Dame ospiterà il tastierista e violinista Dimitri Sillato, con le creazioni sonore estemporanee del suo “Rooms and Time”. Le percussioni etniche, questa volta addizionate di elettronica, torneranno venerdì 8 al Caffè degli Ariani con il pandeiro di Gian Luigi ‘Bubi’ Staffa. Un vero e proprio ‘arsenale’ di chitarre sarà quello che ‘Don’ Antonio Gramentieri porterà sabato 9 alla Pasticceria Ferrari, per un incontro tra sound americano e orgoglio musicale romagnolo. Un’altra chitarra ma assai peculiare, l’ukulele, sarà protagonista dell’Aperitif swing-latino con Christian Lisi e il suo “Song for Ukulele” (domenica 10, Taberna Boaria). L’ultimo brindisi si terrà lunedì 11 alla Pasticceria Ferrari con il fisarmonicista e tastierista Enrico Pelliconi: “Jazz & Folk: viaggio per due tastiere” ha inscritto nel titolo il suo contenuto musicale.

2-11 maggio, Ravenna Festival, Ravenna, sedi varie, ore 21 o 21.30, info: 0544 405666, www.crossroads-it.org, in